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3) Linguaggio e dialogicarust

“Il linguaggio è la casa dell’essere” scriveva Heidegger. Lungi dallo scadere nella chiacchiera e nell’illazione, nell’uso che il detective fa della parola in parte rivediamo quanto uno dei padri dell’esistenzialismo volesse affermare, anche se poi il suo pensiero culmina in una razionalizzazione estrema. La visione di Rust e la sua capacità di esposizione ci lasciano spiazzati, quasi senza fiato. Oltre a questo, Cohle si presenta come un maestro della parola. Inevitabilmente finisce con il conquistare il timone della discussione, andando a controbattere ogni singola argomentazione, ridimensionandola a piacimento. Ed ecco come un normale momento di dialettica, con Rust sembra magicamente trasmutare in un esercizio di retorica, senza mai scadere nell’eristica, destinato a concludersi con l’affermazione di una verità che appartiene esclusivamente a lui.

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