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9) L’araldo del pessimismo cosmicorust

Tra alcool e sigarette, alcuni dei momenti in cui ci sentiamo più toccati nell’animo da Rust sono quelli in cui, con sguardo fermo e perso nel vuoto, condivide con noi la sua visione pessimistica dell’esistenza. Quel concetto di tendere al nulla dell’uomo quale “errore dell’evoluzione il cui unico fine certo è la morte biologica e il ritorno della materia di cui è composto nel tutto che è l’Universo”. Proprio l’Universo non sarebbe altro che un “insensato sistema fisico il cui unico fine ultimo è il raggiungimento della morte termica”. Questa visione tanto aspra quanto cupa appare faticosamente comprensibile, eppure si finisce con il condividere la pena di un uomo, che a seguito del suo vissuto è giunto a conclusioni tanto estreme riguardo alla vita.

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