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J.J. Abrams è un nome “ingombrante“, un nome che conta; è il principale ideatore di Lost. Egli è senza dubbio uno dei registi più geniali e visionari, nonchè uno dei migliori maestri di sempre nel genere di fantascienza, ovviamente insieme ad altri notissimi personaggi quali Stanley Kubrick (che rientra in un genere e categoria a parte), Christopher Nolan, Steven Spielberg, James Cameron giusto per citare quei nomi impossibili da omettere.
I film, le produzioni, le sceneggiature e le serie tv targate, firmate o semplicemente “sfiorate” dal marchio J.J.A. sono sinonimo di successo, di attesa spasmodica e di grande aspettativa ( e paradossalmente, lo sono anche quando non hanno successo).
Rapportandoci alla sua brillante e visionaria regia nel panorama seriale, dobbiamo citare almeno tre grandissimi e straordinari lavori : Alias, Lost e Fringe. Ognuna di queste serie, ha letteralmente “squarciato” e rinnovato il modo di concepire e rappresentare una storia per la televisione. Lost, è senza dubbio, il diamante della sua immensa e ancora giovane carriera; sarebbe lecito partire dalla domanda, forse, più abusata dalla critica e dai suoi fan:
“Cosa ha rappresentato il fenomeno televisivo Lost ?“.
La classica domanda che paralizza all’istante, rendendo la risposta, cosa quasi proibitiva. Lost , non è una serie perfetta (anche se la perfezione è un’idea astratta), ma è di sicuro il fenomeno televisivo che ha rivoluzionato, stravolto, ribaltato il modo di scrivere e rappresentare una serie.



In Lost non sono solo i superstiti ad esser persi e smarriti, spesso e volentieri, lo siamo anche noi. Nella serie è come se ci fosse una frantumazione e chiusura continua della narrazione, spezzata dal flashback, ripresa dagli eventi sull’isola e dalle tragedie che accadono a molti personaggi.

La fantascienza è un genere complesso, che non riesce sempre ad entusiasmarmi, anzi in molte circostanze per me è addirittura noiosa, e poco appagante, ma quando è ideata e rappresentata da un grande maestro come J.J.A. rappresenta sempre un’innovazione e qualcosa di insolito, anche quando non è propriamente un successo globale (caso emblematico è il film Super8 , regia di J.J. Abrams e produzione S. Spielberg).
Lost, Star Wars-Il risveglio della Forza, Super8, Star Trek (2009), Alias, Fringe sono i suoi lavori più noti ed apprezzati, ma spesso molti dimenticano la sua grande regia in uno dei film d’azione per eccellenza, ovvero Mission Impossible III con l’eterno Tom Cruise, nei panni dell’agente Ethan Hunt e la sua brillante sceneggiatura nella trilogia Radio Killer, thriller apprezzatissimo nel globo, ma non molto noto in Italia.
La visione di Lost è per ogni spettatore qualcosa di non paragonabile, non “sovrapponibile” con un’altra opinione, ecco il grande merito di quest’opera : la differente chiave interpretativa. L’episodio in Lost trascorre sempre con entusiasmo e l’immancabile voglia, mai appagata, di scoperta. Sei stagioni televisive non sono poche, ma a Lost, lo concediamo a pieno titolo. Lost è un immenso mondo divergente, o semplicemente, quel fantastico mondo di idee e immagini (reali e non), che viene a crearsi in noi.







