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La prima stagione di Twin Peaks: la rivoluzione delle Serie Tv

L’8 aprile del 1990 il mondo della televisione venne scosso dalla messa in onda del primo episodio della serie televisiva Twin Peaks, ideato da David Lynch e Mark Frost. Probabilmente i due autori sapevano del potenziale di quello che avevano scritto e messo in scena, ma non avrebbero mai pensato che quella puntata avrebbe stravolto i canoni della serialità televisiva, dando vita alla cosiddetta “Seconda Età dell’Oro” della tv americana.

Il 21 maggio verrà trasmessa, sul canale americano Showtime e in contemporanea in Italia su SkyAtlantic, la terza stagione, che riporterà membri del vecchio cast (come Kyle MacLachlan) con nuovi protagonisti, tra cui Laura Dern e Monica Bellucci. Nel frattempo, riepiloghiamo brevemente la prima, meravigliosa, inquietante e rivoluzionaria stagione di Twin Peaks.

La storia inizia con il ritrovamento vicino al fiume, da parte del pescatore Pete Martell, del corpo senza vita di Laura Palmer, avvolto in un telo di plastica. Laura Palmer è una ragazza molto benvoluta da tutta la comunità di Twin Peaks, e molto popolare, tanto da vincere lo scettro di reginetta del ballo di fine anno di Twin Peaks, come si evince dall’immagine dei titoli finali di quasi ogni episodio.

Alle indagini partecipano lo sceriffo Truman e Dale Cooper, strano ma simpatico detective del FBI, con la passione per il caffè, le torte e la meditazione trascendentale. I due sono concordi nel pensare che il maggiore sospettato sia Bobby Brings, il fidanzato di Laura ma, poco dopo, le accuse cadranno per l’alibi di ferro del ragazzo. Nel frattempo, viene a galla la relazione segreta che la ragazza aveva con James Hurley, giovane motociclista che possiede l’altra metà del piccolo cuore di metallo ritrovato nel luogo del delitto, un vecchio treno abbandonato dove viene ritrovata in stato confusionale Ronette Pulaski, compagna di scuola di Laura, scomparsa nello stesso momento del ritrovamento del cadavere.

Accanto alla collanina con il mezzo cuore di metallo viene anche ritrovato un foglio con tracce di sangue che formano l’inquietante scritta “FIRE WALK WITH ME” (“FUOCO CAMMINA CON ME”).

Truman e Cooper riescono ad avere il diario segreto di Laura Palmer, nel quale trovano una busta con cocaina ed una chiave, la quale a sua volta porta ad una cassetta di sicurezza con dentro una rivista di annunci erotici e soldi per l’ammontare di diecimila dollari. Intanto la famiglia Palmer, sconvolta dalla brutale morte della figlia, viene scossa da un altro avvenimento: Sarah, la madre di Laura, comincia ad avere strane ed inquietanti visioni, di un uomo alto con dei lunghi capelli bianchi.

Questa, in sintesi, la prima puntata di Twin Peaks. Oltre ad una storia molto avvincente, piena di intrighi e colpi di scena, cos’è che ha reso questa serie così importante, tanto da farla diventare un vero e proprio cult?

Innanzitutto, la regia: David Lynch mette molto del suo stile. Anzi, sarebbe più giusto dire che metta il meglio del suo stile. Infatti all’interno della serie sono presenti molti degli elementi del miglior Lynch, il Lynch regista di capolavori come Mulholland Drive e Velluto Blu: situazioni grottesche, scene che sembrano essere parodie di soap opera anni ’50 (come la storia d’amore tra il vice-sceriffo Andy e la segretaria del dipartimento Lucy) e personaggi volutamente bizzarri come, per esempio, Dale Cooper o il personaggio interpretato da Lynch stesso, il detective semisordo Gordon Cole. Tutto condito da un’ambientazione che riesce ad essere da un lato tranquillante e armoniosa, dall’altro inquietante e dai tratti infernali.

La colonna sonora è affidata, come in quasi tutte le opere di Lynch, ad Angelo Badalamenti che riesce, come sempre, ad affiancare allo stile dell’amico regista un commento musicale che balla tra l’inquietudine e l’angosciante.

Di particolare rilevanza sono la sigla iniziale, il tema di Laura Palmer e la “Dance of the Dream Man”.

Un altro elemento molto importante all’interno di Twin Peaks è quello del sovrannaturale, il quale diventerà ad un certo punto della prima stagione talmente considerevole da divenire il perno principale di tutta la questione. Infatti, dopo qualche episodio, si scopre che l’agente Cooper ha qualche sorta di potere paranormale, rintracciabile nei suoi sogni premonitori, come quello della “Red Room” con Laura e il Nano – scena tra le più famose dell’intera serie –  e nella sua passione ai fenomeni di sensitività.

Come detto sopra, Lynch e Frost con Twin Peaks, segnarono un solco con la precedente serialità televisiva, creando un nuovo stile e dando inizio, insieme alla serie poliziesca Hill Street Blues (in Italia con il titolo di Hill Street Giorno e Notte) alla “Seconda Golden Age” della tv americana in cui vi è un nuovo modo di fare serie televisive e in cui alla consueta trama verticale viene affiancata – o in questi casi preferita – una trama orizzontale. Si pensi che senza Twin Peaks e Hill Street Blues non sarebbero potute nascere serie cult come I Soprano, Lost e Breaking Bad.