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3 Cose che non abbiamo ancora capito in 1899

1899
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Le aspettative per la nuova Serie Tv Netflix 1899 erano altissime e questo perché ci è stata presentata con quattro parole che, se unite, fanno venire i brividi: dai creatori di Dark. I due hanno dato prova, durante le tre stagioni della sorella di 1899, di saper gestire tutto quello che ha a che fare con l’oscuro, le leggi del tempo, e i fili che collegano le cose. La loro capacità gli ha permesso di rendere logico perfino ciò che all’apparenza non poteva esserlo, dando così vita a una storia in cui ogni personaggio conosce diverse versioni di sé e non solo. Baran bo Odar e Jantje Friese si sono così imposti come alcune tra le menti più geniali della serialità contemporanea, due cervelli in grado di raccontare una storia affascinante capace di toccare punti che nessuno fino a quel momento aveva toccato. Dark è infatti una storia che non ha paura d’essere esattamente com’è stata scritta, un prodotto che non ha il timore di concretizzare quella assurda rete di legami che diventa presto protagonista del racconto. L’arrivo di 1899 è stato per questo motivo atteso fin dall’annuncio della sua creazione. Le aspettative erano altissime, ma nessuno temeva che qualcosa potesse andare storto perché i due creatori hanno dimostrato di essere dei veri e propri maestri del mestiere. Le cose sono però andate in maniera decisamente diversa, e la reazione dei telespettatori è presto stata decisamente meno entusiasta di quanto si credesse. Il bilancio fatto nelle ultime settimane chiarisce infatti che 1899 è a tutti gli effetti una Serie Tv controversa che – secondo molti – ha lasciato in sospeso troppi interrogativi e incongruenze, dimostrandosi così meno forte di Dark che, nonostante l’intricata storia, è sempre stata in grado di dare una spiegazione a tutto. Bisogna però spezzare una lancia oggettiva a favore della nuova Serie Tv Netflix chiarendo che in realtà abbiamo visto, presumibilmente, soltanto una parte della storia. Dall’epilogo si comprende infatti che la serie potrebbe avere una continuazione, e che dunque alcune risposte – probabilmente – ci verranno chiarite a dovere.

Nel dettaglio, ci sono alcune domande che necessitano delle risposte obbligatorie prima che finiscano per essere delle vere e proprie incongruenze. Vediamole nel dettaglio

1) Perché Daniel non sa come agire?

Daniel, 1899 (640×360)

Il personaggio di Daniel si è subito mostrato, agli occhi del telespettatore, come colui che sapeva cosa stesse davvero accadendo. Misterioso e inquieto, Daniel ha cercato di aiutare Maura in tutti i modi, ma vi è qualcosa che ancora ci sfugge. Nel dettaglio, come ricorderete, 1899 racconta un loop infinito che va avanti oramai da tanto, troppo tempo. I viaggiatori che vediamo al centro della storia stanno dunque rivivendo qualcosa che hanno già vissuto diverse volte, ma inconsapevolmente. Questo assioma vale dunque per tutti, ma non vale per Daniel. Lui è l’unico che ricorda ogni cosa, ed è proprio con i ricordi che cerca di aiutare Maura, anch’ella vittima della mancanza di memoria. Ma c’è una domanda che proprio non riesce a lasciarci dormire in pace, ed è la seguente: tutto questo è accaduto diverse volte, come può Daniel non esser in grado di agire di conseguenza? Le scelte, le azioni, le combinazioni: ognuna di queste cose è stata messa in atto sempre in maniera diversa, ma il Daniel che incontriamo sembra quasi più confuso dei passeggeri ignari del loop. La sensazione che si ha è che anche per Daniel questa sia la prima volta, anche se lui continua a ribadire il contrario. Ma come possiamo spiegarci questa sua incapacità nel gestire la situazione?

2) Perché il personaggio di Sebastian agisce così tardi?

Sebastian, 1899 (640×360)

Una delle prime differenze tra 1899 e Dark, è che quest’ultima ha reso importanti e necessari tutti i personaggi senza mai sottovalutarli. Ognuno porta con sé un compito e una caratterizzazione ben definita, ma questo è un tassello mancante che in 1899 diventa anche un problema ai fini della trama. Nel dettaglio, Sebastian – nonostante il colpo di scena che lo vede complice del padre di Maura – viene trattato in modo superficiale tanto da farci porre degli interrogativi che tolgono totalmente logica non solo al suo personaggio, ma anche all’intera narrazione. Al centro di questa storia vi è un loop, e il suo lavoro sotto copertura va avanti sin dall’inizio. Eppure, nonostante tutto, Sebastian agisce soltanto durante l’ultimissima parte di 1899. Il suo contributo arriva proprio quando Maura oramai sa tutto ed è determinata a portare avanti la propria missione. La domanda in questo è caso è: perché non ha agito prima quando la donna era ancora ignara di tutto? Se lo avesse fatto sarebbe riuscito a risolvere la questione in anticipo, ma così non è andata. La sensazione che si ha a questo punto dunque è che i creatori di Dark, pur di andare a rilento, abbiano in qualche modo cercato di procrastinare determinate azioni da parte dei protagonisti, mandando così avanti la storia per più tempo. M siamo certi che questa sia stata una grande idea?

3) La chiave

1899 (640×360)

La storia di 1899 vede come protagonista la ricerca della chiave, l’oggetto del desiderio a cui tutti i personaggi ambiscono per risolvere il loop. Il padre di Maura in questo senso ci viene presentato quasi come un nemico e, anche se non è ancora chiaro il suo personaggio, capiamo quali siano le sue intenzioni. Quello che però non convince parte proprio dalla premessa base della serie: il loop. Se le situazioni che abbiamo vissuto sono in realtà accadute diverse volte, come può il padre aver capito soltanto ora dove sia la chiave? Va specificato che il loop di cui si parla non fa riferimento a tre o quattro volte, ma infinite. Quando si fa una premessa del genere, all’interno di un prodotto che auspica alla logica e alle risposte, bisogna star attenti e calibrare bene le mosse che vengono fatte. I diversi tentativi e le diverse scelte avrebbero dovuto portare il padre di Maura a conoscere questa verità molto tempo prima, e non soltanto durante l’ultima simulazione che abbiamo visto.

In definitiva, queste sono le tre domande che più ci tormentano. Sono degli interrogativi apparentemente semplici e logici, ma a cui 1899 non ha ancora saputo rispondere. Presumibilmente lo farà con la sua probabile seconda stagione, ma una cosa è al momento certa: 1899 ha tutti gli occhi puntati addosso, e il momento di tirar fuori il meglio di sé non può più aspettare.

Cosa significa guardare 1899 dopo tutti i traumi che abbiamo avuto guardando Dark