Se pensiamo a Benjamin Linus, probabilmente gli ultimi concetti che ci vengono in mente sono quelli di amore, stima, rispetto; eppure, come tutti in Lost, egli è autore di un percorso che lo porta a una tortuosa e faticosa rivalutazione finale (secondo alcuni, almeno). È facile, dunque, immaginare che molti che leggeranno questo articolo individueranno una coincidenza tra motivi per amarlo e motivi per odiarlo: è stato così anche per me, e ciò mi ha fatto capire che era giusto fare ordine. Un personaggio così controverso alla fine trova il modo di lasciarsi apprezzare.
1) Inaspettato leader
Diciamocelo, Benjamin Linus alias Henry Gale, il primo nome con cui lo conosciamo, ci sembrava un uomo sicuramente furbo, ma mai avremmo pensato che dietro quella figura gracile e spaventata si potesse celare il capo degli Altri. Da ciò nasce l’effetto sorpresa non tanto nello scoprire che la sua “altro” non fosse che una copertura, ma nel notare che costui fosse proprio l’organizzatore di tutta la messa in scena. Impressionante, dunque, vederlo nella terza stagione comandare in maniera decisa e spietata tutti i suoi compagni: tanta stima per lui.