3. La caratterizzazione dei personaggi
Nel parco che è Westworld, l’attrattiva principale non è, ovviamente, solo l’ambientazione, ma sono gli automi (chiamati i Residenti), robot antropomorfi in tutto e per tutto che interagiscono con gli Ospiti. Sono costruiti fedelmente a immagine e somiglianza dell’essere umano grazie alle innovative tecnologie dell’ingegneria del futuro: sono perfettamente identici in aspetto, emozioni e modi di fare agli umani. Il fantastico retroscena è che sorprende come gli Ospiti siano veri nell’interagire con loro: non ci sono facciate né maschere, gli esseri viventi mostrano lati del loro carattere che non avrebbero mai il coraggio di mostrare ai loro simili fuori dal parco. Ecco che si lasciano andare e li vediamo come animali violenti, esseri iracondi pronti ad uccidere, ma al contrario possono dimostrarsi emotivamente sensibili ed empatici distruggendo la freddezza che potevano portare all’esterno. L’aspetto più affascinante però è, viceversa, l’interagire con l’uomo degli automi, soggetti alla medesima sequenza narrativa che li accompagna dalla loro originaria costruzione ad ogni loro singola morte, senza avere un grande margine di autonomia. Per adesso.