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Cosa abbiamo pensato dopo il finale della seconda stagione di Better Call Saul

La terza stagione di Better Call Saul è stata annunciata: il 10 aprile di quest’anno sarà finalmente disponibile. È quasi un anno, inoltre, che abbiamo visto l’ultima puntata della seconda stagione e, conseguentemente, la nostra attesa (e pazienza) è stata duramente messa alla prova. Ma quali sono le cose che abbiamo ricavato dall’ultima puntata andata in onda? Indizi per la nuova stagione? Sconvolgimento? Sicuramente, ognuno ha reagito diversamente. Eppure il messaggio lanciato dalla serie spin-off di Breaking Bad deve essere inequivocabile, altrimenti parleremmo di deficit di comunicazione. Per questo le impressioni comuni non mancano mai, ed ecco dunque il mio personale elenco.

1) Gustavo Fring?

better call saul

Come annunciato qualche giorno fa da un’inequivocabile spot pubblicitario del fittizio fast food “Los Pollos Hermanos, Gus Fring, il più grande villain di Breaking Bad, è pronto a fare la sua comparsa in Better Call Saul (che, ricordiamo, si svolge 6 anni prima degli eventi di Breaking Bad). Eppure, due motivi in particolare ci avevano spinto ad aspettarci qualcosa al suo riguardo già nell’ultima puntata della seconda stagione: il fatto che le lettere iniziali delle 10 puntate formassero la frase “Fring’s back (Fring è tornato) e un biglietto, alquanto misterioso, che Mike trova sul parabrezza della sua auto mentre è intento ad uccidere Hector Salamanca con un fucile di precisione; il biglietto recitava “Don’t (Non farlo) ed è molto probabile che questo sia il momento in cui i due personaggi entrano per la prima volta in contatto.

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