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MEGLIO DEGLI AVENGERS
In un’epoca di cinecomics e supereroi sia al cinema che in TV, come non lasciarsi catturare da una serie che prende tutti i canoni del genere solo per poterli ribaltare completamente ed anzi prenderli neanche tanto amabilmente in giro? Misfits vuol dire disadattati, ed i nostri protagonisti lo sono eccome. In un’operazione alla Kick-Ass ma esagerata all’ennesima potenza, la serie mette in scena la rivincita degli sfigati che non potrebbero essere più lontani dai vari Steve Rogers, Tony Stark o Peter Parker. Nathan è un cazzone patentato, Kelly è la tamarra alla Geordie Shore, insicura e violenta, Curtis è la giovane speranza dello sport pieno di rimpianti, Alisha la classica ragazza facile che si sente sicura di sé solo se desiderata, Simon il nerd timido e sociopatico. Tutti tipi alquanto problematici, che non hanno nessuna intenzione di salvare il pianeta. Tutti gli stereotipi legati ai supereroi, come l’altruismo, la generosità, lo spirito di sacrificio e l’eroismo vengono completamente ignorati o ribaltati da una dissacrante ironia. L’episodio cinque della seconda stagione ad esempio riesce con una sola inquadratura dei cinque vestiti da supereroi per una festa in maschera, a prendere in giro l’epicità delle classiche inquadrature badass dei supereroi americani. Misfits è stata una delle prime serie tv capace di prendere e sconvolgere tutti i canoni dei generi non solo seriali, ma anche cinematografici, e di riutilizzarli a proprio piacimento, creando un prodotto nuovo ed anarchico, uno dei primi esperimenti riusciti (in seguito sarebbe uscito il film Chronicle) di presa in giro che piace anche agli stessi amanti del genere. E poi volete mettere che per una volta non sono i soliti americani ad avere dei superpoteri, ma dei piccoli criminali in erba inglesi?