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The Boys 4 – Il tempo è il supereroe più forte

Il seguente articolo contiene SPOILER sui primi tre episodi della quarta stagione di The Boys.

Le prime tre puntate della quarta, attesissima stagione di The Boys sono disponibili sul catalogo di Prime Video. Come ci si poteva aspettare, l’inizio di questo penultimo capitolo della serie più politicamente scorretta in assoluto è stato scoppiettante, ma ha già portato tantissimi cambiamenti. La guerra tra i Boys e i Sette è sempre aperta, oltre che sempre più orientata verso una dimensione politica. Ciò che ci sembra diverso, però, sono gli stessi interpreti. Su tutti, Patriota e Billy Butcher sono evidentemente segnati dal tempo, dalle infinite battaglie e, soprattutto, dalle preoccupazioni verso il futuro. Il capo dei Sette sembra quasi spaesato, alla ricerca di un punto di riferimento sempre più necessario, mentre il leader dei Boys ha le ore contate. Entrambi, seppur in modo diverso, sembrano sempre lontani anni luce dai fasti di un tempo.

Il Patriota della quarta stagione di The Boys è molto diverso da quello che avevamo lasciato

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Patriota, interpretato da Antony Starr

John Gillman, meglio noto agli americani come Patriota, ha qualcosa di diverso, di molto diverso. Il leader dei Sette, per la prima volta da quando lo conosciamo, sembra pensieroso, sciupato, stanco. Non si tratta solo dei capelli (o meglio, dei peli) bianchi che cominciano ad abitare il suo corpo. Non è una questione di crisi di mezza età, per quanto sarebbe comprensibile, c’è molto di più. Da quando è diventato padre a tempo pieno, Patriota ha un pensiero in più, un pensiero che non lo lascia dormire serenamente la notte. Ma dato il personaggio di cui parliamo, i problemi non riguardano le classiche preoccupazioni che ogni padre si porrebbe nei confronti del proprio figlio. Ryan è un ragazzo fuori dal comune, è il primo essere umano nato ereditando i proprio poteri dal padre. Eppure, tra Ryan e Patriota il feeling non è mai scattato. 

Non è come lui perché ha avuto la fortuna di crescere in un ambiente sereno, un ambiente umano, per l’appunto, grazie a una madre premurosa e dolce come Becca. Non è come lui e probabilmente non lo sarà mai, ed è proprio questo a rendere Patriota l’ombra di sé stesso. Ciò che il nemico numero uno dei The Boys vorrebbe, da quando Ryan è entrato in pianta stabile nella sua vita, è un erede fatto e finito. Ma qual’è la necessità di fondo che ha spinto Patriota verso la sua nuova ossessione? Quale potrebbe essere se non la paura? La paura di invecchiare, la paura di restare davvero solo. Intendiamoci, Patriota non ha mai fatto niente prima d’ora per scongiurare questa inevitabile fine, ma a oggi ci sembra decisamente più preoccupato nei confronti del futuro, più fragile, più umano.

Ma non si tratta soltanto di Ryan. Patriota sembra sempre più spaventato dal concetto di solitudine

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Sister Sage, nuovo membro dei Sette

Potrebbe sembrare la più classica delle parabole discendenti di un potente, che raggiunge altezze vertiginose in termini di status, ma una volta giunto in cima la vista non è così bella quanto aveva immaginato. Fin dalla prima stagione di The Boys, Patriota non ha mai mostrato segni di debolezza importanti: nemmeno le sue evidenti carenze affettive non sono state in grado di arrestare la sua ascesa. Ma da quando c’è Ryan e da quando ha capito di valere più della stessa Vought, il leader dei Sette è corso ai ripari. Innanzitutto, si è reso conto dell’inadeguatezza dei propri compagni di squadra. Ma se prima era proprio lui a praticare del mobbing sui vari A-Train, Abisso e Black Noir, ora si è improvvisamente reso conto di non potersi fidare di nessuno di loro. Nella quarta stagione di The Boys, Patriota ha finalmente capito di essere circondato da inetti.

Motivo che lo ha spinto ad aprire i casting per un necessario ricambio generazionale

Ricambio che ha aperto le porte della Vought a Sister Sage. La Super, interpretata da Susan Heyward, è altri considerata la donna più intelligente del mondo, dotata di un intelletto di gran lunga superiore a qualsiasi essere umano. Sister Sage rappresenta un upgrade necessario per i Sette, che hanno sempre avuto problemi in quanto a materia grigia. Sage è scaltra e abile nell’anticipare e calcolare le mosse di qualsiasi nemico. Per Patriota rappresenta una pedina fondamentale non solo nella lotta ai The Boys, ma anche per il mantenimento del suo status. E’ un po’ come se il Super più forte al mondo si sia improvvisamente reso conto di non riuscire più a controllare il proprio strapotere. Patriota si fida ciecamente di Sage, fin da subito: sa bene che è troppo intelligente per pensare di sconfiggerlo.

Ma Patriota non è il solo a sentire il peso dell’età che avanza, anzi, c’è chi sta molto peggio di lui

Billy Butcher, leader dei The Boys

Billy Butcher non è l’ombra di sé stesso, è molto peggio di così. L’abuso del composto V lo ha prosciugato dall’interno, il cancro oramai si è impossessato di lui stringendolo in una presa mortale. Al leader dei Boys restano pochissimi mesi di vita, e nelle prime tre puntate della quarta stagione è parso evidente che non sia più in grado di trascinare i suoi. Nel suo caso, non si tratta solo di un degrado fisico dovuto alla malattia, quanto più di un degrado mentale, accelerato dal peso delle responsabilità. A Butcher non interessa più eliminare il suo più grande nemico, anzi, sembra averci praticamente rinunciato. La sua unica ossessione è Ryan, ma in modo totalmente opposto rispetto a Patriota. Butcher ha capito di avere i giorni contati e non può sopportare l’idea di andarsene senza aver messo il figlio di Becca in salvo. 

Per lui, il ragazzo è l’unica cosa rimasta del suo triste passato. L’amore che provava nei confronti di Becca è talmente potente da fargli superare il trauma causato da Patriota. Per Butcher, Ryan è come un figlio, ed è come se si sentisse in colpa per lui. Il peso della sua coscienza lo sta schiacciando lentamente. L’unico modo per lasciare questa terra in pace è mettere in salvo il figlio della donna che ha amato con ogni fibra del suo corpo. Ryan, dunque, si trova in mezzo a un vero e proprio limbo. Per quanto sia evidente quali siano le volontà del ragazzo, Patriota non gli permetterebbe mai di ricongiungersi con Butcher, motivo per cui sarà proprio questo l’ago della bilancia. Ma ciò che accomuna i due leader, così distanti ideologicamente eppure così profondamente simili, è proprio la paura. La paura del vuoto, l’assenza di uno scopo