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Una Serie di Sfortunati Eventi – La seconda stagione è l’inizio della fine

Una Serie di Sfortunati Eventi
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Il 30 Marzo il Conte Olaf è tornato a tormentare i fratelli Baudelaire nella seconda stagione di Una Serie di Sfortunati Eventi. La storia continua da dove si era interrotta, senza perdere l’occasione per fare ironia sul tempo passato dalla scorsa stagione, sottolineando anche la crescita “improvvisa” della piccola Sunny.

Come per la precedente stagione, gli episodi sono divisi in due parti per ogni luogo in cui i Baudelaire si spostano. I primi due episodi sono ambientati nel collegio Prufrock, dove vengono introdotti i trigemini-gemelli Pantano, orfani anche loro. Ben presto le due famiglie scopriranno di avere molto in comune e che le morti dei loro rispettivi genitori potrebbero essere collegate.

Una Serie di Sfortunati Eventi

In ogni luogo in cui vanno (partendo dal collegio, passando dall’attico dei Squalor, dal villaggio VFD e dall’ospedale fino ad arrivare al Carosello Calgari) i fratelli Baudelaire sono circondati da persone malvagie o tonte, che non riescono a riconoscere il Conte Olaf con i suoi travestimenti farlocchi. Eppure tra tutta la cattiveria, non manca mai la presenza di (almeno) un personaggio positivo o buono, che questo li aiuti direttamente o indirettamente, o che semplicemente non faccia perdere loro la speranza che qualcosa di buono possa esserci ancora.

Le battute pungenti sull’essere orfani e sull’incendio, che sfiorano il black humor, sono molto frequenti e, ammettiamolo, divertenti. Uno dei punti forti della Serie è proprio la capacità di essere una perfetta via di mezzo tra un drama e una comedy.

La storia raccontata in Una Serie di Sfortunati Eventi è incredibilmente triste, ma il modo in cui viene rappresentata, toccando il ridicolo, non ci fa provare empatia per i fratelli. Ci incuriosisce, ci fa interessare alla storia senza però la “pesantezza” che una storia del genere potrebbe farci provare. La presenza del narratore Lemony Snicket infatti, ci ricorda continuamente che siamo spettatori. Questo ci aiuta a “restarne fuori”, riuscendo a farci scappare un sorriso o una risata anche in quelle situazioni amare per i Baudelaire. Lemony ci ripete continuamente quanto questa storia sia tragica, al punto che ci aspettiamo di tutto e siamo pronti a vederlo.

Una Serie di Sfortunati Eventi

Riusciamo persino a provare simpatia per il Conte Olaf a volte. E proviamo disprezzo per personaggi come il Signor Poe, incapace di riconoscere il Conte Olaf e di proteggere gli orfani Baudelaire. Oltre ai già conosciuti, nella seconda stagione entrano in scena tanti nuovi personaggi, che aiuteranno o ostacoleranno i tre fratelli nella lotta alla sopravvivenza e nella ricerca di più informazioni sulla morte dei loro genitori. Un elemento importante viene fuori in questa stagione: non c’è una netta distinzione tra buoni e cattivi. Scopriamo infatti che il Conte Olaf non è sempre stato il “cattivo”. E scopriamo che quelli considerati buoni hanno rubato un oggetto appartenente a Esmé Squalor, la tanto ricercata zuccheriera. E soprattutto, vediamo come gli orfani stessi si ritrovano a derubare e tradire la fiducia di Hal, l’anziano gestore della biblioteca dell’ospedale.

Questa seconda stagione, certamente più cupa ma non per questo meno divertente della prima, si conclude con un cliffhanger, dandoci però la sensazione che ci stiamo avvicinando alla fine della storia dei tre – forse non del tutto – orfani Baudelaire. Non sappiamo se sarà un lieto fine o se anche questo sarà infelice, come tutta la storia. Non ci resta che aspettare.

Una menzione va fatta alla sigla della Serie. Sarebbe un sacrilegio saltarla, nonostante ci anticipi ciò che succede in ogni episodio. Il ritornello “Non guardare” (Look away) è così orecchiabile da entrare in testa e rimanerci per giorni interi.

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