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Elisabeth Doppler: scegliere di nascere è una condanna

Dark si apre con una citazione di Einstein che recita: “La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente”. La citazione è seguita da questa frase pronunciata da colui che scopriremo essere uno dei personaggi-chiave della serie, H.G. Tannhaus:Noi siamo convinti che il tempo sia qualcosa di lineare”. Un incipit in grado di tenerti da subito con il fiato sospeso e in grado di catalizzare tutta l’attenzione dello spettatore attraverso pochissime parole. Dark è (anche) questo. Una serie capace di rendere in modo semplice e comprensibile concetti che non lo sono affatto. Una storia capace di lasciarti mille dubbi e domande che non tardano a trovare una risposta soddisfacente e convincente (qui abbiamo parlato delle 5 scene più contorte).

Il concetto di “viaggio nel tempo” è molto sfruttato in vari prodotti cinematografici e televisivi negli anni passati (pensiamo, per esempio, a film come Interstellar; Predestination; The Butterfly Effect). Questo perché è un concetto vincente e avvincente. Affascina, interessa e lascia spazio all’immaginazione. Tutto ciò lo rende di fatto un terreno fertile su cui poter sperimentare o seguire determinate teorie (qui i migliori 10 film di fantascienza hard). Una linea teorica che ritorna molto spesso in questa particolare serie tv è quella sul concetto di predestinazione.

Il Paradosso della Predestinazione (o Bootstrap Paradox) lo troviamo in Dark in due particolari circostanze.

La prima, nel terzo episodio della seconda stagione intitolato “Spettri“, quando l’orologiaio H.G. Tannhaus lo spiega alla Claudia adulta. Qui le dirà che un oggetto o un’informazione può viaggiare nel tempo in modo tale da perdere totalmente la propria origine. Perdendosi in un ciclo infinito in cui esiste da sempre.

È il caso del suo libro, ricevuto anni prima proprio da Claudia, in cui gli viene spiegato come costruire una macchina del tempo. Questo episodio genera un paradosso secondo il quale senza il libro scritto dal Tannhaus del futuro, lui non sarebbe mai riuscito a costruire la macchina del tempo. Questo genera un loop infinito in cui inevitabilmente ci si chiede se è stata prima costruita la macchina del tempo o se prima è stato scritto il libro (come il paradosso più vecchio del mondo: è nato prima l’uovo o la gallina?). La seconda, quando scopriamo che Elisabeth Doppler è madre e figlia di (sua madre) Charlotte. E, viceversa, Charlotte è madre e figlia di (sua figlia) Elisabeth.

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Charlotte ed Elisabeth Doppler

Questa è stata sicuramente una delle scene più sconvolgenti di Dark.

Ma facciamo un passo indietro. Inizialmente, Dark ci presenta la famiglia Doppler, composta da Charlotte e Peter Doppler, moglie e marito, e le loro due figlie, Franziska ed Elisabeth. Con l’avanzare della storia scopriamo che Charlotte non ha mai conosciuto i suoi genitori. Ma soprattutto, scopriamo che è stata cresciuta da quello che lei pensa sia suo nonno: nientemeno che l’orologiaio H. G. Tannhaus. Scopriamo solo in seguito che, in realtà, Charlotte è la figlia di Elisabeth (sua figlia) e di Noah. I due si sono conosciuti nel 2020 durante l’Apocalisse, quando entrambi si erano rifugiati nel bunker. Noah (il giovane Noah) ed Elisabeth cresceranno insieme e si innamoreranno, e avranno una bambina che chiameranno Charlotte.

Se già così la storia può essere contorta, non finisce certo qui: nel momento in cui nasce, Charlotte verrà rapita. Noah sospetta che sia opera di Claudia e di Jonas e, per questo motivo, dopo aver promesso ad Elisabeth di riportarle Charlotte, decide di intraprendere una serie di viaggi nel tempo. Da questi viaggi però non farà mai ritorno. La svolta avviene nella 3×02 di Dark, quando Elisabeth adulta (la versione del 2052) e Charlotte si incontrano, scoprendo la verità l’una sull’altra. Elisabeth realizza infatti che sua madre altro non è che sua figlia scomparsa.

Le loro esistenze, dunque, dipendono inevitabilmente dai viaggi nel tempo, incarnando perfettamente il Bootstrap Paradox.

Da questo momento realizzano di essere loro le responsabili del rapimento di Charlotte neonata, entrando a far parte del loop temporale che ha innescato le loro vite e le loro esistenze. Charlotte ed Elisabeth infatti viaggeranno indietro nel tempo, prima nel 2041 rapendo Charlotte nella culla, e poi nel 1971, per portarla da H. G. Tannhaus affinché la cresca come una figlia. È solo in questo modo che Charlotte, crescendo, conoscerà Peter. Si innamoreranno e si sposeranno, e alla fine concepiranno Elisabeth, continuando il loop infinito che scandisce le loro esistenze. L’intera esistenza di Elisabeth Doppler in Dark è una condanna a cui non può sfuggire.

Da lei dipendono le esistenze di molte altre persone, in primis quella di sua madre/figlia. Elisabeth rappresenta perfettamente il concetto di predestinazione secondo il quale, nonostante un viaggiatore nel tempo sia coinvolto in una catena di eventi, la storia futura non si può cambiare o modificare.

Il concetto di predestinazione non è presente solo in film o racconti fantascientifici sui viaggi nel tempo, bensì anche nella letteratura antica.

Pensiamo per esempio a Edipo re di Sofocle, secondo il quale Edipo è destinato a uccidere il padre e sposare la madre. Ma nonostante il padre (venuto a conoscenza del destino del figlio) faccia di tutto per far si che ciò non accada, corre inevitabilmente incontro proprio a quel destino che voleva evitare. In Dark questo paradosso è onnipresente in tutta la serie. Chiunque viaggi nel tempo pensando di cambiare il passato, consapevolmente o meno, in realtà adempie al suo ruolo nel creare la storia così come si è sviluppata.

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Elisabeth Doppler

Questo non è diverso per Elisabeth (interpretata dall’attrice Sandra Borgmann nella versione del 2052): destinata a soffrire per la perdita prima della madre, poi della figlia. Il paradosso di Bootstrap rende di fatto impossibile stabilire con certezza chi tra Charlotte ed Elisabeth sia nata per prima. È però chiaro che l’esistenza dell’una determina quella dell’altra. Dark ci ha regalato davvero tantissime emozioni e tantissimi colpi di scena scioccanti e inaspettati, e questo probabilmente è uno di quelli che non ci scorderemo facilmente.