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#VenerdìVintage – Ma Lolle l’ho visto solo io?

Sioreesiori, per la serie si stava meglio quando si stava peggio, oggi vi presentiamo un cimelio trasmesso da MTV prima della decadenza del suo palinsesto. Stiamo parlando di Lolle ovvero di Berlin Berlin, il titolo originale della serie Tv tedesca. Frangetta e coda prima, poi taglio corto un po’ da maschiaccio ma sempre con la sua cioccolata in mano e gli occhioni verdi spalancati verso ciò che le aspetta. Una serie che parte dai presupposti più banali del mondo – eccetto il piccolo dettaglio dell’incesto – e che rispecchia fortemente i primi anni 2000, il periodo in cui è stata ideata e prodotta quasi in contemporanea con Lizzie McGuire, la serie Tv con cui Lolle ha in comune l’uso di brevissime scene animate che rispecchiano lo stato d’animo delle protagoniste con una sola piccola differenza: in Lolle il suo fumetto non parla.

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Siamo nel 2006 quando in Italia per la prima volta Lolle viene trasmessa in chiaro per la felicità di noi tutti che non avremmo mai potuto credere alla scabrosa nonché arcaica scelta di portare avanti l’incesto tra i due protagonisti sotto il cielo mai stellato di una Berlino in forte ascesa, la città che stava prendendo il posto di Londra come capitale per eccellenza dei giovani europei, punto di riferimento per lo stile di vita underground e per gli hipster. L’ingenua protagonista Lolle infatti si trasferisce a Berlino quasi per caso dopo la fine del liceo col pretesto di raggiungere il suo ragazzo che nell’arco di una manciata di giorni ha già trovato il modo di rimpiazzarla. È così che Lolle si trova costretta a farsi ospitare da Sven, il moro con gli occhi azzurri che sembra appena uscito da una pubblicità di rasoi e schiuma da barba. Lui è il cugino di Lolle di secondo grado il che significa che le loro nonne erano sorelle. Prima del 2006 ero convinta che questa destrezza nell’attribuire gradi di parentela che superassero il mero nucleo familiare di base fosse un’abilità del tutto riferibile alle nonne del sud Italia invece, a quanto pare, persino nell’evoluta e frenetica Stadtstaat berlinese può capitare che ci vive sappia esattamente come delineare un albero genealogico.

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Lolle non riesce a contenere la sua follia amorosa per Sven che nonostante abbia dei bei casini con l’ex moglie Silvia e suo figlio Daniel non può che ricambiare l’amore per quella folle ragazza che vorrebbe disegnare fumetti ma che in realtà non ha le idee molto chiare sul come realizzarsi. Nel corso delle quattro stagioni trasmesse, Lolle e Sven si rincorrono, si lasciano e si riprendono come tutte le best couple da serie Tv. Lei troverà il modo di inseguire il suo sogno e si iscriverà all’accademia di belle arti fino al piccolo incidente col volantino contro il direttore Hagen. Poi tenterà nel negozio di fumetti di Lenny, l’amico di Alex alias il secondo grande amore di Lolle. Ad un certo punto, grazie ad un improvviso gesto di bontà inaspettato della madre, Lolle rileverà il negozio avvicinandosi sempre di più a quello che pensava di fare della sua vita. Alla fine Sven e Lolle riusciranno a stare insieme e andranno via da Belino facendo concludere la serie e la gioventù di quella ragazza un po’ ingenua che proveniva dal paese di provincia Malente e che viveva di sogni e cioccolata.

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Uno dei punti forti della serie è sicuramente il personaggio di Hart, l’amico un po’ bruttino e molesto di Sven, che interrompe la sua carriera da scapolone incallito e bevitore di birre per dedicarsi anima e corpo in una relazione serissima con Sara, la pazza donna che ha pensato bene di farsi mettere incinta da lui. Nella serie, Sara è preceduta da Rosalie, la ex ragazza di Bernadette, quella con cui Tom tradì Lolle agli esordi della serie. Rosalie come Sara rappresenta la tipa tosta, intraprendente e cazzuta che non ha bisogno di nessuno. Hart invece è il classico bulletto dal cuore tenero che vive nel caos ma che infondo desidera una famiglia e tutto ciò che comporta.

Una delle cose che mi è rimasta più impressa di questo telefilm è che Lolle corre, corre sempre. Corre per mettersi al sicuro, corre per chiedere scusa, corre per andare a dire ti amo, corre, corre, corre dandoci una spiegazione su come sia possibile che nonostante tutta quella cioccolata non sia una botte brufolosa e cellulitica.

Era bello spararsi una ventina di minuti di Lolle verso le otto di sera. Ti facevi una risata rimanendo discretamente attaccato ai personaggi e le loro vicende amorose anche un po’ assurde come per esempio il rapimento da parte di Harald, il compagno schizofrenico di Silvia, l’ex di Sven, che prende in ostaggio Lolle e Sara nel locale di Tuhan. Sempre divertenti erano anche le scene ambientate nella rosticceria vietnamita di Tuhan, un po’ brusco ma saggio, impiccione e fantasioso nel fare collegamenti tra il cibo e le esperienze di vita dei suoi clienti.

Lolle devo averlo visto solo io perché tutte le volte che ne parlo con qualcuno sembra proprio che mi stia inventando di sana pianta un prodotto seriale dal sapore un po’ vintage.

Spero che con questo articolo qualcuno di voi mi faccia sentire un po’ meno sola se mi ritrovo a canticchiare

Never give up the dreams you have, never stop living for yourself, always believe in what you are!