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10 cose che non abbiamo capito di The OA

6. La dubbia validità e misteriosa logistica del piano di Hap

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Da quanto abbiamo capito, l’ossessione del Dr Hunter Aloysius “Hap” Percy verso le NDEs è votata a provare scientificamente l’esistenza della vita dopo la morte.
L’idea di vendere la sua tecnologia in grado di registrare i suoni delle esperienze delle sue cavie non l’ha mai neanche sfiorato. La capacità di indurre NDEs con una facilità sconvolgente pure sembra non paghi. Neanche l’idea di farsi una fortuna avendo ottenuto il movimento in grado di resuscitare i morti sembra toccarlo più che come fantasia romantica da Sindrome di Stoccolma inversa. Insomma, un panificio inesauribile a uno che non ha proprio né mascella né mandibola, figuriamoci i denti.

Comunque la sua ricerca presumibilmente aggiungerà il suo nome alla lista dei loschi esperimenti scientifici, e in qualche modo dovrebbe provare l’esistenza di qualcosa che vada oltre le NDEs. Facciamo finta di aver capito come.

Però uno si dovrà pur chiedere come abbia fatto quest’uomo a isolarsi per anni, senza che a nessuno sia mai venuto in mente di cercarlo. Il suo costante utilizzo di un aereo non lo rende particolarmente poco appariscente. Sorprendente che in uno stato di isolamento abbastanza simile a quello dei suoi prigionieri anche lui non dia evidenti segni di disagio mentale quando è in pubblico.

Vorremmo anche chiedergli gentilmente di informarci su come si possano ottenere laboratori segreti di tale livello con tanta facilità, visto che ha espresso l’intenzione di trasferirsi. E comunque gli auguriamo di trovare altri quattro pazzi che si prestino ad eseguire i movimenti insieme a lui: abbiamo come l’impressione che le sue cavie non siano molto propense ad aiutarlo.

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