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#IlMicrocosmo – La confessione di Tyrion Lannister

Se stai leggendo questo articolo, significa che le serie tv sono la tua vita: la puntualità dei dettagli, le sfumature delle immagini, la complessa immediatezza di quel messaggio inviato e in pochi istanti recepito, lasciando però a chi è dall’altra parte dello schermo la responsabilità di capirlo. Libidine.
Le serie sono questo ma c’è molto di più, per scoprirlo occorre analizzarle fino ai tanti piccoli atomi che le compongono, le singole scene. Il compito di questa rubrica sarà per l’appunto quello di calarsi dentro i microcosmi dell’universo più ganzo che ci sia nel tentativo di avvicinare il lettore (che non è altro che l’occupazione part-time dello spettatore) al messaggio di cui sopra: enjoy!

LA CONFESSIONE DI TYRION LANNISTER

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla quarta stagione di Game of Thrones. 

Una piccola premessa: questa breve e intensa scena rende moltissimo in italiano grazie alla superba e mai abbastanza rimpianta voce di Tyrion Lannister, ovvero Gaetano Varcasia (R.I.P.), ma vi consigliamo di ammirarla anche se non soprattutto in lingua originale, dove Peter Dinklage mette totalmente in mostra tutta la sua statura attoriale.

E’ in corso il processo per la morte dell’infido Joffrey Baratheon, l’unico sospettato sul banco degli imputati è proprio Tyrion Lannister, che davanti a sé ha la sua ex concubina Shae (fresca fresca di tradimento) e una giuria presieduta da suo padre Tywin e dalla sorella Cersei che ha già deciso da tempo quale sarà il verdetto.

Il folletto ha 4 sassolini, o forse sarebbe meglio dire “macigni“, da togliersi dai suoi piccoli calzari ed è intenzionato a farlo con l’unica arma che è in grado di maneggiare (magistralmente per altro), la propria lingua : “desidero confessare“, borbotta rabbiosamente, accendendo un lume di soddisfazione sul viso del primo cavaliere, che presto però verrà sostituito da un’espressione tirata e nervosa.

Il processo a Tyrion
Il processo a Tyrion
  1. Il volto di Tyrion, prima fisso sul pavimento, si alza mostrando un’espressione mostruosa estremamente diversa da quella brillante e rilassata che gli abbiamo sempre visto sfoggiare finora; la prima sferzata è riservata al popolo, rappresentato dall’uditorio alle sue spalle : “Io vi ho salvati. Voi, questa città e tutte le vostre insignificanti vite. Avrei dovuto lasciare che Stannis vi trucidasse tutti!“.

Probabilmente andrebbe avanti ancora per qualche minuto a inveire contro coloro che forse, costantemente ebbri della propria ignoranza, non si sono nemmeno resi conto della sua importanza nella battaglia delle acque nere, ma Tywin lo interrompe prontamente divenendo il bersaglio del secondo assalto del figlio.

Tywin Lannister
Tywin Lannister

2. “Sono colpevole…colpevole! Non è questo che vuoi sentire? Sono innocente, ma         sono colpevole di un crimine più truce ed empio: essere un nano, la mia colpa è         questa. Sono sotto processo per questo dal primo vagito che ho fatto“.

Ancora quell’espressione trasfigurata, ancora quel tono furioso, ancora quello sdegno : Tyrion si sta trasformando nella caratterizzata e mostruosa figura con cui è stato sempre descritto, accontentando sia il proprio bisogno di sfogarsi che i suoi maggiori detrattori, ma facendo al contempo infuriare il fratello Jamie, a lui eternamente affezionato.

Cercei Lannister
Cercei Lannister

3. Lo stesso non si può dire della perfida Cersei, da sempre in collera con il nano e       convinta della sua colpevolezza. Questa è la cinica provocazione con cui Tyrion si rifà delle angherie e delle cattiverie subite fin dall’infanzia : “non ho ucciso io Joffrey, ma vorrei tanto averlo fatto. Guardare quel tuo perfido bastardo morire…

Dopo le tante parole vomitate dalla regina madre finalmente il folletto risponde e con una sintesi disarmante annichilisce la sorella, che però non è l’unica donna destinataria della sua sbroccata.

Shae
Shae

4. C’è ancora quell’infame Shae che l’ha prima illuso e poi beceramente tradito: “...mi ha dato più piacere di centinaia di sgualdrine bugiarde!“. Una frase piccola, teoricamente senza valore, esigua come lo sarebbe il compenso dato a questa sgualdrina di nome e di fatto.

E’ fatta. Il tempo dello sfogo è finito, i fendenti sono stati sferzati e gli orgogli sono stati feriti, ora è tempo della strategia. Tyrion è perfettamente cosciente che non potrà mai ricevere giustizia in quell’aula, perciò si appella alle antiche tradizioni e richiede che siano gli Dei a decidere attraverso un processo per combattimento: i Tyrell sono increduli, Shae è pentita, Oberyn guadagna spazio sulla sua poltrona e osserva il nano con sguardo interessato, Jamie inghiottisce la propria disperazione, Cersei si crogiola nella malinconia, Tyrion e il padre si sostengono reciprocamente lo sguardo con un’intensità devastante. Il processo è terminato, le conseguenze saranno quelle di cui abbiamo già parlato, ma ciò che rimane è una sorta di entusiasmante presa di coscienza di essere stati tutti quanti testimoni di uno dei più grandi esercizi di retorica della storia della televisione.

Dinnanzi al trono di spade piovono fischi e proteste, ma da casa ci sono solo applausi per Tyrion Lannister.