4) La lotta personale di Clay
Finora Clay Jensen aveva affrontato tutto il dolore rimanendo in silenzio, facendo da scudo ai suoi amici, accumulando sofferenze fino a riempirsi di rancore e rabbia nei confronti del mondo e di sé stesso. Almeno fino all’ultima stagione. Qui abbiamo avuto modo di conoscere un Clay diverso, ormai saturo di menzogne e pressioni, un Clay che ha finalmente guadagnato la sua voce e la cui presa di coscienza è stata gestita molto bene. Tutto il male di cui è stato testimone lo ha portato a soffrire di un disturbo dissociativo di personalità per cui ha rischiato di mettere in pericolo persino le persone a cui teneva di più.
Il Dr. Ellman (un fantastico Gary Sinise) lo ha aiutato nell’analisi di sé, di un sé sopraffatto dall’ipocrisia di chi dice di volere il suo bene e invece non aspetta altro che pugnalarlo. Finalmente dopo quattro stagioni abbiamo avuto modo di conoscere il vero Clay Jensen, un ragazzo disilluso e ormai fin troppo conscio del lato oscuro del mondo in cui vive.