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L’immane brutalità di Black Sails

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 4×06 di Black Sails 

Black Sails si è trasformato in una tragica gara ad eliminazione. Sapevamo fin dall’inizio che sarebbe andata a finire così, ma ognuno di noi ha ora gli stessi occhi di Flint e la medesima rabbia di Max. Siamo disillusi, senza speranza. Non abbiamo un villain da odiare, se non uno: la vita stessa e la sua immane brutalità. Questo, in fondo, è il grande punto di forza della serie tv prodotta dalla Starz: ogni personaggio ha coni di luce e zone d’ombra al punto da trasformare tutte le storie in impulsi emotivi capaci di suscitare sensazioni ambigue e contrastanti. Pur non essendocene bisogno, la 4×06 ha ribadito per l’ennesima volta il concetto. E l’ha fatto con il cinismo di un’opera pura, senza compromessi. Arrendiamoci all’evidenza: la fine è sempre più vicina.

Black Sails

In meno di un’ora, ci siamo messi nei panni di ognuna delle anime perdute di questa meravigliosa opera. Siamo stati Flint attraverso i suoi occhi, capaci di raccontare una vita ridotta allo stremo da un percorso ostinatamente contrario ad ogni evento. Abbiamo vissuto la sua disillusione e quella di un intero mondo, immerso per molto tempo in una bolla fatta ora a pezzi dallo scorrere ineluttabile della storia. Il capitano impavido, leader dal carisma tale da trascinare con sé in battaglia persino i nemici giurati, sembra non avere più una missione (ne abbiamo parlato nella recensione della 4×05, la trovate qui). E l’ha persa nel momento in cui l’eco del suo grido di vendetta è risuonato in mezzo mondo, creando un incredibile esercito di uomini liberi dai mille volti. Ma che senso ha? Ha senso vendicarsi ora, nel momento in cui tutto è perduto?

Se l’è domandato anche Max, la donna dei tanti errori sempre più immersa in un terribile vortice di solitudine. Passionale come poche, ha fatto la cosa giusta solo quando ha ascoltato il cuore, invece di essere razionale. Lei, come tutti, ha lottato per una vita. Ma il destino ha vanificato ogni sforzo, portandole via Eleanor e l’amore di Anne. Nonostante ciò, non si è arresa: la sua rabbia è anche la nostra, e ci siamo immedesimati più volte in una donna che spesso abbiamo odiato. Il nemico, tuttavia, non è nemmeno lei. Abbiamo vissuto con sorprendente empatia il contrappasso di Eleanor, donna orgogliosa in un universo maschilista che ha trovato l’unico riscatto possibile nella purezza di un sentimento. Avrebbe dovuto capirlo tanto tempo prima, quando Max sognava una vita libera sola con lei al suo fianco (avevamo approfondito la questione nella recensione della 4×04, la trovate qui). Per un attimo, siamo stati persino Woodes Rogers: nel momento in cui l’ha abbracciata per l’ultima volta e ha preso atto dell’inevitabile fallimento di una strategia scellerata, abbiamo messo da parte le ferite ancora aperte provocate dal giro di chiglia di Edward Teach.

Black Sails

Siamo stati Billy e i suoi sogni infranti da eterno subalterno, l’ultimo degli spagnoli, il più insignificante degli inglesi e, più di tutto, il dolore di un re privato della sua regina. La grande forza di Long John Silver è l’incredibile purezza del suo spirito, mai corrotto realmente dall’imprescindibilità dell’ingegno. La sua storia rappresenta l’anima più sincera di Black Sails. Abbiamo imparato ad amarlo col tempo, a prescindere dalle condizioni imposte. E abbiamo pianto con lui nel momento in cui Madi è andata via per sempre, uccisa dall’insostenibile pesantezza di una battaglia persa in partenza. Suo padre era stato l’unico a capirlo, ma il microcosmo di Nassau si è dissolto come una bolla di sapone.

Una bolla, una fragilissima bolla. Quella in cui abbiamo vissuto per quattro anni con la speranza di una gioia effimera. Abbiamo avuto in cambio un nemico impossibile da sconfiggere, una vita da pirati che si trasforma perennemente in mera sopravvivenza. E una storia dai mille volti da scoprire, sporchi di sangue misto a fango e lacerati dalle lacrime. L’ultimo cliffhanger ha aperto uno spiraglio per l’ennesimo ribaltone, ma non abbiamo più la forza per crederci. Black Sails è una tragica gara ad eliminazione, e l’immane brutalità del suo racconto non farà altro che avvicinarci per una settimana ad una nuova perdita. Fino a quando non si abbasserà il sipario per l’ultima volta.

Antonio Casu

Un saluto agli amici di Black Sails Italy, Black Sails – Italian fans e Black Sails Italia Fans!

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