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9. L’Umanità degli androidi

L'emotività del padre di Dolores.
L’emotività del padre di Dolores.

La prima grande emozione che ho provato nel guardare questa serie è stata suscitata dalla capacità degli attori di rivestire al meglio il ruolo di androidi. Quel che intendo è che in alcune fasi, come in quelle di analisi e “revisione”, sembrano essere perfettamente umani, in un primo momento: concitati dal dolore, atterriti dalla paura, pervasi dalla rabbia. Poi, ad una semplice frase del collaudatore come “Blocca coinvolgimento emotivo”, gli androidi (e soprattutto gli attori) si ricompongono in una frazione di secondo, riuscendo a raccontare immani tragedie con pacato disinteresse. Proprio così: gli androidi sono dotati di empatia, hanno una sensibilità emotiva che potrebbe addirittura superare quella umana, mostrando a tratti un vero e proprio senso morale ed etico. Più volte Dolores, ad esempio, sembra richiamare alcuni Ospiti a tornare in sé e ad agire razionalmente: ma ricordiamo chi è Dolores! E ancora, il padre di Dolores è un altro esemplare, forse il più impattante, di questo forte e, soprattutto, inspiegabile sentimentalismo di fondo. Qual è dunque la ragione di questa spinta interiore verso l’essere umani, di questo scherzo tecnologico che vuole imitare l’essenza umana per poi superarla? Che siano le “rimembranze” introdotte da Ford ad aver cambiato tutto?

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