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10 Serie Tv cancellate negli ultimi mesi che non rivedremo mai più sui nostri schermi

1899
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Negli ultimi anni, è ormai consuetudine aspettarsi la cancellazione improvvisa di una serie tv. Magari proprio nel momento in cui abbiamo deciso di iniziarne una, ecco che arriva la notizia della sua chiusura. E’ successo con 1899, la nuova serie dei creatori di Dark, cancellata senza esitazioni da Netflix a pochi mesi dal lancio. Il CEO della piattaforma Ted Sarandos ha ribadito che 1899, come tante altre serie cancellate, si rivolgeva a un pubblico di nicchia e aveva un budget elevato. Per questo non compatibile con l’obiettivo della piattaforma: creare prodotti a basso costo per un pubblico ristretto, e investire maggiormente su quelli con un pubblico più ampio. Uno scopo, in realtà, condiviso e messo in atto anche dalle altre piattaforme streaming. Un trend che sembra non arrestarsi, se pensiamo anche allo sciopero degli sceneggiatori di questi giorni. Ricorda un po’ quello che succedeva anni fa con le fiction della televisione tradizionale, quando la rete smantellava il set, se una serie appena nata non raggiungeva subito audience immediata.

1899 non rappresenta dunque l’eccezione, ma è l’esempio calzante dell’attuale mercato seriale.

1) 1899

1899

Ci prende una stretta allo stomaco ogni volta che pensiamo alla cancellazione di 1899. Non tanto per la sua bellezza – discutibile – quanto per esserci spremuti e scervellati nel risolvere gli enigmi e i paradossi di un thriller psicologico che rimane di fatto incompiuto. Di differenti nazionalità, età ed estrazione sociale, i passaggeri di 1899 viaggiano sulla nave Kerberus e attraversano l’Oceano Atlantico dall’Europa verso New York, accomunati dalla stessa speranza per un nuovo inizio. La scoperta di una misteriosa nave alla deriva, tuttavia, trasformerà il loro viaggio in un incubo inaspettato, al limite tra finzione e realtà. Nettamente al di sotto di Dark, sebbene la serie sia frutto degli stessi autori Bo Odar e Friese, 1899 è nel catalogo Netflix da novembre 2022. A pochi mesi dall’uscita sulla piattaforma, ecco che arriva la comunicazione ufficiale: gli altri due capitoli di 1889 non verranno mai realizzati. Un budget troppo oneroso e non più sostenibile per Netflix, visti gli effetti speciali, il cast numeroso e il basso audience riscontrato già nel primo mese di uscita. Peccato, perché avremmo continuato volentieri il viaggio insieme ai migranti della Kerberus, anche solo per comprendere il senso finale dell’intero racconto. La prima stagione di 1899 è attualmente disponibile su Netflix.

2) Call Me Kat

Call me Kat

L’audience in forte calo è la motivazione principale della cancellazione di Call Me Kat. A comunicarlo è il portavoce della Fox che, attraverso un’intervista, dice di ritenersi orgoglioso della serie, ma la risposta del pubblico non è stata all’altezza. La comedy, che vede come protagonista Mayim Bialikla nota Amy Farrah Flower nella sitcom The Bing Bang Theory – è stata cancellata dopo 3 stagioni. In Italia la serie è inedita. Ispirata allo show britannico Miranda, la quarantenne Kat decide di dimostrare a se stessa e al mondo che per essere felici basta poco. Contrariamente al volere di sua madre, che si aspetta un matrimonio e una famiglia, Kat persegue nella sua idea di aprire un cat café a Louisville, nello stato del Kentucky. Una sitcom che ha brillato e convinto poco nel tentativo di essere divertente e scherzosa. Questa, di sicuro, una delle ragione per cui Call Me Kat ha visto diminuire progressivamente gli ascolti nel corso delle stagioni, senza mai creare un vero feeling con il pubblico.

3) Inside Job

Con il cuore infranto, vi confermo che Netflix ha deciso di cancellare la seconda stagione di Inside Job. Nel corso degli anni, questi personaggi sono diventati reali per me, e non vederli crescere mi devasta. Reagan e Brett meritavano di avere un finale e raggiungere finalmente la felicità”. Tristissime le parole di Shion Takeuchi, sceneggiatrice di Inside Job che vede sfumare la possibilità di proseguire a scrivere su una delle sue creazioni preferite. Amareggiata, come gli stessi fan, anche per il dietrofront di Netflix che inizialmente aveva dato il via libera per la seconda. La serie animata parla della Cognito Inc, società segreta statunitense, che controlla il governo statunitense, attraverso la creazione e l’insabbiamento delle più grandi cospirazioni su scala mondiale. Ma l’agente Reagan Ridley è convinta di poter fare la differenza e di fare del mondo un luogo migliore. La prima stagione, recuperabile su Netflix, è divisa in due parti. La prima, ha debuttato ad ottobre 2021 con dieci episodi, la seconda è uscita a novembre 2022 con altri otto episodi. Come con 1899, anche Inside Job si è vista tagliare la strada sul nascere. Sempre a causa dell’elevato costo e un pubblico circoscritto, i fan dovranno rinunciare a Inside Job 2. Ma, più in generale, a un prodotto che per umorismo e modalità di trattare il fantascientifico avrebbe potuto avvicinarsi anche a Rick e Morty.

4) Truth Be Told

E’ arrivata lo scorso 24 aprile la notizia che Apple TV+ ha cancellato la serie. Non ci sarà una quarta stagione. A confermarlo, anche la protagonista Octavia Spencer sul suo profilo Instagram. Il crime drama, basato sul romanzo di Kathleen BarberAre You Sleeping“, e scritto da Nichelle Tramble Spellman – ideatrice di The Good Wife – si incentra su Poppy Parnell, la conduttrice di un podcast di cronaca nera, chiamata a indagare su un serial killer. Emergeranno dei segreti tutti da scoprire. Nulla di ufficiale sul perché la serie sia stata cancellata, ma ipotizziamo per la diminuzione degli ascolti. Una serie che ha già detto tanto nelle prime tre stagioni e che forse non è riuscita a entrare in troppo profondità. “E’ stato un privilegio collaborare con Octavia e Hello Sunshine nelle tre emozionanti stagioni di Truth Be Told, una serie che si è fatta rapidamente strada nel cuore di tutto il mondo. Questo show ci ha dato la possibilità di assistere all’affascinante ritratto di Octavia, ma anche di esplorare temi potenti e attuali ambientati sullo sfondo di un avvincente dramma familiare“. Le parole del capo programmazione di Apple TV+ Mett Cherniss.

5) Il Mistero dei Templari

Si chiude dopo una sola stagione l’esperienza di Il Mistero dei Templari, la trasposizione sul piccolo schermo della saga cinematografica con Nicolas Cage. La serie pone le attenzioni sulla giovane Jess – interpretata da Lisette Olivera. Quando improvvisamente la protagonista riceve un indizio su un tesoro secolare che potrebbe essere collegato a suo padre defunto, la giovane Jess inizia un viaggio che la porterà a indagare sul passato della sua famiglia. Neppure le parole di speranza dell’attore Jacob Vargas, che fantasticava sulla possibile evoluzione di Rafael, il personaggio da lui interpretato, sono bastate per evitare che Disney+ cancellasse la serie. Prodotta da Disney Branded Television e ABC signature, Il Mistero dei Templari non ha convinto il pubblico di Disney+. Eppure il cast non era male. Un esperimento fallito che si aggiunge alle numerose serie cancellate negli ultimi tempi dalla piattaforma.

6) Sex/Life

Sex/Life (1200x801)

Sicuramente durante la seconda stagione non ho avuto lo stesso supporto da parte delle persone coinvolte nella serie. È diventato qualcosa di molto diverso e non ho paura a dirlo”. Questa la dichiarazione dall’attrice Sarah Shahi nel corso dell’intervista rilasciata al podcast Not Skinny No Fat di Amanda Hirsch. Una testimonianza diretta, quella della protagonista di Sex/Life, che sottolinea le difficoltà vissute durante le riprese. Difficoltà che sembrano aver investito anche l’intera serie tanto che, poco dopo, è arrivata la notizia ufficiale della cancellazione da parte di Netflix. Nonostante il successo record riscontrato nel 2021 con la prima stagione, e gli ottimi ascolti della seconda, la piattaforma ha optato per la cancellazione. Sembrerebbe che ai vertici abbiano ritenuto il finale positivo e naturale. Ma chi lo sa quanto possano aver influito anche le dichiarazioni di Shahi? Rimane, comunque, una serie piccante e passionale con al centro le vicende di una moglie e madre newyorkese, esausta e annoiata della quotidianità, che decide di riscoprire la sua sessualità e il suo passato, mai superato.

7) Dear Edward

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La serie ideata da Jason Katism con Connie Britton e Taylor Schilling non avrà una seconda stagione. L’annuncio ufficiale è arrivato il 19 aprile scorso, dopo che Apple TV+ ha deciso di non rinnovare il family drama. Trattato dal romanzo Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore di Ann Napolitano, Dear Edward si ispira all’amara vicenda del volo Afriqiyah Airways 771 dove, a seguito dello schianto del velivolo, persero la vita 104 persone. Se il romanzo si concentra solo su Edward, bambino di dodici anni e unico sopravvissuto, la serie si allarga anche alle persone che piangono la scomparsa dei loro cari. L’elaborazione del lutto e la forza dell’amore, inteso come rinascita, attraversano i dieci episodi della serie per una profonda riflessione sul senso della vita. Come per 1899, anche per Dear Edward si è scelto di non andare avanti dopo la prima stagione. Nonostante gli sviluppi di questi legami rimangano in sospeso, prendere in mano la prima stagione ne vale comunque la pena.

8) Rutherford Falls

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Rappresentare fedelmente la comunità dei nativi Americani. Il tutto in chiave comica. Questo, il concept alla base della comedy creata da Sierra Teller Ornelas, Ed Helmes e Mike Schur, con protagonisti lo stesso Helmes – l’Andy Bernard di The Office – e la comica Jana Schmieding. Una statua al centro della cittadina americana crea un problema di ordine pubblico in cui verranno coinvolti il protagonista Nathan Rutherford e il suo migliore amico Reagan. Dopo il successo della prima stagione, con indici di gradimento pari al 94% secondo Rotten Tomatoes, Peacock ha ritenuto opportuno procedere con lo sviluppo della seconda. In occasione del rinnovo, Lisa Katz, presidente degli sceneggiati della NBC Universal, si era detta entusiasta per “la narrazione moderna, originale e inclusiva“. Evidentemente, però, gli ascolti di Rutherford Falls 2 non hanno soddisfatto il servizio di streaming che ha optato per la cancellazione definitiva della serie. Tuttavia, Sierra Teller Ornelas ha dichiarato di attivarsi per “trovare un nuovo emittente o piattaforma disposta a produrre e distribuire una possibile terza stagione”.

9) The Goldbergs

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The Goldbergs ci ha accompagnato per dieci anni esatti. Era il 2013 quando la sitcom, creata da Adam F. Goldberg, esordiva in tv. Una storia divertente, ambientata negli anni ’80, con al centro le vicende e le dinamiche della famiglia Goldberg. Basata sull’infanzia dell’autore stesso, la serie ha visto la produzione di più di 200 episodi. L’ultimo è andato in onda proprio il 3 maggio scorso, decretando la conclusione di una delle sitcom live-action più longeve della tv in chiaro. Non una novità, visto che l’idea di concluderla era nell’aria già da tempo. Infatti, la scomparsa di George Segal nei panni del nonno Pops – pilastro indiscusso della famiglia – e l’uscita dal cast di Jeff Garlin accusato di cattiva condotta, hanno fatto vacillare il rinnovo della serie. Ma a dare il colpo di grazia, oltre a una scrittura sempre più satura e ai costi di produzione elevati, il crollo degli ascolti pari al 18% durante la decima stagione. Rimane il rammarico, anche per gli autori, di aver saputo della cancellazione ufficiale solo quattro giorni prima delle riprese dell’ultimo episodio, come confermato dal co-showrunner Alex Barnow: “se avessimo saputo che fosse stato realmente l’ultimo, lo avremo ideato maggiormente come un tributo allo show”.

10) New Amsterdam

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Il medical drama con Ryan Eggold si è chiuso con l’ultimo episodio trasmesso il 13 gennaio 2023 su ABC. In Italia, invece, l’ultima stagione andrà in onda questa estate su Canale 5. Dopo ben 5 stagioni e 92 puntate, il pubblico dirà addio al Dottor Max Goodwin. Arrivato al New Amsterdam Medical Center di New York, con l’obiettivo di riformare il sistema sanitario e burocratico, il medico deve conciliare il suo difficile ruolo all’interno dell’ospedale con la sua vita privata e familiare. Il creatore David Schulner e il produttore e regista Peter Horton hanno confessato di non aver compreso le motivazioni per cui si è deciso di cancellare la serie. Secondo i due, infatti, New Amsterdam avrebbe potuto ottenere ancora dei risultati. Purtroppo, i dati parlano chiaro: solo 2,8 milioni di spettatori per il finale di serie, contro gli 8 milioni al debutto nel 2018. A favorire questo calo, sicuramente l’abbandono del cast di due attori importanti. Da un lato, si è fatta sentire la mancanza del Dottor Kapoor a partire dalla quarta stagione, dall’altro, l’uscita in scena della dottoressa Helen Sharpe ha spezzato il possibile lieto fine della love story tra lei e Goodwin. Per chi volesse, la quinta stagione di New Amsterdam è disponibile attualmente su Peacock.