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Echo è un timido raggio di sole sul cumulo di macerie della Marvel

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla serie tv Marvel Echo

Il 2024 della Marvel si sta dimostrando più interessante di quanto si poteva pensare qualche mese fa. In questo momento il dibattito è incentrato su X-Men ’97, serie tv che finalmente sta mostrando di nuovo tutte le potenzialità della Casa delle Idee. L’anno della Marvel, però, si era aperto con Echo, altro interessantissimo titolo che ha segnato una piccola rivoluzione per il franchise.

La serie, che affonda le radici in Hawkeye, è infatti il primo titolo della nuova etichetta Marvel Spotlight. Una nuova divisione dell’MCU, chiamata a raccogliere storie più cupe, mature e maggiormente indipendenti. Un’iniziativa che risponde, dunque, a moltissime richieste dei fan, che sollecitavano delle decisioni in questa direzione. Echo era attesa come una rivoluzione in casa Marvel e dal canto suo è riuscita a far intravedere un raggio di sole, seppur timido, nel cumulo di macerie che appariva l’MCU a inizio anno.

La crisi seriale della Marvel

L’avvento di Echo arriva al termine di una complessa storia tra la Marvel e il mondo delle serie tv. Lo sbarco sul piccolo schermo dell’MCU prometteva, nell’ormai lontano 2021, grandi successi. D’altronde, quando la Casa delle Idee aveva flirtato con le serie tv i risultati erano stati eccellenti, da Agents of Shield a tutto il filone delle collaborazioni con Netflix. L’inizio, in effetti, è stato ottimo, con la sfolgorante WandaVision e le convincenti The Falcon and the Winter Soldier e Loki. Poi a cavallo tra il 2021 e il 2022 escono Hawkeye e Moon Knight, ultimi timidi bagliori prima della tempesta.

Da questo momento, la Marvel non ne ha più indovinata una. La crisi si è fatta progressivamente sempre più forte, passando da Ms. Marvel a due flop clamorosi come She-Hulk (decisamente punto più basso della produzione seriale dell’MCU) e Secret Invasion. Mentre l’universo seriale andava a rotoli, quello cinematografico non se la passava meglio. Con due soli lampi, rappresentati da Guardiani della Galassia Vol.3 e in parte dalla seconda stagione di Loki, l’MCU si è affacciata al 2024 con ai suoi piedi un vero e proprio cumulo di macerie. A questo punto è arrivata Echo.

Echo (640x360)
Alaqua Cox nei panni di Maya Lopez

Le conseguenze della crisi su Echo

Echo è figlia sicuramente di questa crisi vorticosa. I pessimi risultati del 2023, che hanno seguito quelli non eccezionali del 2022, hanno innescato alcune considerazioni, prontamente assorbite nella serie tv di Disney+. La prima riguarda la trama complessiva dell’MCU, che ha finito per costituire un freno per molti titoli. Il disegno globale dell’universo è in una fase stagnante, colpita anche da alcune problematiche esterne oltre che da decisioni creative contestabili. Alla luce di ciò, i fan chiedevano maggiore indipendenza dei titoli, evidentemente strozzati dalle necessità di collimare col resto della narrazione e di spianare la strada per il futuro.

Echo è arrivata in risposta a questa richiesta. La serie tv si presenta in maniera slegata dal resto della trama, a testimonianza di ciò vengono ripresentati anche gli avvenimenti di Hawkeye relativi a Maya Lopez. Una scelta saggissima, che ha dato alla serie tv visibile su Disney+ una sua forte identità. Echo sta in piedi da sola e ha patito molto meno di altri titoli le costrizioni del proprio universo d’origine. Questo è il primo, grande, punto a favore della serie.

Le nuove atmosfere

L’altra considerazione da cui nasce è Echo è invece intorno alle atmosfere e ai toni narrativi. Da tempo i fan chiedevano una svolta, delle storie più crude e più realistiche. L’MCU ha inciso sui proprio prodotti non solo a livello di trama, ma anche di stile. Gli ultimi titoli sono sembrati sempre più piatti, quasi uniformati a un tono generale, più leggero e fantastico, scelto come cifra dell’universo. Echo invece si muove su binari completamente opposti. La serie, come prodotto di battesimo della nuova etichetta Marvel Spotlight, ne incarna anche le proprietà. Una storia indipendente, dunque, con un’impronta più cupa, apertamente ispirata a Daredevil e alle serie Netflix che avevano fatto tanto bene.

Torna protagonista la città in Echo. Torna la notte, torna l‘oscurità, fa ritorno, finalmente, quella violenza che è sempre stata una cifra della produzione a fumetti della Marvel. Il tono leggero, fin troppo ilare, ormai dominante dell’MCU sparisce in Echo, per fare spazio a un timbro decisamente più drammatico. Su questi due binari, dunque, si muove la rivoluzione voluta da Marvel Spotlight e cominciata col racconto su Maya Lopez. Non tutto, però, è andato secondo i piani e per questo Echo è stata solo un timido raggio di sole e non un’esplosione.

Echo Marvel (640x360)
Wilson Fisk e una piccola Maya Lopez

Gli errori di Echo

Probabilmente la serie di Disney+ era chiamata anche a un compito fin troppo rivoluzionario. Qualche debolezza, dunque, possiamo considerarla fisiologica. Echo, infatti, ha solo in parte adempiuto al proprio compito. Ha dimostrato quelle innovazioni, specialmente le due di cui abbiamo parlato, volute dalla Marvel, ma ha anche accusato alcune problematiche, ormai ricorrenti, della produzione seriale della Casa delle Idee. In particolare, la debolezza di Echo sta nel suo finale, frenetico come praticamente tutti, o buona parte, quelli delle serie tv Marvel.

L’epilogo è il grande punto debole di Echo, quindi, ma altre incertezze si sono viste qua e là. Figlie di una debolezza generale del comparto seriale Marvel. Si sono visti però anche ottimi spunti, relativi proprio a quelle forti innovazioni che hanno fatto piacere ai fan. La sensazione è che il piede non sia stato spinto con sufficiente forza sul pedale, per usare una metafora automobilistica. Con la nuova etichetta l’MCU ha voluto introdurre degli elementi, lasciandoli però in superficie, ancora contaminati da usanze del passato. Nella forza non travolgente delle novità, e nell’incompiutezza del finale, stanno le principali debolezze di Echo.

Il raggio di sole del futuro

Tuttavia, se abbiamo parlato di timido raggio di sole è ragionevole provare a vedere il celebre bicchiere mezzo pieno e trarre spunti positivi da Echo. Le novità, seppur frenate, ci sono state. Se riproposte e perfezionate possono portate risultati incoraggianti. La serie tv incentrata su Maya Lopez ha mostrato due vie da seguire: la maggiore indipendenza e una narrazione più cupa e realistica. Queste due cifre, adeguatamente esaltate, possono far intravedere un futuro un po’ più rassicurante.

Echo potrebbe rappresentare una transizione decisiva. Come potrebbe resta una potenza inespressa. Molto dipende dalle vie, ancora imperscrutabili, che deciderà di battere la Marvel. Sicuramente questa serie è capace di mostrare un modello, un po’ come sta facendo anche X-Men ’97. Non mancano, come abbiamo sottolineato, incertezze e debolezze, ma Echo almeno ha saputo reagire alla crisi dilagante della Marvel. Ha alzato la testa da un cumulo di macerie sempre più desolante. Vediamo se questo timido raggio sarà l’anticipazione del ritorno di un sole splendente, o se sarà prontamente ricoperto da minacciosi nuvoloni.