In Italia i film o le Serie Tv provenienti dall’estero vengono doppiati sia per una questione di comodità ma anche, e soprattutto, per le difficoltà che si possono incontrare quando si cerca di prestare attenzione alla visione e allo stesso tempo a leggere i sottotitoli.
Noi addicted siamo ormai abituati, ma non è una cosa che risulta così semplice a tutti. È doveroso però ricordare che non tutti i titoli vengono doppiati. Capita infatti di trovare Serie Tv che non presentano voci italiane per svariati motivi. Il che non è neanche poi così male dato che la voce originale di alcuni attori è molto meglio rispetto a quella dei doppiatori (anche se, a dirla tutta, noi abbiamo trovato i 10 doppiatori delle Serie Tv con la voce più sexy). Non sorprende affatto che, ad esempio, in un servizio di video on demand internazionale ci siano titoli che, nonostante la loro fama, non siano stati doppiati in italiano. Un esempio? 3%. La serie è proprio una produzione originale Netflix del Brasile, chiaramente recitata in portoghese.
La storia è molto accattivante e prima di guardarla avevo letto molte recensioni positive a riguardo. È ambientata in un futuro distopico nel quale il mondo è diviso a metà, una parte è estremamente povera e l’altra è ricca. Tutti nascono nella prima ma dopo 18 anni hanno l’opportunità di prendere parte a una sorta di sfida per la sopravvivenza per poter passare all’offshore, ovvero la parte agiata.
L’atmosfera alla Hunger Games e quel pizzico di emozione che ci regala il fatto che statisticamente solo il 3% dei ragazzi che partecipano al test avrà la possibilità di passare il resto della vita nel lusso, rende la storia molto interessante.
Non sapevo una cosa però: non ero a conoscenza del fatto che non fosse doppiata in italiano.
Nonostante io sia una a cui piace guardare le serie in lingua originale, ammetto di essere rimasta un po’ spiazzata. Mi piacerà guardarla in portoghese? Riuscirò a seguire la storia e allo stesso tempo a leggere i sottotitoli? Per non rischiare troppo, ho deciso di fare una cosa di cui tuttora mi pento: l’ho guardata doppiata in inglese. Ora, prima di dilungarmi nella spiegazione, vorrei darvi un consiglio.
NON GUARDATE 3% IN INGLESE!
Mai. Non lasciatevi ingannare dalla pigrizia e dalla paura di non capirci niente. Non importa. Piuttosto guardatevela in ostrogoto con i sottotitoli. Ma non in inglese.
Bene, dopo questo piccolo disclaimer, facciamo un passo indietro. L’essere più sicura con l’inglese è stato di certo uno dei motivi che mi hanno spinta a cedere al lato oscuro. Poi l’ignoranza in materia di portoghese mi ha dato il colpo di grazia. Probabilmente avevo paura di concentrarmi troppo sugli attori che parlavano un linguaggio a me incomprensibile piuttosto che sui sottotitoli: fondamentali per capire qualcosa della storia. Ho scelto la via più semplice e sono stata punita.
Non servono troppe puntate per capire che il doppiaggio in inglese non funziona.
Già dopo il pilota è stato lampante come la mia scelta fosse sbagliata, ma sempre convinta della mia teoria che non ci avrei capito nulla, ho proseguito con la visione.
Diciamo che la mia sensazione che ci fosse qualcosa che non andava è dipesa da due fattori. In primo luogo devo ammettere che noi italiani siamo viziati con il doppiaggio: la maggior parte delle volte è un lavoro ben fatto e talvolta riesce perfino a migliorare una Serie Tv (non è una regola fissa e noi ve lo spieghiamo qui). Dall’altro lato abbiamo gli inglesi che, così abituati a trasmettere film e serie televisive anglofone, non hanno necessità di doppiare nulla. Hanno tutta la mia comprensione. Anzi, beati loro. A questo punto non so cosa mi aspettavo onestamente. Allo stesso tempo, però, mi è chiaro come mai le serie straniere raramente facciano successo in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Insomma, 3% è molto bella. Il problema è il doppiaggio: un business da non prendere alla leggera, soprattutto in territorio inglese. Non ci resta che apprezzare quello italiano e, in mancanza d’altro, guardare una qualsiasi altra serie rigorosamente in lingua originale.
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