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E’ arrivato il momento di sfatare un mito. In questi anni ho sentito un sacco, ma un sacco di gente che ha criticato il Finale di How I Met Your Mother. Roba tipo “Ma se doveva finire con Robin che senso ha la storia della madre? Perchè dovrebbe prendere da parte i figli per raccontargli quella storia?” oppure “Se doveva finire con Robin perchè mettere in mezzo Tracy? Lo facevano finire con Robin e basta”. E no, ragazzi. Così sarebbe stato troppo facile. Ma la vita, quella vera, lo sapete meglio di me: non è facile. How I Met Your Mother si propone di raccontare una storia realistica, mica la favola in cui vissero tutti felici e contenti. Mica ci siamo approcciati a questa serie sperando che tutto finisse bene. O meglio, magari lo abbiamo fatto inizialmente: ma nel frattempo abbiamo vissuto la vita dei protagonisti. E soprattutto del protagonista, Ted Mosby. Una vita certamente divertente e certamente stimolante, ma altrettanto certamente non esente da problemi. Così come quella di tutti noi.

How I Met Your Mother sin dall’inizio si è proposta un obiettivo: raccontarci una storia vera. Fatta di up and down, di serate alcoliche con gli amici, di problemi sentimentali e lavorativi. Una storia che al netto di tanti momenti scanzonati, si propone di narrarci una potenziale realtà di tutti i giorni. E pensavate davvero che una storia del genere potesse concludersi col lietissimo fine? No, siete stati degli illusi. Anzi, siamo stati degli illusi, perchè ad un certo punto, dopo il finale dell’ottava stagione che sottobanco preannunciava il lietissimo fine per un Ted ormai disilluso, ci ho sperato anche io. Ma no, non è successo. E sotto un certo punto di vista è giusto così. Perchè How I Met Your Mother ha raggiunto l’obiettivo: ci ha raccontato una storia vera. 

Una storia vera. Una storia in cui capita che la donna della tua vita, quella che in tutto e per tutto è il tuo destino, quella dell’ombrello giallo, ad un certo punto, quando meno te lo aspetti ed anzi quando ormai non te lo aspetti più, compare all’orizzonte. Può succedere, e già devi ritenerti molto fortunato se succede. Ma se hai la fortuna che succeda, non devi assolutamente essere sicuro che sarà per sempre, che sarà così fino alla vecchiaia, che fra 30-40 anni andrete a giocare a carte sotto il portico con Lily e Marshall. Puoi sperarci, ma non puoi darlo per scontato. Perchè può anche succedere, nella vita vera, che lei muoia giovane per una brutta malattia. E’ la vita. Ed a quel punto non puoi fare altro che raccogliere i cocci, raccontare la storia della tua vita ai tuoi figli come prologo\imbarazzata scusante, e provare a rimetterti in gioco. Oltretutto, nel caso specifico, con un’altra donna che non ha proprio rappresentato il nulla assoluto nella tua vita. 

Perchè per Ted, Robin ha sempre rappresentato tantissimo, già da prima che Tracy piombasse leggiadra nella sua esistenza. Robin ha sempre rappresentato una storia da raccontare ai posteri, che nel caso specifico sono i suoi figli. Ma questa è un’altra storia, che non può essere raccontata in quattro e quattr’otto qua. Credo che il rapporto Ted-Robin sia stato perfettamente spiegato in questa lettera, che vi consiglio di leggere. 

How I Met Your Mother si è riproposto di raccontarci una storia vera, ed è arrivato il momento di accettarlo. Certo, sarebbe fantastico se ognuno di noi trovasse la sua perfetta via. Perfetta, senza fronzoli o senza dettagli fastidiosi a rovinarla. Realizzazione lavorativa, realizzazione sentimentale, realizzazione sotto ogni punto di vista. Ma siete così sicuri che la vita funzioni sempre così? Io personalmente no. Può capitare, ma è tutt’altro che scontato. A Ted Mosby non è capitato. Nonostante avesse tutte le carte in regola per poter ambire ad un’esistenza perfetta: uomo intelligente, esteticamente piacente, a suo modo carismatico, simpatico, altruista, ambizioso, affidabile, romantico, innamorato dell’amore, dolce, gentile, competente nel suo lavoro e tutto il resto. Però capita che la vita, quando meno te lo aspetti, si faccia beffe di te e di tutto quello che hai costruito. Questo è quello che è capitato a Ted Mosby. Da un giorno all’altro si è trovato a dover ricalcolare, con tutto il dolore che aveva addosso e con tutto quello che questo dolore comportava. Ed ha scelto di raccontare ai suoi figli la storia della sua vita: non tanto la storia di come ha conosciuto la loro madre, quanto la storia della sua vita. La storia di una vita ordinaria, come tutte le nostre. Costellata da errori, passioni ed inceppamenti vari. Una vita dedicata in buona parte alla ricerca dell’amore. Trovato, più e più volte. Ma ogni volta c’era qualcosa che non andava. Quando sembra invece che tutto sia perfetto, tutto ad un certo punto si interrompe.

Non è necessariamente la realtà, ma qualcuno può negare che questa realtà possa potenzialmente fare parte del percorso di tutti i giorni di ognuno di noi? Secondo me no, e questo è uno dei motivi per cui ho amato alla follia How I Met Your Mother. Perchè ci racconta una storia vera, non romanzata. Ci ha spiegato che nella vita vera, corni blu ed ombrelli gialli possono essere fantastici quanto vogliamo, ma in confronto alla cruda realtà possono anche lasciare il tempo che trovano. E ci troviamo costretti a rimediare in qualche modo. Magari con un corno blu sbiadito, che non vale ne’ il primo corno blu ne’ l’ombrello giallo. Ma questo è quello che può capitarti nella vita. Che ci piaccia o no.

E magari a 50 e passa anni, sei costretto a tornare sui tuoi passi, per forza di cose. Dall’altro amore della tua vita, che fortunatamente, almeno, è ancora single. Perchè non era scontato manco questo, sulla carta. Ma fa parte dei rischi e delle possibilità della vita: Ted e Robin si ritrovano, alla fine di How I Met Your Mother, perchè sono sempre stati legati ma anche perchè, per un motivo o per un altro, in quel momento, non hanno niente di meglio a disposizione. E questa è la vita vera. How I Met Your Mother è una storia vera. Che ci piaccia, oppure no.

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