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The Walking Dead 5×09: l’ultimo viaggio di Tyreese

‘E’ andata come è andata’ ‘come sarebbe sempre dovuta andare’. Psichedelica. Sconvolgente, folle, surreale. Si apre così la seconda metà di stagione. La 5×09 di The Walking Dead soffoca nel suo bagliore distorto, in una danza di luce e aria, scandisce il suo ritmo nel rumore della terra scavata e ti ipnotizza nelle frequenze disturbate, nelle parole della radio accesa e dei suoi notiziari. E‘ Tyreese che parlando con Noah racconta di suo padre e di questa radio che teneva accesa per imparare ‘il caro prezzo di continuare a vivere’. La strada è quella che porta in Virginia. Dopo quanto successo nell’ospedale – lo scambio finito male, la morte di Beth – il gruppo sceglie di accompagnare il ragazzo Noah, nel suo speranzoso e illusorio ritorno a casa, ma ,come confida Rick a Glenn in un fitto e criptico dialogo, questo viaggio era anche per commemorare una volontà di Beth, nonchè per dare un ‘motivo’ al gruppo ormai sull’orlo del crollo fisico e psicologico.

Qualche orrore che non riuscivo bene a comprendere’: continua Ty a raccontare di quella radio, da tenere accesa, come se fosse un ‘dovere di affrontare la realtà’. Il flashback del sole disegnato sulla strada stride con quella di un quadretto raffigurante una casa che comincia a macchiarsi di sangue. Le ‘prime voci’ , la torre della prigione. E il fuoco, le rotaie, un susseguirsi di ricordi e immagini introducono l’arrivo in questo posto della speranza indicato da Noah. Purtroppo l’illusione dura ben poco, l’espressione di Glenn che si affaccia per primo e vede come la situazione sia desolante, è emblematica. Come la disperazione quasi isterica del ragazzo quando realizza l’amara realtà, trovandosi  a piangere proprio davanti a quel sole disegnato per terra ,in quella ‘Summer Plaza’ che un tempo era centro di gochi e felicità.  Ty ,che resta a consolare Noah, rimane incantato poco dopo, quando lo accompagna nella sua casa , ed entrando nella stanza dei fratellini gemelli si ferma a guardare le foto dei giorni contenti, che forse gli ricordano i suoi, ma le foto all’improvviso si trasformano in sguardi inquietanti. La distrazione è fatale: Ty viene morso proprio da uno dei gemellini. E’ l’inizio della fine di Tyreese.

Le allucinazioni, il delirio. Tra i fantasmi ritroviamo persino The Governor,perfido come sempre. Poi Martin, l’amico dei cannibali di Terminus. E poi Bob, Beth, le sorelline Lizzie e Mika. Assistiamo alle lenta agonia del gigante buono Tyreese, in una tempesta di fantasmi, e il suo delirio di sangue, i sensi di colpa, la paura, lo sfinimento. Occhi sbarrati,increduli…perchè la morte è così, perchè la percezione della morte mentre si sta morendo è atroce, reale, senza appello, o ragione,o torto. ‘E’ meglio adesso‘ continua a ripetersi nel fantasma di Mika,’E’ come doveva andare‘ si ripete nel fantasma di Bob. “Non ne devi più far parte”: sembra quasi cercare un’uscita, un perdono, un sollievo, una ragione nel venir meno, mentre sempre più forte è la sua allucinazione, e alla chitarra ‘sorda’ di Beth che canta ‘Struggling Man’, si sovrappone il pianto di Judith bambina difesa, salvata da grande guerriero. Un guerriero adesso sfinito:  vede le rotaie rallentare, il viaggio dissolversi con la speranza, mentre tutto sta scadendo e, quel viaggio per finire.

No! Ty reagisce al suo delirio interiore, si ribella ai suoi incubi che lo hanno sempre inseguito, NON E’FINITA! Grida con le lacrime al perfido Governatore.“Non ho spento la radio” “Sono andato avanti”. Ed è stato così. Ty lotta contro la sua volontà di sopravvivenza, ed è struggente l’attimo in cui capisce che la sua volontà non puo’ più niente.

‘E’ meglio adesso’. E’ tenera la voce di Mika che quasi lo ‘assolve’. ‘E’ meglio adesso‘, perchè per davvero quegli occhi eternamente sbarrati avevano raccolto troppa troppa paura. Il quadretto raffigurante la casa si è quasi riempito. Vani, quasi goffi i tentativi di Rick e gli altri per portarlo via da quel posto dove ha trovato la morte.  Le immagini confuse, la voce di Beth che guida, in un’ escalation sempre più veloce di frasi che si ripetono, tra i fasci di luce dagli alberi e i rami. Ty dice a Bob ‘Spegnila’.

 La strada si ferma, Tyreese non ce l’ha fatta. Il velo bianco sul volto senza vita, in un vortice di flashback che si concludono nelle parole di Padre Gabriel, le lacrime e il vento che muove le foglie, Sasha distrutta, incapace di qualsiasi movimento. Ci pensa Rick a sotterrare quell’omone grande che gli aveva salvato la figlia in piena tempesta. L’ultima immagine è il berretto di Ty sulla croce e il rumore dello scavare a cadenza ipnotica che sfuma nei titoli di coda. Puntata stupenda. 

Addio Ty, riposa in pace!

Note a margine: Michonne è stanca, il gruppo è stanco ed ha bisogno di fermarsi, anche se l’abitudine a vivere in strada, in ‘guerra’ sembra ormai non pesare neanche più. Ed è quello che dice Michonne a Rick e Glenn.Poi l’idea di proseguire per Washington, e quell’espressione amorevole di lei quando Rick dice che ‘Sì,dovremmo andare a Washington’. Ora mi aspetto di vedere un po’ di scenari apocalittici on the road. Dopo tutto hanno fatto 4-500 miglia a nostra insaputa tra dicembre e febbraio!