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INVITO ALL’AMORE

La telenovela che i protagonisti di Twin Peaks guardano è spesso specchio delle azioni che accadono nella cittadina, e i suoi protagonisti, affaccendati in intrighi di potere e d’amore, sono un doppio della variegata umanità che popola il paese. L’effetto è comico e rasenta la parodia, soprattutto nella scena della sparatoria in cui viene coinvolto Leo Johnson, rievocata in modo identico dalla telenovela, quasi a farne un eco o a sbeffeggiarla.

Le azioni che compiono le grottesche macchiette di Invito all’amore sono un commento in forma di sberleffo e un delizioso siparietto che suscita una risata nervosa nello spettatore, oltre che un meraviglioso esempio di orgoglioso trash anni Novanta.

LA LOGGIA NERA

Il salotto da incubo che perseguita i sogni dell’agente Cooper è popolato di personaggi che spaziano dal grottesco al ridicolo a terrificante. L’ambasciatore del trash di un’altra dimensione è sicuramente il Nano. Si rivolge a Cooper con frasi criptiche o fuori contesto, come “Let’s rock!” o “La gomma che ti piace sta per tornare di moda”, e si muove al ritmo di una musica ipnotica e suadente, ha sempre un’espressione di scherno indecifrabile.

Il diavolo è nei dettagli, e non tutto quello che accade o viene detto nella Loggia è insensato: ma il prezzo per comprenderlo è perdere la ragione.

Nella Loggia Nera il lato trash della regia di Lynch si coniuga perfettamente con la sua vena grottesca e horror, generando situazioni che trasportano lo spettatore dallo sconcerto al terrore assoluto (potete approfondire la conoscenza della Loggia Nera e della filosofia lynchiana qui).

Twin Peaks

Doveroso citare anche Jerry Horne, fratello del facoltoso e marpione Benjamin Horne. Personaggio che risente della caratterizzazione lynchiana, irrompe letteralmente in scena con il suo sorriso strafottente e i suoi occhialetti neri, riempiendola con la sua carica da macchietta.

Altri personaggi di comprovata natura trash sono il dottor Jacoby, eccentrico psichiatra di Laura, che con i suoi occhiali rossi e blu vede probabilmente una Twin Peaks in 3D, e lo scorbutico tecnico forense Albert Rosenfield con il suo team. Questi ultimi, poi, vestiti con lunghi impermeabili e occhiali neri, sembrano usciti direttamente da Matrix.

E naturalmente c’è lui, lo stesso David Lynch, che ci delizia con un cameo nel ruolo di Gordon Cole, il capo dell’agente Cooper, comicamente sordo come una campana (oltre che affascinato dalle belle donne e dalle torte farcite).

Nella Serie Tv più famosa degli anni Novanta si spalancano spesso gli occhi per l’incredulità: quasi quanto si avverte un brivido lungo la schiena. Questa è la forza di Twin Peaks, e della sua ironia multiforme.

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