8. Realtà e Finzione
Passato e futuro nonché uomo e macchina, sono soltanto due delle molteplici contrapposizioni che pervadono non solo il parco, ma il mondo intero su cui Westworld, in quanto serie, poggia le sue fondamenta. Senza ombra di dubbio, se nelle prime puntate lo spettatore riesce senza difficoltà a distinguere il falso dal vero, sul finire della stagione, diversamente dal poter dire lo stesso, avverte sicuramente un forte senso di smarrimento. Non si tratta, tuttavia, di una confusione dovuta a illogicità o incongruenze nella trama, affatto: questo “stordimento” intellettivo o, meglio, dimensionale, è dovuto alla capacità della tecnica narrativa e, ovviamente, degli attori di immergere il pubblico nella meravigliosa illusione di una terribile incomprensione, e cioè nella riflessione costante su che cosa sia davvero la realtà. In Westworld, la realtà che conosciamo oggettivamente viene quasi smaterializzata al fine di porre un quesito tanto semplice quanto, in questo caso, suggestivo e sconfortante: qual è e cos’è la realtà? In che cosa consiste veramente? Per fare un esempio ripreso dalla serie: Cosa differisce il dolore per una perdita provato da un umano da quello provato da un automa, se in entrambi i casi il dolore provato non è altro che un istinto propriamente interiore e non certo oggettivamente misurabile definito “emozione”? La verità o, meglio, la realtà non è mai stata così lontana dalla certezza.