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“Noi siamo gli ultimi Lannister rimasti in vita. Gli ultimi che contano”

Le parole di Cersei Lannister, regina dei Sette Regni o di quel che ne rimane, non lasciano spazio a interpretazioni. Si rivolge a suo fratello Jaime col solito fare sprezzante e cupo degli ultimi tempi, con quell’aria da donna distrutta ma indistruttibile, e gli ricorda come ora, dopo la morte di loro padre e dei loro figli, loro due siano gli ultimi Lannister rimasti in vita, gli ultimi a poter preservare e portar valore al nome della prestigiosa dinastia. Gli ultimi che contano.

In vita, però, ci sarebbe anche un altro Lannister. Tyrion. Cersei lo sa, ed è per questo che specifica ‘gli ultimi che contano’. Anche se, in cuor suo, teme parecchio il fratellino sempre bistrattato e sottovalutato. Perchè sa che Tyrion Lannister ha mille risorse, e sta tornando per ri-conquistare ciò che era anche suo. Al fianco di un’altra regina, che a differenza della sorella, lo stima e lo valorizza.

Tyrion Lannister è sempre stato visto come uno scarto. Il pezzo difettoso della Casata. Perchè venendo al mondo ha ucciso sua madre, e questo suo padre e sua sorella non gliel’hanno mai perdonato. Ma ancor più di questo, non gli hanno mai perdonato il fatto di essere un nano. 

Nonostante sia vissuto tra agi e ricchezze di ogni genere, non si può negare che Tyrion abbia vissuto le pene dell’Inferno durante la sua esistenza. Snobbato, bistrattato, nella migliore delle ipotesi compatito. Ha reagito con grande onore e con grande orgoglio, non si è fatto sottomettere e sopraffare, ha lavorato sulla caratteristica in cui eccelle di più: l’intelligenza. 

L’ha evidentemente ereditata da suo padre, così come l’attitudine alla gestione e al controllo. Cosa che, tanto per fare un esempio, i suoi fratelli non hanno. Tywin in cuor suo l’ha in realtà sempre saputo, ed è per questo che a un certo punto invia il figlio più disprezzato ad Approdo Del Re, per affiancare l’ingestibile e insopportabile Joffrey in qualità di Primo Cavaliere e per fronteggiare i nemici alle porte. Tywin disprezza Tyrion ma sotto sotto ne riconosce le qualità. Sa che è l’unico che può farcela in una situazione del genere. L’unico oltre lui, ovvio. 

Quando Joffrey muore, Tyrion viene incriminato per un omicidio che non ha mai commesso. L’occasione fa l’uomo ladro, e l’occasione Cersei e Tywin sono pronti a coglierla al volo: avere la possibilità di uccidere il loro fratello\figlio mai amato dando comunque in pasto al popolo una scusa apparentemente più che buona. Non potevano chiedere di meglio. 

Dopo la morte di Oberyn Martell, il folletto di casa Lannister sembra spacciato, ma ci penserà il fratello Jaime, l’unico della famiglia ad avergli voluto realmente bene, a salvarlo. Tyrion approfitterà per scappare con Varys, non prima però di aver chiuso un paio di conti: uccide Shay, il suo più grande e tormentato amore che era passata nel letto di suo padre, e poi uccide anche suo padre. Vendetta, tremenda vendetta. La vendetta di chi è arrivato al culmine della sopportazione, di chi non si è mai sentito amato, compreso, valorizzato. Chi semina vento raccoglie tempesta, e Tywin con Tyrion ha tirato davvero troppo la corda. Forse la pessima gestione del rapporto con Tyrion è stato davvero l’unico grande errore di un uomo che, per il resto, ha sempre saputo calcolare tutto alla perfezione. Un errore pagato a carissimo prezzo. Morto Tywin e sparito Tyrion, casa Lannister non ha più leader equilibrati e comincia pericolosamente a sbandare. Proiettandosi in un vortice declinante che è tuttora in corso.

Ma dopo l’esilio forzato, dopo l’uccisione di Shay e quella di suo padre, anche Tyrion comincia più che giustificatamente a sbandare. Ci penserà Varys a rimetterlo in sesto, spiegandogli il grande piano: riconquistare tutto, ma a fianco di una Regina più giusta e lodevole. Daenerys Targaryen. 

Il piccolo Lannister arriverà al cospetto della Madre dei Draghi per vie traverse, dopo essere stato rapito da Jorah Mormont. Ma Daenerys capirà subito il suo valore e lo ergerà a suo fido consigliere. Fino a consegnargli il comando in sua assenza. Fino a nominarlo Primo Cavaliere del(la) Re(gina). Una rivincita dopo l’altra per Tyrion Lannister, che per veder finalmente apprezzato il suo valore ha dovuto cambiare casacca e casata, ma alla fine ce l’ha fatta.

Il bello, però, deve ancora venire. E arriverà probabilmente in questa settima stagione. Daenerys e tutto il suo team sono finalmente approdati nel Continente Occidentale, determinati come non mai a prendersi il dominio dei Sette Regni e a far sedere sul Trono di Spade la bella Khaleesi. Al fianco della giovane Targaryen, ci sarà proprio lui, Tyrion Lannister. Che è pronto a tornare ad Approdo del Re dalla porta principale, dopo esser uscito frettolosamente dalla porta di servizio.

Pronto a detronizzare sua sorella Cersei, che lo ha sempre perfidamente bistrattato, umiliato, deriso, distrutto. Ma soprattutto, errore più grave, lo ha sottovalutato. Tyrion Lannister è pronto a prendersi l’ennesima rivincita, la più grande della sua esistenza. Lo scarto della casata è pronto a diventare l’ultimo Lannister che conta. Non bisogna essere per forza alti per conquistare il mondo.

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