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10 motivi per amare Taboo, la Serie Tv scritta e interpretata da Tom Hardy

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Nel cinema ci sono casi in cui, nonostante un prodotto sia molto valido, esso passi completamente in sordina nel nostro paese. Questo è stato il caso della Serie Tv Taboo e della sua distribuzione in Italia. Questa Serie, ideata da Steven Knight, Tom Hardy e da suo padre Edward “Chips” Hardy, è uscita in UK il 7 gennaio 2017 e, nonostante oltre oceano fosse già disponibile il 10 gennaio, noi in Italia abbiamo aspettato fino al 21 aprile per vederla trasmessa su Sky Atlantic. Questo ritardo di non pochi mesi – aggiunto alla scarsa pubblicità – ha indubbiamente influito sul pubblico Italiano, per cui Taboo è rimasta in gran parte una Serie sconosciuta, nonostante sia un ottimo prodotto e il cast sia decisamente “stellare”.

Taboo è stata un’autentica sorpresa e siamo certi che sia una fra le Serie Tv migliori uscite nel 2017. I motivi sono davvero innumerevoli e abbiamo provato a racchiuderli in questo articolo.

Cominciamo con l’inquadrare la trama generale: siamo in una Inghilterra ottocentesca, l’atmosfera è grigia e cupa, non riusciamo mai a vedere il sole. Le strade sono sudice, le persone rozze e trasandate. Sono gli anni del colonialismo inglese che cerca nuove rotte commerciali verso l’India, per capeggiare economicamente a livello mondiale: gli stessi anni della tratta degli schiavi, la cui cultura era ancora in gran parte sconosciuta.

In questa Inghilterra fa il suo rientro in patria un uomo, creduto morto in mare, James Delaney (Tom Hardy) per riscattare un pezzo di terra ereditato da suo padre, appena deceduto. Da subito capiamo che stiamo guardando una Serie in cui i misteri non mancano e difatti James stesso è il primo grande mistero: non sappiamo “come” sia sopravvissuto e siamo portati a pensare che ci sia stata una qualche componente occulta a renderlo possibile, anche perché ci balza subito all’occhio l’enorme quantitativo di tatuaggi tribali, tipici delle tribù africane, che possiede in gran parte del suo corpo. È successo qualcosa a James, mentre era in Africa, ma non diremo di più per il momento.

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Taboo non ha solo un’ottima trama, ma viene inquadrato il periodo storico con notevole dovizia di particolari. Conosceremo ben presto dei lati ignoti della corona inglese, ma soprattutto della compagnia britannica delle indie orientali: associazione in perenne lotta per i propri interessi finanziari e, nel caso specifico, in Taboo pretenderanno “qualcosa” in mano a James: un fazzoletto di terra nel Nord America, la baia di Nootka, situata in un territorio ancora conteso fra Gran Bretagna e gli Stati Uniti; proprio la stessa terra che James è venuto a rivendicare dopo la morte del padre.

La prima stagione di Taboo si articola in otto episodi e ha ricevuto una risposta molto positiva da parte del pubblico e dalla critica (ricordiamo però che in Italia è passata in sordina), tale da farla rinnovare per una seconda stagione. A noi Taboo è piaciuta molto e di seguito cercheremo di analizzarne i punti che ci hanno colpito particolarmente: fra i 10 motivi per cui la riteniamo una Serie qualitativamente bella, potreste trovare degli #spoiler anche se cercheremo il più possibile di non farli: quindi, occhio all’hashtag.

1. Sigla

Grande attenzione va riservata al prodotto nella sua interezza, pertanto volevamo iniziare la nostra rassegna dei 10 motivi per amare Taboo partendo proprio dalla sua sigla di apertura che, a nostro giudizio, merita particolare lode:

come più volte ci siamo trovati a scrivere nei nostri articoli, la sigla iniziale riveste un ruolo certamente molto importante all’interno della Serie in cui è contestualizzata; deve attirare l’attenzione dello spettatore e tenerlo incollato lì anche dopo, quando inizia il vero show.

Quella di Taboo, non solo è musicalmente molto gradevole (composta da un’armonia delicata e tesa allo stesso tempo), ma è anche tecnicamente ben realizzata a livello grafico: merita pertanto di essere inserita fra i 10 motivi per amare Taboo, inoltre cela un messaggio molto più profondo nelle sue immagini di quanto in realtà non si pensi, ma non vogliamo correre il rischio di fare #spoiler, quindi vi rimandiamo al video: buon ascolto e buona visione.

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