Le opinioni che girano intorno a 13 Reasons Why sono tra le più disparate. Una fetta di pubblico ha continuato ad apprezzare la storia con il procedere delle stagioni, mentre molti altri hanno cominciato a disprezzarla già con la seconda.
Ammetto senza troppa vergogna di rientrare a pieno titolo in questa seconda categoria. Quando ho cominciato la serie, mi sono resa conto subito che il potenziale era molto buono, per la tematica proposta. Tuttavia credo avrebbe dovuto fermarsi alla prima stagione.
Più si procede con la visione di 13 Reasons Why, infatti, più si creano dei grandi buchi di trama e i personaggi vengono progressivamente snaturati.
Il problema rimane sempre lo stesso: l’essere partiti da una storia che già in origine si presentava come autoconclusiva. La scelta sbagliata è stata poi quella di cavalcare l’onda portando alcune tematiche, utili in principio, alla più completa esasperazione.
Ne ho finito la visione, ma solo perché volevo vedere fino a dove sarebbero arrivati. Mi sono quindi chiesta, nell’insieme, quali fossero stati i personaggi peggio scritti di 13 Reasons Why. E vi posso dire che ho davvero avuto l’imbarazzo della scelta.
Tuttavia ho dovuto restringere di molto il campo, quindi oggi vi presenterò i cinque personaggi scritti peggio di questa serie tv. Se qualcuno che non sopportate non dovesse rientrare in elenco, ricordatevi di farcelo sapere.
1) Kevin Porter
In 13 Reasons Why c’è un momento in cui i personaggi sembrano rispecchiare il loro corrispettivo letterario, e altri in cui escono totalmente fuori dal seminato.
Il consulente scolastico Kevin Porter è certamente uno di quelli che ha subito questa sorte.
Di per sé è un personaggio abbastanza detestabile, dato che sembra non fare nulla per aiutare Hannah nel concreto, pur avendo capito i suoi problemi. Dopo aver deciso di redimersi nella seconda stagione, lo vediamo sparire per poi scoprire che è stato per un periodo lo psicologo di Bryce. Non molto coerente visto che quando ancora era suo allievo per poco non lo picchiava.