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Tanjiro, un fine più sottile della lama

Tanjiro Kamado, protagonista di Demon Slayer (potete vedere le stagioni complete sul catalogo Cruncyroll qui), è un eroe nel senso strettissimo del termine. Già ma chi è l’eroe? Il termine greco ἣρως e il suo corrispettivo latino “servo” rimandano al significato di “preservare”, nel senso di proteggere e avere cura degli altri. L’eroe, dalla letteratura più antica in poi è colui che, senza macchia e senza paura, è disposto a tutti pur di proteggere gli innocenti. Non solo quindi coloro che appartengono alla cerchia, magari ristretta, delle persone che ama ma tutti coloro che si trovano in posizioni di difficoltà, pericolo o in balia del male.

L’eroe classico è colui che si prende cura dei più deboli, spesso anche a scapito della propria incolumità. Colui che agisce per il bene disinteressato e non per un qualche tornaconto. All’eroe nudo e crudo non interessa nemmeno il ringraziamento o essere incensato dalle masse. Il suo è un atto di bontà e gentilezza assoluta che non implica alcun riscontro, sia esso materiale o non.

Per questo gli eroi sono, spesso e volentieri, persone comuni, appartenenti al volgo e che si ergono sopra di esso in virtù di una generosità e di un valore fuori dal comune. Si tratta dei campioni dell’antica Grecia, dei cavalieri medievali o dei più moderni supereroi fumettistici e protagonisti del cinema d’avventura. L’eroe è un archetipo ben preciso che trova la sua controparte ideale nell’antagonista, nel villain in senso moderno. La letteratura contemporanea, così come il cinema o le serie tv, hanno poi esplorato anche le zone di grigio che si annidano nell’animo dell’eroe. Ed è così che si va a delineare una figura ibrida denominata, non a caso, antieroe. Quest’ultimo non presenta le caratteristiche peculiari dell’eroe classico (onore, nobiltà d’animo ed eticità) mostrandosi quindi imperfetto nella sua umanità e, di conseguenza, più vicino e comprensibile al pubblico.

L’eroe non solo è un archetipo ben definito nei suoi tratti caratteriali ma compie anche un percorso, quasi sempre, identico.

Le sue origini possono essere nobili, come nel caso di Teseo o Bruce Wayne, oppure umili come è il caso di Peter Parker o Harry Potter. L’eroe riceve poi una chiamata all’avventura, un agente esterno lo incita a prendere posizione, ad assumersi delle responsabilità e ad assolvere così a un compito più alto. Nel ottemperare a tale compito, tuttavia, il protagonista deve affrontare le sfide e gli ostacoli che gli si parano di fronte. Spesso rappresentati da nemici in carne e ossa o da tranelli che richiedono il suo ingegno.

Durante il suo viaggio, l’eroe è spesso accompagnato da aiutanti di varia natura. Nel caso dei supereroi abbiamo le famose “spalle” come Batman e Robin e anche nelle storie moderne di certo non mancano i compagni di avventura. Ma anche se non è mai davvero solo, l’eroe deve comunque affrontare una crescita personale e una trasformazione che riguardano lui e lui soltanto. Solo al termine di questo viaggio fisico e spirituale insieme, il protagonista riceve una ricompensa

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Demon Slayer

Il Tanjiro di Demon Slayer possiede tutte le caratteristiche dell’eroe classico.

In generale, gli eroi negli anime attingono da tradizioni e miti giapponesi, pregni di figure che incarnano virtù come l’onore, il coraggio e la determinazione. Personaggi quasi mistici, meno comuni rispetto forse alla cultura e alla tradizione occidentale. Un esempio emblematico è Kenshin Himura di Rurouni Kenshin. Kenshin, un ex assassino che ha giurato di non uccidere mai più, lotta per proteggere gli innocenti e redimersi per il suo passato.

Similmente, Naruto presenta un giovane ninja che, nonostante le avversità e il pregiudizio, aspira a diventare il leader del suo villaggio. Durante questo percorso, Naruto affronta numerose prove e nemici, migliorando costantemente le sue abilità ninja e circondandosi di amici e alleati fedeli. Il tema centrale del viaggio di Naruto è, d’altronde, la ricerca della pace e della riconciliazione, sia con se stesso che con gli altri. La sua determinazione a riportare indietro Sasuke, caduto nelle tenebre della vendetta, rappresenta il suo desiderio di non abbandonare mai un amico in difficoltà. Naruto si oppone fermamente all’odio e alla vendetta che hanno caratterizzato il ciclo di violenza tra i ninja, cercando sempre una via di pace e comprensione. L’esatto opposto della strada percorsa invece da Eren Jaeger, protagonista di Attack on Titan.

Nell’anime cult, Eren agisce per egosimo, scatenando il boato della Terra e decimando milioni di persone. Un mezzo terrificante per giustificare un fine individualista.

Altro eroe classico degli anime è, invece, senza dubbio Monkey D. Luffy. Il pirata di One Piece viaggia alla ricerca del tesoro celato su Laugh Tale, insieme a una ciurma di compagni dal cuore d’oro. Il loro è un viaggio dell’anima che li unisce sotto un’unica bandiera, quella della libertà. Pur nelle loro diversità, tutti i membri della ciurma di Cappello di Paglia sono uniti da un sogno in comune e disposti a tutto pur di realizzarlo. Sono personaggi essenzialmente positivi, il cui leader indiscusso è il capitano Rufy. E anche se definirsi eroe non è proprio nelle sue corde. Rufy è sempre nel posto giusto al momento giusto. Laddove c’è bisogno di pace e giustizia.

Rugy, Naruto, Goku e Tanjiro in Demon Slayer sono alcuni degli esempi più lampanti della figura dell’eroe nel mondo degli anime.

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Demon Slayer

In un immaginario Giappone Taisho facciamo la conoscenza del giovane Tanjiro, maggiore di diversi fratelli che un giorno, dopo essere tornato da una sortita in città per vendere della legna, trova tutta la famiglia sterminata da un demone e la sorella Nezuko trasformata in una di loro. Fin dalla primissima puntata di Demon Slayer, però, Tanjiro non si abbatte, convinto di poter salvare la sorella e riportarla, in qualche modo, alla sua vera natura umana (ecco cosa ho pensato dopo aver visto il primo episodio). Opponendosi ai Pilastri che vorrebbero eliminarla, Tanjiro inizia un duro allenamento per diventare cacciatore di demone e cercare così una cura per Nezuko. Proprio al sua ferrea convinzione e il suo amore sconfinato riescono, inspiegabilmente, a fare breccia nella sorella minore che riesce a mantenere intatte tracce della propria umanità.

Tanjiro è un protagonista profondamente empatico e compassionevole. Nonostante la tragedia che ha colpito la sua famiglia, non cede mai all’odio cieco o alla rabbia mantenendo la calma anche in situazioni di pericolo estremo. Anche nei confronti dei demoni, mostra spesso comprensione per le loro sofferenze passate, riconoscendo che molti di loro erano una volta umani con speranze, sogni e desideri. Attraverso gli occhi di Tanjiro, i demoni non sono solo mostri assetati di sangue ma persone che hanno scelto la strada sbagliata venendo la propria anima.

Ci sono archi narrativi straordinari in Demon Slayer in cui è davvero difficile non provare tristezza per queste povere anime dannate.

La motivazione principale di Tanjiro è salvare Nezuko. Dietro il suo percorso fisico e mentale insieme, quindi, non si nascondono mai vendetta o ambizione. Non è la sete di potere che alimenta il fuoco del protagonista, ma quello dell’amore puro e semplice per la sorellina. Tanjiro è anche un ragazzo estremamente umile che accetta gli insegnamenti dei Pilastri e facendone tesoro, senza mai sentirsi minimamente superiore ai compagni di avventura anche se, a conti fatti, lo è. Sono la sua integrità e il suo senso di giustizia a guidarlo nelle sue azioni e a renderlo un leader naturale e una fonte di ispirazione per gli altri cacciatori di demoni come Zen’itsu (tra i cinque migliori personaggi dell’anime insieme a questi qui) e Inosuke.

Tanjiro inizia il suo addestramento sotto la guida di Sakonji Urokodaki, imparando la tecnica della Respirazione dell’Acqua, che gli permette di eseguire potenti attacchi con fluidità e precisione. Con il passare del tempo e il progredire della narrazione, il protagonista di Demon Slayer (ecco la nostra recensione di un anime che merita tutta la vostra attenzione) sviluppa il Marchio del Cacciatore di Demoni, che lo rende più forte e ne affina le tecniche. Il Marchio, poi, è legato a un mistero molto antico relativo alla prima generazione di cacciatori di cui, probabilmente, Tanjiro è discendente. Ecco quindi che ritroviamo le umili origini, la chiamata, i compagni, gli aiutanti e la missione suprema. Come riquadri da spuntare, Tanjiro risponde a tutte le caratteristiche tipiche del più classico degli eroi.

Demon Slayer

Tanjiro Kamado rappresenta un ideale di eroismo che travalica i confini della mera forza fisica.

La sua gentilezza, la sua determinazione e il suo altruismo lo rendo il personaggio di Demon Slayer profondamente ispiratore. Anche affrontando le sfide più oscure, il personaggio non cede mai alle tenebre e, soprattutto, non perde mail sorriso. Anche la perdita tragica e terribile della sua famiglia prima e del maestro Kyojuro Rengoku, Pilastro del Fuoco (protagonista di uno dei 5 momenti più adrenalinici dell’anime che leggete qui), poi, non intaccano il suo spirito. Con un invidiabile ottimismo, Tanjiro continua a combattere, colpo su colpo, accettando la sconfitta, il sangue e le ferite per poi rialzarsi di nuovo. E le sconfitte non rappresentano una dimostrazione di debolezza ma la spinta a fare meglio, a diventare più forte per il bene dei suoi cari.

Non è la lama la vera arma di Tanjiro Kamado ma la gentilezza. Sarebbe più semplice seguire i propri istinti, lasciarsi andare a una furia cieca e abbandonarsi all’ira ma non è la strada che Tanjiro decide di percorrere. Non c’è un solo momento, nell’arco dell’anime, in cui il nostro protagonista si penta della scelta fatta o sia tentato dall’oscurità. Contrariamente a Rufy che cede, per un breve lasso di tempo, alla disperazione e al dolore. Tanjiro si rimette subito in piedi e con grande determinazione diventa un modello di rettitudine per gli altri.