Non poteva che essere un successo la nuova serie del pluricelebrato Baran Bo Odar, che dopo Dark ci ha offerto una nuova produzione all’altezza delle aspettative. 1899 non è Dark e nessuna serie sarà mai all’altezza di essa, tuttavia il noto regista è riuscito a non cadere nel baratro che vede molti registi incappare nel problema di aver fatto una prima serie pazzesca seguita da una niente di che.
1899 è un piccolo gioiellino di regia, e malgrado non possa contare su una colonna sonora all’altezza della serie che l’ha preceduta, dà sfogo a tutta la sua creatività in un’ambientazione nuova fatta di una color correction dai toni cupi ed effetti speciali più credibili che mai.
1899 ha osato, e ha fatto bene
La nuova serie di Baran Bo Odar ambientata su una misteriosa barca prevedeva un uso massiccio di tecniche di produzione virtuale, in particolare quella chiamata The LED Volume. Si tratta di una tecnica innovativa e poco testata, che viene attuata all’interno di studi appositi, con lo scopo principale di fornire un’illuminazione bella e di alta qualità per la produzione video. Tale tecnica, viene utilizzata nelle produzioni televisive e cinematografiche perché fornisce immagini dall’aspetto superiore rispetto a quelli offerti da tipi simili di apparecchiature di illuminazione.
La maggior parte delle scene sono state proprio girate in una sorta di palcoscenico di produzione virtuale presso lo Studio Babelsberg, in August-Bebel-Street, tale studio è il complesso di studi su larga scala più antico del mondo.
Sicuramente gli ostacoli sono stati numerosi, lo stesso direttore della fotografia non era il più esperto in tale tecnica, la troupe ha infatti affermato che la tecnologia era completamente nuova e che per loro è stata una vera a propria sfida. Si tratta di una tecnologia che potrebbe cambiare per sempre il futuro del cinema, andando a sostituire la tecnica del green screen.
Meno post produzione ma più produzione
Sebbene tale tecnologia riduca al minimo il processo di post-produzione, il lavoro che viene effettuato prima di girare e le scene e durante è davvero enorme. È stato infatti necessario uno sforzo immenso che ha richiesto una grande quantità di tempo per creare tutti gli elementi necessari che componessero le scenografie eccezionali che è possibile vedere all’interno della serie.
Il vantaggio principale, inoltre, è stato che questi enormi schermi a LED hanno consentito la produzione di una immagine in tempo reale, aiutando anche la recitazione degli attori ad essere più immediata e coinvolgente.
Avendo ottenuto già delle scene pronte, la fase di post produzione ha richiesto meno tempo, evitando tutto il processo di sostituzione degli schermi verdi e relativa color che solitamente deriva da tecniche più tradizionali.
Il visionario Baran Bo Odar
Baran Bo Odar è forse uno dei registi migliori in campo seriale degli ultimi anni, paragonabile in campo cinematografico allo sceneggiatore e regista più visionario di sempre: Christopher Nolan.
Essere un bravo regista in grado di distinguersi non è cosa facile, pensiamo alle numerose serie che ci capita di vedere ogni giorno, quante ci hanno fatto fermare per riflettere su quanto fosse stato bravo il regista?
Baran Bo Odar si distingue, e come Nolan, lo fa partendo proprio dalla scrittura delle sue opere, vantaggiose e svantaggiose al tempo stesso. Originali nella loro struttura e valorizzati da una regia impeccabile, gli script di Odar si articolano in trame per pochi, solo per coloro che vogliono mettersi alla prova, tagliando fuori una visione passiva di chi cerca leggerezza.
1899 – The Making Of
Sullo stesso modello di Disney+, anche Netflix ci regala a sorpresa il “making of” della serie del momento.
Un documentario di 50 minuti è stato infatti rilasciato da poco sulla piattaforma, che ha ritenuto di voler mostrare al mondo l’enorme lavoro dietro una serie che è già un successo mondiale. Il documentario, che esamina come è stata realizzata questa serie, vuole svelare tutti i segreti della creazione di questo ambizioso progetto, firmato anche da Jantje Friese.
Realizzato da Andrew Amondson, un documentarista con 20 anni di attività come scrittore, produttore e regista non è il primo ad essere ritenuto essenziale dalla piattaforma di streaming Netflix. Ricordiamo tra gli altri anche il making of di The Power of the Dog, The Queen’s Gambit, Our Planet e Army of the Dead.
Quando la regia fa la differenza
Come dicevo prima, la differenza in alcune serie la fa la regia. Se poi il regista è anche lo sceneggiatore il valore e la sua riconoscibilità crescono ancora di più.
La maggior parte delle serie tv non porta in copertina il nome dei registi e spesso viene solo ricordata per i suoi attori, pensiamo ad esempio alla famosissima House of The Dragon, sicuramente la maggior parte di voi non sanno chi c’è alla regia. Al contrario, Baran Bo Odar con Dark e 1899 è riuscito magistralmente a farsi conoscere, non con pubblicità e neanche mostrando il suo nome in maniera troppo evidente nei titoli di testa, ma semplicemente presentando una produzione completamente diversa da ciò che eravamo abituati a guardare.
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