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10 pilot delle Serie Tv che ci avevano completamente illuso

3) FlashForward

Il rimpianto più grande

Correva l’anno 2009 e la ABC, dopo una campagna pubblicitaria planetaria, mandava in onda quello che molti definivano senza indugi “il nuovo Lost”, uno dei rimpianti più grandi nella storia delle Serie Tv: “FlashForward”.

La fiducia riposta da addetti ai lavori e pubblico era tale che il network si sbilanciò addirittura circa la probabile durata della serie, che sarebbe dovuta aggirarsi tra le tre e le sette stagioni. A pensarci adesso, viene proprio da ridere.

D’altra parte il nucleo della storia era a dir poco accattivante e misterioso, per non dire “sperimentale”: il 6 ottobre 2009 tutte le persone perdono i sensi per 2 minuti e 17 secondi e in questo lasso di tempo hanno un flashforward, una premonizione precisa di se stessi della durata di 2 minuti e 17 secondi in data 29 aprile 2010.

Ammettiamolo, in quegli anni era forse una delle idee più innovative e fuori dagli schemi tra quelle in circolazione.

Il pilot fu una sublime esplosione di emozioni. Thriller, azione e drama si andavano a fondere scolpendo le vicende umane dei protagonisti che da quel momento in avanti avrebbero condotto un’esistenza “segnata” dalla loro visione, interrogandosi se quanto visto si sarebbe realizzato o meno. Icona e cuore della serie era senza dubbio il mosaico di foto e dati che l’agente federale Mark Benford andava a comporre nel corso dell’intera stagione (dopo averlo visto nella sua premonizione), nel tentativo di comprendere la causa del flashforward.

Altro dato indicativo di quanto la ABC puntasse in alto con questo show era la composizione del cast in cui spiccavano oltre a Joseph Fiennes (Mark Benford), anche Dominic Monaghan (il Charlie di “Lost”) e John Cho (il Sulu degli ultimi “Star Trek” targati J.J. Abrams), tanto per citarne alcuni tra i più noti.

Eppure quando si vogliono fare le cose troppo in grande il rischio di fallire è dietro l’angolo. La scelta di una stagione da ben 25 episodi, conditi da ritmi lenti, a volte persino macchinosi, si è rivelato un errore fatale, perché se con “Lost” i fan si dimostrarono pazienti (fin troppo), non si può dire lo stesso di “FlashForward” visto il precipitoso calo di ascolti.

A nulla era servita la riduzione del numero delle puntate a 22 e così alla fine è stato lo share a condannare quella che doveva essere una Serie Tv destinata a divenire un cult e che invece molti neanche ricordano.

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