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Il deserto e Ozymandias. Infine, concludiamo con quella che è anche la fine di Walt: la solitudine. Senza dubbio il deserto è il simbolo di questa situazione in cui egli si è cacciato, ed è anche il luogo in cui tutto inizia ma, sostanzialmente, tutto finisce: nello stesso posto in cui lui e Jesse hanno cucinato con il camper la prima volta, ponendo la prima pietra per il suo impero, giunge la morte di Hank, che determina la fine del suo stesso impero: l’emblema di come Walt “broke bad” e abbia perso tutto quello che credeva di avere sotto controllo. Non a caso quella puntata, 5×14, è chiamata “Ozymandias”: protagonista di una poesia dell’800 di P. Shelley (letta da Bryan Cranston come promo alla stessa puntata in America), questo re egizio è ricordato per la grandezza del suo impero e per il rovinoso (e inevitabile) declino dello stesso. Forse ci ricorda qualcuno.

bad

Intanto ecco il sonetto tradotto in italiano:

Incontrai un viandante di una terra dell’antichità,
Che andava dicendo: “Due enormi gambe di pietra stroncate
Stanno imponenti nel deserto… Nella sabbia, non lungi di là,
Mezzo viso sprofondato e sfranto, e la sua fronte,
E le rugose labbra, e il sogghigno di fredda autorità,
Tramandano che lo scultore di ben conoscere quelle passioni rivelava,
Che ancor sopravvivono, stampate senza vita su queste pietre,
Alla mano che le plasmava, e al sentimento che le alimentava:
E sul piedistallo, queste parole cesellate:
«Il mio nome è Ozymandias, re di tutti i re,
Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate!»
Null’altro rimane. Intorno alle rovine
Di quel rudere colossale, spoglie e sterminate,
Le piatte sabbie solitarie si estendono oltre confine”.

Un saluto agli amici di Breaking Bad – Pagina Italiana !

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