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 IL PASSATOjohn locke

Il ruolo profondamente diverso costituito dal passato genera anche un tipo di narrativa profondamente diversa.
Come abbiamo visto nella sezione precedente, i personaggi centrali di Lost, pur essendo numerosi, riescono ad acquisire tantissime sfaccettature. Questo è anche consentito dalla centralità che il passato occupa in Lost.

In The Walking Dead non si parla molto della vita “prima”. Lo scoppio dell’epidemia segna un irreparabile divario fra il “prima” e il “dopo”. In un contesto in cui il “prima” non è ottenibile, la storia si sofferma raramente sul passato dei suoi personaggi. Ciò enfatizza anche quanto gli individui siano profondamente diversi in un contesto sociale familiare rispetto a una situazione di crisi profonda e di obbligata lotta per la sopravvivenza. Nel mondo di The Walking Dead non importa tanto chi fossero queste persone prima.

Il divario predispone a volte a momenti di ilarità. Caso eclatante è il lavoro “del passato” di Glenn. Sprazzi di passato aiutano a volte a capire le ragioni di alcuni personaggi. Shane rientra per alcuni aspetti in questa categoria.

Ma il differente peso del passato e cosa è da considerarsi “passato” hanno impatto anche su come le Serie approcciano vari dilemmi sociali.

In Lost il mondo civilizzato esiste, anche quando è lontano. Anche quando ci sono salti temporali, i personaggi non sono mai completamente sradicati dal loro contesto sociale originale. Le eccezioni sono sempre percepite come tali.

In The Walking Dead l’apocalisse rende queste questioni più complesse, le scelte spesso più ardue, e i rischi più alti.

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