Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler su 1883 e sulla storia di Shea Brennan
Si apre con una tragedia la vicenda di Shea Brennan in 1883. Un flashback irrequieto ci trascina nel vortice del suo passato e nell’anno in cui il vaiolo colpì senza senza esitazione e senza giudizio sua figlia e sua moglie. A quel tempo Shea volle bruciare i corpi dei cari defunti e la sua dimora per cancellare ogni ricordo di quel maledetto evento. Ma non è tutto. Il cowboy di 1883 ha pensato che l’unico antidoto per contrastare la perdita delle donne più importanti della sua vita fosse il suicidio.
Nel passato del protagonista, interpretato da un sontuoso Sam Elliott, la morte rappresentava l’unico ponte di collegamento tra le sue stanche mani e quelle acerbe di sua moglie. Un filo tra i suoi occhi privi di luce e quelli abbandonati di sua figlia. Poi è arrivato Thomas, suo compagno fedele nel viaggio di 1883, a salvargli la vita. E a urlare al pubblico di riferimento che tutti meritano una seconda possibilità. Anche chi ha respirato per pochi secondi l’odore della morte.
La serie tv ci ha presentato un personaggio indimenticabile e un maestro di vita
1883, disponibile su Paramount+, si apre con questo drammatico flashback per mostrarci un manifesto crudo e tangibile della sua storia e quella dei suoi personaggi. La parabola di Shea Brennan non termina con quel flashback di morte, ma si realizza attraverso un meraviglioso percorso interiore. Un percorso che porterà il cowboy a realizzare il sogno degli immigrati di attraversare le Grandi Pianure per raggiungere l’Oregon. Una nuova faccia del pianeta dove poter piantare e successivamente prendersi cura dei semi di un futuro luminoso.
Nel viaggio che separa i protagonisti dalla terra d’arrivo, Shea si assume l’incarico di guidare svariate popolazioni al di là degli incubi, in un posto lontano che potrebbe assumere i connotati di una casa dove far crescere le proprie famiglie lontane da fame e disperazione. Shea si fa portavoce di un messaggio universale che chiamo in causa la straordinaria utilità della solidarietà. La sua missione reale nasconde, in realtà, una missione fittizia, illusoria, immaginaria: Shea vuole portare sua moglie, scomparsa molti anni prima a causa di una malattia che brucia nelle ossa come la febbre, a “vedere” l’oceano.
L’oceano rappresenta una promessa d’amore da realizzare a tutti i costi. Una promessa che il cowboy fece a sua moglie quando l’oceano, nelle terre desolate d’America, sembrava solo uno sporco miraggio.
Shea Brennan entra in empatia con gli immigrati e fa del suo meglio affinché il viaggio sia meno doloroso del previsto, anche se conosce a memoria i pericoli che si nascondono nell’America post Guerra di Secessione. L’acqua è contaminata, la povertà insegue gli uomini come un’ombra perversa, i banditi tentano di rubare anche l’anima e la natura, quando cala il silenzio, non porge aiuti. A questi problemi si aggiungono le discordie che nascono tra gli stessi membri della carovana. Il cowboy cerca di stemperare a più riprese e senza esitazione, come se fosse il pezzo che mantiene in equilibrio le fondamenta di un palazzo.
Shea Brennan si fa amare dai suoi uomini e dal pubblico di 1883 grazie a un carattere che fa del cinismo e del sarcasmo un punto di forza, e per quel suo pugno di ferro nei confronti dell’esistenza. Pugno di ferro nato e cresciuto durante i pericolanti anni trascorsi a combattere nella guerra civile americana. La sua esperienza e il suo forte senso della giustizia lo rendono un osso duro per tutti quei nemici che tentano di mettere i bastoni tra le ruote alle sue carovane piene di sogni e speranze, ma anche un ottimo amico a cui prestare la bellezza dei propri desideri. Lo fa Elsa, una delle più piccole donne in 1883, come una nipote che si affida alle grazie del nonno per evadere da un mondo crudele.
“Quando ami qualcuno, scambi le anime con questo qualcuno. Lui ottiene un pezzo della tua anima e tu prendi un pezza della sua per l’eternità. Ma quando il tuo amore muore, una piccola parte di te muore con lui”
Il viaggio di Shea è un continuo richiamo al passato: i suoi sogni sono macchiati dal suono della voce di sua figlia e degli uomini che ha dovuto uccidere durante la guerra. Questa ossessione del passato combatte a denti stretti con la voglia di donare agli immigrati un presente che sia la presentazione di nuove occasioni da sfruttare a pieno. Occasioni nuove a cui Shea pensa dal giorno in cui la sua famiglia lo ha lasciato da solo a marcire nel vuoto. 1883 ha donato a Shea una visione stoica della vita fino a quando il cowboy raggiunge l’oceano: qui, a contatto con una natura che ricorda il dialogo di leopardi con l’islandese, Shea commette il tanto bramato suicidio.
Una volta mantenuta la promessa fatta con il filo invisibile che lo lega a sua moglie, Brennan si spara dopo aver visto un uccello che gli ricorda la dolcezza e la pura libertà della gioventù. Shea Brennan saluta 1883 sperando che il suo gesto possa riportarlo tra le braccia della sua famiglia, in un luogo lontano dove non esistono battaglie a campo aperto e acerbe vite spezzate troppo presto. Shea ha voluto dire addio al dolore che macchia il mondo e alle mancanze della sua famiglia dopo aver aiutato un gruppo di persone a trovare casa come fosse anche un suo obiettivo, dimostrando coraggio e abnegazione fuori dall’ordinario.
Il suo viaggio, imbottito di ironia e tensione, ha reso migliori tutte le persone che hanno potuto beneficiare della sua presenza.
Da James a Elsa Dutton, passando per gli immigrati che sono partiti senza soldi né speranza, qualsiasi personaggio di 1883 ha appreso lezioni di vita memorabili da Shea Brennan. Una, su tutte: non porgere mai l’altra guancia alla paura e ai suoi surrogati. Si è posto come colui che conosce già l’esito del percorso, ma al tempo stesso come il fanciullino di Pascoli che vede le meraviglie del mondo per la prima volta. Finendo per essere una delle figure più tridimensionali pensate e ideate da Sheridan, creatore di 1883.
Il gigantesco panorama di Yellowstone ci ha regalato tantissimi personaggi iconici, ma 1883 (“una carezza in un pugno”, come scrivemmo al tempo dell’uscita) ci ha presentato un amico che non ha mai tradito i patti stipulati in partenza: Shea Brennan, il traghettatore di sogni e anime. Colui che ha ribadito che il viaggio più importante inizia nel momento in cui finisci per essere esattamente te stesso. Anche in mezzo alla melma. Soprattutto in mezzo alla melma.