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13 Serie Tv che puoi recuperare in un paio di giorni

3. Narcos 

Pasqua

Due stagioni, 20 episodi (per ora, perchè è già giunto il rinnovo per altri 2 giri). Netflix ne azzecca un’altra. Fatto innegabile, la piattaforma di streaming è ormai una garanzia di qualità e con Narcos si vince la scommessa più ambiziosa: raccontare la storia vera di uno dei personaggi più controversi a memoria d’uomo, il boss della droga Pablo Escobar. Raccontare la vita di un personaggio realmente esistito è sempre una sfida e Netflix con la prima stagione di questa serie da dieci episodi ha dimostrato di poterla vincere a mani bassissime, facendo un altro passo avanti nella sua corsa al dominio internazionale. Una serie tv come Narcos è infatti una di quelle serie destinate a lasciare il segno, in grado di essere ricordate per anni, un po’ come Breaking Bad o I Soprano. Creata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro per la regia di José Padilha, Narcos racconta la storia vera della diffusione della cocaina tra Stati Uniti ed Europa negli anni ’80, grazie allo spaccio del cartello di Medellìn del boss della droga Pablo Escobar. Due agenti della DEA vengono incaricati di guidare una missione per catturare ed uccidere Escobar e porre così fine al suo dominio. PasquaCon questa serie non si vuole semplicemente raccontare la biografia di un uomo, quanto piuttosto tracciare una linea netta tra quello che Escobar è stato veramente e quello che invece è diventato nell’immaginario comune: il boss colombiano infatti è stato il primo e più ricco narcotrafficante della storia, forse l’unico criminale al mondo ad essersi avvicinato allo status di vera e propria icona popolare. Considerato dai colombiani una sorta di Robin Hood (anche la serie mostra infatti le sue celebri distribuzioni pubbliche di denaro) è stato l’unico trafficante capace di suscitare sentimenti del tutto contrastanti all’interno del proprio paese, dove alcuni sono arrivati a santificarlo, altri lo consideravano un male doloroso ma necessario per mantenere la pace ed altri ancora un cancro da estirpare ad ogni costo. Le prime due puntate sono come un documentario: questa infatti la trovata geniale di Padilha, quella di inserire la voice over e di affidare il racconto non ad Escobar ma bensì al suo antagonista, l’agente della DEA Steve Murphy, interpretato da Boyd Holbrooke, che insieme al suo collega Javier Peña, il Pedro Pascal già visto in Game of Thrones nel ruolo della Vipera Rossa, si metteranno sulle tracce del boss ed attraverso i loro occhi saranno rese ancora più evidenti le contraddizione che caratterizzarono la politica estera degli Stati Uniti in merito al problema della droga. PasquaCol supporto di filmati e foto d’epoca, il regista restituisce in pieno la follia e l’orrore di un uomo che corrompeva ed uccideva chiunque, al suono del suo motto, “plata o plomo” (soldi o piombo, nel senso di lasciarsi comprare o lasciarsi ammazzare), un uomo talmente ambizioso che arrivò perfino a candidarsi alla presidenza, a radere al suolo un tribunale che conteneva prove a suo carico fino a costruirsi un carcere personale enorme come una reggia. Gli sceneggiatori evitano i clichè e si concentrano invece sulle conseguenze delle azioni di Escobar che riuscì a mettere in ginocchio un’intera nazione. A prestare il volto al re della cocaina troviamo l’attore Wagner Moura, ingrassato di venti chili per il ruolo, che con la sua interpretazione riesce a rendere in pieno il conflitto interiore di Escobar, un criminale che vorrebbe essere presidente, un diavolo che vorrebbe farsi santo, un mostro che vorrebbe essere amato da tutti. Narcos fonde insieme docufiction, dramma, azione, politica, storia ed anche un pò dello stile da telenovelas tanto caro al pubblico dell’America Latina, creando nello spettatore un’immediata dipendenza da binge watching compulsivo. Siete quindi orfani di personaggi tipo Walter White, Tony Soprano o il Libanese? Narcos è quello che fa per voi: una saga criminale di assoluto spessore, confezionata alla perfezione per un pubblico in cerca di storie forti e che affondino nella realtà.
E fu così che gli abbonamenti di Netflix aumentarono sempre più.

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