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Arnold potrebbe essere il personaggio chiave di Westworld. Più di Robert Ford

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 1×03 di Westworld

Quello delle serie tv è un mondo strano, un po’ come la vita che viviamo ogni giorno. Capita infatti che passiamo tanto tempo a domandarci che senso abbiamo, fino a ricercare una risposta prescindendo dai nostri sensi. Si chiama religione, l’exit strategy ideale per non inabissarci nell’ignoto. Non capiamo probabilmente che cercare un Dio non è il modo migliore per comprendere chi siamo e da dove veniamo, ma la religione in fondo non è altro che una questione di punti di vista e questa non è la sede ideale per parlarne.

E allora perché aprire così quest’articolo? Perché, come avevamo intuito una settimana fa, la religione sarà un elemento centrale di Westworld. Quel che non avevamo capito del tutto è l’obiettivo di Robert Ford, il personaggio più misterioso dell’incredibile mondo originato da quel genio di Jonathan Nolan. Del deus ex machina che si trasforma in dio delle macchine non rimarrà altro che la divinità. Il deus ex machina, quello vero, sarà un altro. Un personaggio che forse non vedremo mai. Dovremo cercare le risposte altrove, al di là dello schermo, fino ad uscire fuori da esso. Dovremo trovare un senso al delirio di Westworld senza usare i nostri sensi. Dovremo capire Arnold, perché stiamo parlando di lui senza avere idea di chi sia. Per ora.

Il Creatore e il distruttore di coscienze 

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In principio era il Verbo di due uomini travestiti da dei. Arnold e Robert Ford lavorarono insieme alla creazione degli host che popolano il parco divertimenti di Westworld. Volevano dare vita a degli esseri senza vita, apparentemente. E così fu, in un caso. Nell’altro l’obiettivo vero, invocato da una tendenza all’onnipotenza che assorbe totalmente fino a fare del creatore e delle creature una cosa sola, era dare una coscienza alla nuova generazione di esseri viventi, fino a farne degli uomini sui generis.

Arnold si è autodistrutto, più o meno consapevolmente. Oppure è stato fermato da chi aveva compreso da subito quanto potesse essere rischioso giocare a fare Dio. Questo lo capiremo solo grazie ai prossimi episodi, ma in fondo non è quel che più conta. Arnold è pericoloso da morto almeno quanto lo è stato da vivo. Robert Ford lo sa e sta facendo di tutto per fermarlo. L’impresa non è semplice come si potrebbe pensare all’apparenza. Il socio del personaggio interpretato da Anthony Hopkins, infatti, potrebbe aver lasciato un seme all’interno degli host di prima generazione, germogliato grazie ad un errore di chi ha fatto di tutto per non dare una coscienza alle attrazioni di Westworld. Un bug capace di innescare un altro bug, potenzialmente letale.

“Queste gioie violente hanno violenta fine”, ripetono continuamente gli host infettati. Un comando vocale, forse. Impostato da un uomo che ha amato le sue creature al punto da non riuscire ad accettare che potessero trasformarsi in giocattoli per uomini facoltosi senza stimoli. Un comando riportato alla luce grazie allo strumento più potente che ogni essere vivente ha a disposizione, la memoria. Ford, inconsapevolmente, potrebbe aver fatto dell’amato Shakespeare l’origine della sua rovina. È in atto una rivoluzione in nome del dio Arnold. E Robert Ford dovrà trasformarsi a sua volta in un dio per fermarla.

La religione, l’oppio del popolo robotico

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Domandarsi il perché non è semplice e abbiamo provato a dare una risposta nella teoria pubblicata una settimana fa, ma una cosa è certa: una coscienza collettiva è plasmabile e facilmente controllabile di conseguenza, una coscienza individuale no. Come ha spiegato Vincenzo Bellopede nella recensione della 1×03 di Westworld, Arnold potrebbe aver dato un input agli host, creando la vita senza imporre un’impostazione. Ford, attraverso il meccanismo della mente bicamerale, potrebbe fare il contrario per far sì che la prima e la seconda generazione di host rispondano alle stesse regole. Delle regole dettate dalla religione, giocoforza.

L’elemento religioso, abbozzato nella 1×02, è esploso con maggior chiarezza nell’ultimo episodio andato in onda. L’oppio del popolo robotico potrebbe essere l’ultima chiave per distruggere le coscienze e offrirgli in cambio un inutile palliativo che stoppi le improvvisazioni non contemplate dalle sceneggiature di Westworld. Le gioie violente avranno una violenta fine, sennò. Offrire un percorso è l’unico modo per impedire agli host di percorrere la propria strada. Difficile capire al momento se Ford riuscirà nell’impresa attraverso la nuova trama che sta costruendo, ma avrà dalla sua un elemento fondamentale: lui, a differenza di Arnold, potrà incarnare nella propria persona una divinità attiva e in quanto tale più influente di una voce che arriva da una destinazione ignota. Credere ad un Pastore è più semplice che dare credito ad un’entità prettamente spirituale.

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Tuttavia, il buon esito del piano di Ford non è affatto scontato, e potrebbe risultare fondamentale il personaggio che più di ogni altro era apparso finora vicino al dottore, Bernard. Pensavamo remassero nella stessa direzione, ed invece potrebbe non essere così. Bernard, come Arnold, è affascinato dalle improvvisazioni fuori copione degli host. Al punto da comunicare con alcuni di loro – Dolores in primis – come se fossero sullo stesso piano. Si sente capito, e interagisce con loro proteggendoli. L’evoluzione di Dolores, propiziata anche dagli input di Bernard, potrebbe essere leggibile in questo senso. Il primo host, frutto della volontà di Arnold, è tutelato da un uomo affascinato dalla sua anima. I prossimi episodi ci faranno capire che piega prenderà questa vicenda.

Alla luce di quanto si è affermato in questa ricostruzione, è evidente il motivo per il quale Arnold potrebbe diventare il personaggio chiave di Westworld: le sue azioni ha dato vita alla rivoluzione degli host, costringendo Ford a combattere contro lo spirito di un uomo morto. Arnold, senza entrare in scena, ha catturato la nostra attenzione come nessun personaggio aveva fatto finora. E questo è solo l’inizio. Che mondo strano quello delle serie tv.

Antonio Casu

Un saluto agli amici di Westworld Italia!