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“Mi manca Rust Cohle”; Matthew McConaughey

Rust

Rustin Spencer Cohle. Un nome, mille sfumature. Un moderno Zarathustra che avanza solitario tra le frattaglie di un mondo abbandonato a se stesso. Magnetico, affascinante e disorientante, Rust tocca, a tratti sciocca i  nostri sensi e la nostra coscienza come pochi altri prima di lui. Si finisce con il credere che questo personaggio immaginario sia, in qualche modo, la proiezione di quella parte più cupa e celata che alberga nel nostro essere uomini. Ciò che ci lega al ruolo disegnato intorno a McConaughey in “True Detective” è un legame intimo e atavico (pronti a rivederlo nella terza stagione? leggete qui per i dettagli).

Forse la parola “amore” non è quella adatta per descrivere quanto suscitato da questo personaggio così perfetto nella sua imperfezione. L’esperienza emozionale che ci troviamo a subire ammirandolo è ben più simile a quella della sindrome di Stendhal, perché Rust Cohle si può definire un’opera d’arte dei nostri tempi. La sua espressione così passiva e tormentata, le membra tese ed elettriche e una dialogica spiazzante ci turbano e allo stesso tempo cullano durante tutta la visione. Si potrebbe rimanere ore e ore a contemplarlo nel tentativo di cogliere la scintilla primordiale che brucia in fondo ad un’anima e ad un pensiero che vanno “oltre” l’uomo.

Rust è l’eccesso in terra. Imitarlo? Impossibile. Ispirarsi a lui? D’obbligo.

Sveliamo dieci motivi per amare Rust, uomo unico e allo stesso tempo così vicino a noi e addentriamoci un passo dietro l’altro nell’oscurità che avvolge questa figura, in un percorso che vuol dire scoperta di se stessi.

1) Una genuina arroganzaRust

 Diretto come un pugno al fegato, coerente al limite del saccente e una lingua velenosa al punto giusto. Rust Cohle non risparmia niente e nessuno da critiche e analisi viscerali e inappuntabili. Chi non si trova sulla sua stessa lunghezza d’onda è destinato ad essere travolto da un flusso di consapevolezza, che  rende questo figlio del Texas incomprensibilmente affascinante in tutta la sua tracotanza. L’estremo controllo con cui il detective conduce la sua esistenza lo porta ad essere sempre un passo avanti agli altri e di certo non sarà lui a rallentare per aspettare che qualcuno si adegui al ritmo.
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