HANNAH È UNA BAMBINA VIZIATA
Un’altra critica mossa al personaggio di Hannah di 13 Reasons Why è che non sa affrontare i problemi e – soprattutto – che fa una tragedia per delle stupidaggini. Questo è un commento che viene in larga parte da quella parte di pubblico che il liceo l’ha finito da un pezzo e che non si ricorda più come lo viveva, il liceo.
Perché il liceo, quando lo si frequenta, sembra infinito. Sembra non esistere altro che non siano quelle cinque ore (qui in Italia), altro che non siano i compiti e lo studio, altro che non siano i compagni di classe, altro che non sia il ragazzino o la ragazzina che ci piace e non ci calcola – quello/a stessa di cui dopo anni non ci ricorderemo neanche più il nome, ma che ci ha fatto passare le pene dell’inferno in quei momenti.
Quando si è al liceo, tutti i problemi sembrano più grandi, anche quando si tratta di “cavolate”, come può esserlo un brutto voto, un colloquio genitore-insegnante, o appunto un ragazzo o una ragazza che non ci vuole.
A questo aggiungeteci il carico che deve sopportare un ragazzo o una ragazza che subisce bullismo: io non me la sentirei di dire che sono cavolate.