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Lo spin-off di Lost s’ha da fare

SPOILER ALERT – Se non avete ancora visto il finale di Lost, vi avvisiamo che nell’articolo sono presenti spoiler e riferimenti al finale stesso ed alla puntata extra di 12 minuti ‘The New Man in Charge’, di fatto l’ultimo mini-episodio dell’universo Lost finora rilasciato dalla ABC

Sono passati 6 anni. Sono passati 6 anni dalla fine di quel capolavoro chiamato Lost, di fatto la Serie Tv che ha cambiato il mondo delle Serie Tv ed il modo di fare Serie Tv. Sono passati 6 anni ma sembra ieri, perchè l’attenzione su questo prodotto meraviglioso non è mai svanita, e la passione dei fan neppure. Del resto nell’epoca moderna non è più necessario dover guardare un telefilm in contemporanea: esistono i recuperianche a distanza di anni dalla chiusura di una serie, a far sì che un fandom cresca invece di diminuire ed assottigliarsi. 

Il fandom di Lost è in crescita costante, nonostante sia passato così tanto tempo. Perchè chi l’ha visto, chi l’ha vissuto in contemporanea di certo non l’ha dimenticato. Ed a quelli che l’hanno visto in contemporanea, giorno dopo giorno, mese dopo mese ed anno dopo anno si aggiungono nuovi fan, nuovi appassionati, destinati poi a trasformarsi in nuovi Lostalgici una volta conclusa la visione della serie.

Il Finale di Lost è stato probabilmente il Finale più discusso nell’intera storia delle Serie Tv. A noi è piaciuto tantissimo e presto ne parleremo in un articolo, promesso. Ma è anche vero che per quanto il Finale di Lost sia a nostro parere meraviglioso così come tutta la serie, non si può negare il fatto che ci siano molte, moltissime questioni, moltissimi misteri lasciati in sospeso. 

Misteri che potrebbero essere tranquillamente spiegati in uno spin-off. Perchè lo spazio per uno spin-off gli sceneggiatori l’hanno lasciato eccome. Anzi, l’episodio extra ‘The New Man in Charge’, ultimo pezzettino dell’universo Lost rilasciato dalla ABC poco dopo la fine ufficiale della serie, sembra andare proprio in questa direzione. Un possibile nuovo inizio, con un’apertura più o meno netta alla possibilità di dare le rimanenti risposte tanto agognate dai fan. Se non l’avete ancora visto, eccovelo qua:

Bene. Ora: la fine di Lost è la fine del percorso della maggior parte dei protagonisti principali. Che una volta morti, si ritrovano tutti insieme in una sorta di Purgatorio\Universo parallelo, si aspettano e quando sono tutti pronti decidono di cominciare insieme il viaggio verso la Luce\Paradiso. Una chiusura mistica, legata al concetto di destino e di anime gemelle destinate a stare insieme per l’eternità. 

Bellissimo, fantastico, intenso. Ed è questo quel che più conta: il loro percorso di redenzione è compiuto, e ora sono pronti ad affrontare un altro viaggio insieme. Ma è anche vero che molti dei misteri dell’Isola non sono stati svelati. Secondo noi, questo è un aspetto di secondaria importanza: sarebbe risultato difficile spiegare tutti i misteri rimanenti nell’ultima stagione, e farlo avrebbe probabilmente significato togliere peso e spazio alla storia principale, al ricongiungimento, al destino comune. Se gli sceneggiatori si fossero concentrati sulla risoluzione dei misteri a tutti i costi, probabilmente non avrebbero potuto mettere la stessa intensità nel risolvere i percorsi dei personaggi, che erano quelli che più contavano. E quindi secondo noi è andata bene così.

Ma i misteri dell’Isola sono comunque una parte importante di Lost. E allora quale migliore occasione per soddisfare tutti (anche i più criticoni che proprio questa storia degli enigmi mai svelati non l’hanno mandata giù) se non quella di fare uno spin-off?

Proprio in questo viene in aiuto ‘The New Man in Charge’, l’episodio da 12 minuti post-Lost. The New Man in Charge si colloca in un’epoca temporale precedente al Gran Finale di Lost, un’epoca in cui Jack e tanti altri sono già morti (sull’isola) ma Hugo (nuovo Jacob), Ben (che col ruolo di consigliere del custode dell’Isola diventa praticamente il nuovo Richard) Walt ancora no. 

Il mini-episodio sembra proprio una sorta di lungo trailer per uno spin-off: Ben che spiega agli inconsapevoli reduci del progetto Dharma alcune cose (viene finalmente rivelato l’arcano del perchè le donne abbiano difficoltà a partorire sull’Isola ed anche quello degli Orsi Polari) prima di congedarli definitivamente, dietro lauta buonuscita, su ordine di Hugo. E poi Hugo e Ben tornano in America per andare a prendere Walt, un personaggio quasi mistico a cui era stato dato tanto spazio nelle prime stagioni per poi farlo finire praticamente nel dimenticatoio, salvo qualche apparizione in cui in maniera inquietante indicava la via a John Locke. 

Walt nel frattempo è impazzito, è al Santa Rosa, lo stesso posto dove aveva vissuto Hurley per tanto tempo. Ma sembra non aspettare altro ed accetta immediatamente la proposta di Ben e Hugo di tornare sull’Isola. Quando chiede ‘perchè’ Hugo gli risponde che ha in mente qualcosa ‘Un lavoro per te, perchè tu sei speciale coso’ e Ben gli ricorda che può aiutare ancora tante persone, come ad esempio suo padre Michael, che è intrappolato sull’Isola a causa delle sue malefatte e non riesce a trovare la via per la redenzione.

Il tutto si chiude con Hugo che dice agli altri due ‘Torniamocene a casa’. La loro casa è l’Isola, e come detto prima, questo sembra uno straordinario prologo ad uno spin-off dal potenziale smisurato.

Uno spin-off che avrebbe molto da dire e raccontare. Intanto racconterebbe l’Isola da una prospettiva diversa: i sopravvissuti nella serie madre erano inghiottiti, spaventati ed incuriositi dai misteri di quel posto strambo che più strambo non si può. Stavolta invece sarebbero loro gli Dei del luogo. Loro a gestire l’Isola, non più l’Isola a gestire loro. Una prospettiva completamente diversa ed interessantissima, che già di per se varrebbe a marcare una netta differenza tra la serie principale e lo spin-off.

I personaggi principali dello spin-off sarebbero loro, quelli di The New Man in Charge: Hugo, Ben e Walt. Un trittico stranissimo, fatto di personalità completamente diverse tra loro. Ed un’altra comparsa proveniente dal vecchio cast potrebbe essere rappresentata da Michael, il padre di Walt che è intrappolato sull’Isola e vuole uscirne per provare a trovare anche lui finalmente la luce.

Uno dei misteri che si potrebbero svelare nello spin-off di Lost è proprio questo, quello legato all’effettivo motivo per cui alcune persone rimangano intrappolate sull’Isola ed altre no. Ad esempio Michael non compare nella realtà parallela\purgatorio delle ultime puntate di Lost, ma Charles Widmore sì, nonostante pure lui sia morto sull’Isola e nonostante pure lui sia uno che di malefatte in vita ne ha fatte a bizzeffe.

E poi si potrebbe indagare più a fondo la storia dei custodi\protettori dell’Isola, ora che Hugo ha assunto il titolo di Capo Supremo: perchè sono praticamente immortali a meno che qualcuno non li uccida? Chi erano effettivamente Jacob e MIB e perchè sono diventati di fatto prescelti per rappresentare il bene e il male?

E ancora: qual è, nel dettaglio, il compito dei protettori dell’Isola? Hugo, Ben e Walt dovranno portare altre persone? Esisterà una controparte negativa di Hugo, così come Mib era per Jacob? E ora che Hugo è il protettore dell’isola, vista la sua abilità precedente relativa al poter parlare coi morti, potrà confrontarsi anche con la madre adottiva di Jacob e Mib e chiederle perchè ha ucciso la madre originaria e cosa ha fatto per far sì che quei due bambini diventassero di fatto due entità supreme dell’Isola e soprattutto perchè lo ha fatto?

O ancora si potrebbe capire una volta per tutte perchè Walt sia così speciale e come faceva a prodursi in bilocazioni come se non ci fosse un domani. Senza contare questioni secondarie, tipo il rapporto capo-dipendente tra due personalità così opposte come quelle di Hugo e Ben, e magari l’introduzione di nuovi interessanti personaggi e personalità sull’Isola. Anche capire come e perchè è morto Hugo, che con lo status di protettore dell’Isola ha guadagnato anche una semi-immortalità e poteva essere ucciso soltanto da qualcun’altro (come successo con Jacob) o dall’Isola stessa (come successo con Jack, anche se una volta risolto il discorso del ‘tappare’ la luce, in teoria, un’evenienza del genere dovrebbe essere esclusa). E ancora, come faccia Ben, che è vissuto sull’isola praticamente sempre, ad essere così ricco al punto tale da essere considerato un magnate.

Senza contare poi il fatto che puntare su Hugo come protagonista, un protagonista completamente agli antipodi rispetto al precedente (Jack), potrebbe avere il suo bel perchè e potrebbe essere una splendida mossa vincente per evitare la ripetizione degli schemi della serie principale: il successo di Better Call Saul, che ha come protagonista l’elemento più simpatico e scanzonato di Breaking Bad e totalmente agli antipodi rispetto al protagonista Walter White, ne è fulgido esempio.

Uno spin-off di Lost potrebbe portare Lost ad essere non soltanto un’opera meravigliosa, come già è, ma anche un’opera definitivamente completa: nella serie principale alla fine abbiamo capito che i misteri dell’Isola sono uno splendido sfondo, ma i protagonisti della storia sono i personaggi ed è il loro percorso quello che conta. In uno spin-off, invece, la storia potrebbe diventare definitivamente e finalmente protagonista, con i personaggi rimasti a fare da sfondo, utili più per guidarci nella comprensione dei misteri piuttosto che per sviluppare la loro caratterizzazione, che nel caso di Hugo e Ben è già ampiamente compiuta e può regalare al massimo qualche interessante sfumatura in più.

Gli sceneggiatori di Lost hanno detto di non voler fare spin-off o remake: un grande peccato perchè a nostro parere questa è un’incredibile occasione persa. Ma hanno anche detto che per la ABC il marchio Lost è importante e che sicuramente, se qualche giovane sceneggiatore arriverà lì con l’idea giusta, che si tratti di spin-off o di remake, allora rilanceranno il prodotto. Beh, secondo noi l’idea giusta c’è già. Basta svilupparla e convincere gli attori a tornare sul set. Per rendere Lost un capolavoro ancor di più di quello che già è. Questo spin-off s’ha da fare.