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Shipping sì, shipping no: pro e contro del fenomeno dello “shipping”

Caro lettore, avrai sicuramente aperto questo articolo perché interessato all’argomento, ma se invece sei capitato qui per caso o se il titolo ti ha semplicemente incuriosito, c’è una spiegazione anche per te.

Oggi mi accingo a parlare di un fenomeno molto diffuso negli ultimi tempi, soprattutto su internet: lo “SHIPPING”.

Prima di tutto, per chi vuole qualche delucidazione, cos’è lo shipping? Cosa significa? Come per tante altre cose, è stato preso in prestito un temine di origine inglese: “Ship” vuol dire “Nave” ma “to ship” è anche il verbo “spedire”. Mettendo da parte questa sua origine etimologica, cerchiamo di capire di cosa (nel nostro caso specifico) stiamo parlando. Anche se si fa spesso riferimento proprio alla nave, lo “shipping” è il desiderio di vedere e di sostenere la relazione tra due personaggi di finzione. Che facciano parte di un libro, di un film o di un programma televisivo non fa alcuna differenza. Quando sentiamo parlare di “ship” preferita o odiata, dobbiamo subito tradurre quella parola con “coppia”. Dopotutto, ship è l’abbreviazione di “relationship” che vuol dire, appunto “relazione“. Anche in italiano ormai è molto utilizzata, tant’è che non è difficile trovare qualcuno che parli di “shippare”. All’interno di questo discorso è doveroso citare anche altri termini che si possono leggere quando si intraprendono queste conversazioni, ad esempio “OTP” “NOTP” e “BROTP”. Basti  dare una semplice occhiata all’urban dictionary per leggerne la definizione. OTP sta per “One true pairing” ossia, unica vera coppia. Questa parola viene utilizzata per indicare la predilezione per una relazione al di sopra di altre. Con l’aggiunta della “N” si va a formare la parola “NO” e quindi la fusione tra essa e OTP si riferisce invece alla coppia che assolutamente non amiamo. Infine, sempre fusa con OTP c’è la parola “BRO”. Quando parliamo di BROTP indichiamo relazioni tra due personaggi di tipo fraterno e/o familiare. Differente dalla OTP che invece è di tipo esclusivamente romantico. Ci siete fin qui? Se non vi siete ancora annoiati, passiamo invece alla spiegazione del fenomeno in generale e di quelli che possono essere i pro e i contro di quando si decide di partecipare allo “shipping”.

Nel momento in cui si inizia a frequentare internet e si fa conversazione con i fan di una determinata storia, facilmente si trovano coloro che amano parlare delle relazioni tra i personaggi, in particolare se le storie d’amore sono un tema del libro, film o telefilm in questione. Ma ormai si è superata anche questa barriera e lo shipping è arrivato nelle storie dove coppie e relazioni sono mostrate al minimo e non sono neanche al centro delle dinamiche. Naturalmente è impossibile mandare avanti una qualsiasi storia se non c’è dialogo e comunicazione tra i personaggi, quindi anche amicizia e amore, ma lo shipping solitamente si sofferma sulle coppie romantiche.

Essere parte di un fandom è un’esperienza fantastica perché si condivide la stessa passione, si parla esprimendo il proprio giudizio, confrontandosi continuamente e lo shipping può essere uno degli argomenti di discussione, anzi, spesso è uno dei più popolari. Si esprimono speranze, si interpretano scene ed azioni e si approfondiscono i personaggi stessi. Questo è sicuramente uno dei PRO dello shipping, perché spesso si da il meglio di sé (o chissà, talvolta il peggio) quando si intraprende una relazione e il pubblico ne è consapevole. Si dedicano pagine e blog alle varie ship e si continua a fare il tifo per loro, parte integrante di una storia che in qualche modo mandano avanti. Sembra tutto belissimo, vero? Purtroppo non è sempre così. Si deve fare i conti con altri aspetti dello shipping. Se c’è una cosa che si impara frequentando i fandom sul web è proprio che “shippare” è del tutto soggettivo. È importante tenerne conto, soprattutto quando trovi chi invece non è d’accordo con te e sostiene una coppia diversa dalla tua. Ecco che quindi, nei casi più disperati (e purtroppo non sono rari), nascono quelle che vengono definite “ship wars”, guerre tra coppie, in particolare quando due coppie diverse hanno in comune un personaggio che, da come si sarà capito, è conteso tra due schieramenti. È interessante capire se questi confronti e queste guerre siano semplicemente nati dal fenomeno dello shipping o se sono un’estensione dell’odio che spesso si legge su internet sul più disparato degli argomenti. Io immagino che le due cose siano in qualche modo complementari, ma purtroppo non è il momento adatto per poterne parlare. Torniamo invece a descrivere i pro e i contro dello shipping. Le ship wars sono sicuramente un CONTRO, perché spesso possono raggiungere delle situazioni estreme in cui non si parla neanche più della coppia o dei personaggi e si inizia ad offendere sul personale. Non ve ne parlerei se non ne fossi stata personalmente testimone (ma non partecipe, che sia chiaro, o perlomeno non nelle offese). A quel punto lo shipping passa in secondo piano e rimangono solo le persone e il loro odio esagerato (per questo prima parlavo di estensione dell’odio, già molto diffuso sui social network).

Perché ciò accade se lo shipping è qualcosa di estremamente soggettivo e ad ognuno piace ciò che piace? Ci sono altre piccole ma importanti cose da mettere in conto. Prima di tutto, non sempre una coppia è formata da due personaggi che hanno realmente intrapreso una relazione all’interno della storia originale. Spesso, e in modo anche giustificato, chi sostiene una ship “canonica” è infastidito da chi fa di tutto per screditarla in favore della ship avversaria completamente inventata. Se ci sono degli effettivi triangoli, allora le guerre hanno quasi una giustificazione, ma talvolta esse nascono anche tra coppie non “canoniche” e invece potenziali. Il discorso sembra farsi complicato e in effetti navigare nei fandom a volte da proprio questa sensazione. E non parlo neanche dello shipping di persone reali che esiste e probabilmente mosso a sua volta da buone intenzioni, è solitamente e tendenzialmente un’esagerazione.

Qui urge un consiglio, ma non per un senso di superiorità o per indicare agli altri come vivere la propria esperienza. Il modo migliore per apprezzare lo shipping è quello di essere onesti con se stessi. Siamo liberi di amare ciò che amiamo, ma dobbiamo anche riconoscere alcuni limiti e alcuni dati oggettivi quando si presentano avanti a noi. Se una ship che sosteniamo non è canonica e la storia in questione ne forma un’altra, con delusione andiamo avanti con le nostre fantasie (e qui le fan fiction e le fan art sono essenziali) senza troppe pretese e senza attaccare chi non la pensa come noi. Viceversa, è inutile discutere dei gusti altrui se dall’altro lato c’è comunque rispetto. Shippare coppie non canoniche è quasi più diffuso rispetto al sostegno che si da alle relazioni ‘reali’, ma non deve essere visto obbligatoriamente come un male. Sicuramente un altro aspetto positivo degli “shipper” (coloro che shippano, che stotengono le coppie) è quello di dare grande valore ai personaggi. L’amore che provano per loro (quasi fossero persone reali) e il desiderio di vederli felici. Questo è senza dubbio un sentimento nobile e non andrebbe mai giudicato quando ci si imbatte in una ship a cui siamo contrari.

Attenzione però a non esagerare. A volte si tende a mistificare troppo una potenziale relazione e a collegare un personaggio a quest’ultima, dimenticandosi cosa venga effettivamente raccontato nella storia. Questo è un altro punto a sfavore. Essere troppo influenzati dalla propria preferenza può renderci ciechi di fronte al senso che gli autori danno ai personaggi e alle loro storyline (in alcuni casi c’è chi addirittura si autoproclama un miglior scrittore solo perché convinto della superiorità delle proprie idee). Talvolta si forzano quelle che sono bellissime amicizie e le si trasforma in relazioni romantiche, come se il romanticismo fosse più potente, cose se avesse più valore rispetto ad un semplice rapporto amichevole o famigliare. La verità è che tutti i rapporti sono belli se ben scritti e costruiti e se non presentano situazioni imbarazzanti e moralmente discutibili come (e non solo) le grandi differenze d’età o l’incesto (ma ci sono ovviamente anche quelle, basti pensare a Game of Thrones. Dipende dal genere letterario/cinematografico della storia). Si possono intraprendere delle ottime discussioni con chi è rispettoso e civile e a volte due ship rivali possono essere altrettanto valide.

Ho qui cercato di presentare un punto di vista neutrale e diplomatico perché in definitiva sono convinta che il fenomeno dello shipping (già presente in passato ma probabilmente in termini diversi) sia parte integrante dell’essere un fan e può essere vissuto serenamente se ci si ricorda ogni giorno che, dopotutto, si tratta solo di finzione.