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Fargo: qual è il destino dei fratelli Stussy?

La quarta puntata di Fargo ci ha messo di fronte a una realtà prevedibile nella costruzione ma non necessariamente calcolabile nello sviluppo; quando abbiamo parlato della rottura degli stereotipi (articolo che potete trovare qui), non abbiamo potuto non parlare del personaggio di Ewan McGregor. Anzi, dei personaggi, visto che l’attore scozzese interpreta due fratelli che, apparentemente, si trovano l’uno all’opposto dell’altro. Quest’ultima puntata, in realtà, ci ha mostrato ancor più delle precedenti come in realtà i due fratelli, Emmit e Ray, siano più simili di quanto si possa credere; il loro destino sarà dunque simile?

Fargo

Se partiamo dall’analisi di ciò che Fargo ci ha presentato, siamo di fronte a una situazione apparentemente chiara e, sotto certi versi, incontrovertibile; il fratello maggiore Emmit, è un business-man di successo nel Minnesota, ed è diventato ricco investendo nel campo dei parcheggi di alcune città dello Stato. Ci viene presentato come carismatico, affascinante e sostanzialmente fortunato.

Dall’altra parte della barricata c’è Ray; non ha decisamente nè il fascino nè il carisma del fratello (si pensi al fatto che, pur essendo più giovane, sembra estremamente più vecchio), svolge il lavoro di agente di sorveglianza degli ex-detenuti, senza grandi soddisfazioni. Inoltre, è rancoroso nei confronti del fratello per via del possesso di un francobollo di grande valore che sostiene spetti a lui; lo vediamo dunque come penoso, trasandato e soprattutto sfortunato.

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Due situazioni, dunque, all’opposto. Ray ritiene il fratello uno “stronzo egoista”; Emmit lo chiama più volte “sfigato“. Il punto è: chi dice che queste non siano parole che descrivano entrambi i fratelli Stussy? Infatti, non c’è alcun dubbio sul fatto che Ray sia effettivamente uno sfigato; ma siamo così sicuri che non lo sia anche Emmit? Costui è davvero un vincente? Prendiamo in considerazione due dinamiche.

Ray è, fin dall’inizio in Fargo, decisamente soggetto e inconsapevole vittima della sua fidanzata, Nikki; quest’ultima ha un fascino criminale che stuzzica l’ingenuo Ray, che non riesce proprio a non fare ciò che la sua ragazza gli dice. Emmit, secondo la presentazione, dovrebbe essere uno a cui è difficile mettere i piedi in testa; in realtà, è bastato l’arrivo di un certo signor Varga dalla lontana Gran Bretagna per farci capire quanto il maggiore degli Stussy sia vulnerabile. Emmit è infatti totalmente soggetto ai modi (spesso intimidatori) di quest’uomo, che gli dice chiaramente “lei non è veramente ricco”, distruggendo le certezze del nostro personaggio, che si riscopre un piccolo ingranaggio in un meccanismo più grande di lui.

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L’altra considerazione è relativa alla degenerazione, già avvenuta in Ray e potenziale in Emmit. Come visto nel primo episodio, Ray è complice di un omicidio, qualcosa su cui riflette e rimugina e che gli fa capire che senza Nikki non avrebbe mai compiuto un atto simile. Emmit, invece, messo sempre più alle strette da Varga, potrebbe compiere azioni estreme, come fanno tutti coloro che sono chiusi in un angolo: a mio parere, l’esplosione è vicina.

In fin dei conti, finora questa stagione di Fargo ci ha detto che i fratelli Stussy non sono altro che due facce della stessa medaglia. Il loro destino sarà dunque lo stesso? Sappiamo bene che qui ci addentriamo nell’oscurità delle menti degli sceneggiatori, perciò è ancora presto per rispondere. Una ulteriore degenerazione è ciò che nell’immediato possiamo attenderci, senza sapere però quali potrebbero essere gli effetti collaterali.

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