Non ci sono più le comedy di una volta. Un pensiero che comprensibilmente ha sfiorato le menti di tanti serializzati, circondati sempre più spesso da dramedy e serie dalla natura ibrida, lontane dalle tradizionali sit-com. A volte, però, basta solo cercare. C’è infatti una serie tv che negli ultimi anni si è fatta notare per la sua capacità di coniugare il meglio del passato con le novità della contemporaneità. Stiamo parlando di Abbott Elementary, sit-com creata dalla talentuosa Quinta Brunson che ha debuttato nel 2021 sulla ABC. La serie, una sit-com multicamera, è ambientata in una scuola elementare pubblica americana in quel di Philadelphia, Pennsylvania, e segue le vicende quotidiane di un gruppo di peculiari insegnanti alle prese con le sfide quotidiane della loro professione.
Parliamo di una serie che, seppur molto apprezzata sia dalla critica (che l’ha premiata recentemente nella stagione delle premiazioni) sia dal pubblico oltreoceano, in Italia non ha ancora ottenuto particolare risonanza. Per questo motivo, vogliamo provare a invogliarvi a recuperare questa piccola perla del catalogo di Disney+, composta per ora da due stagioni e attualmente in uscita con cadenza settimanale in America con la sua terza tranche di episodi.
Senza ulteriori indugi, ecco perché dovreste recuperare al più presto Abbott Elementary.
Se c’è un’ambientazione che offre migliaia e migliaia di spunti, questo è il mondo della scuola. Un microcosmo con tante regole e altrettante potenzialità da esplorare. Un mondo perfetto per essere raccontato in una workplace comedy, genere sempre in voga nell’ambito comedy e che negli ha sfornato alcune pietre miliari del genere, da Scrubs a Brooklyn Nine-Nine. A rendere ancora più appetibile al pubblico Abbott Elementary ci pensa poi la sempre apprezzata tecnica del mockumentary, ossia del falso documentario. Sulla scia di grandi sit-com come The Office e Modern Family, questo peculiare modo di raccontare permette infatti allo spettatore di accedere in maniera quanto più diretta alla vita dei suoi personaggi grazie alle loro confidenze e in una condizione di realismo che contribuisce a rendere più credibile quanto mostrato in scena.
Se abbiamo scomodato due titoli così importanti, tuttavia, non è solo dei comuni stilemi formali, ma anche e soprattutto perchè Abbott Elementary è una serie che punta davvero a rivaleggiare con i capisaldi del genere di appartenenza, puntando davvero molto sul fattore comicità.
Perché nella serie di Disney+ si ride tanto, e con gusto.
Con battute ben scritte, situazioni comiche sempre nuove e un tocco di intelligente ironia, la serie ci ricorda in maniera leggera, ma mai superficiale quanto sia importante ricercare il divertimento anche nei momenti più difficili, offrendo un umorismo delicato e perfettamente inserito nel contesto, mai eccessivo o volgare, ma che non per questo risulta meno divertente di quello offerto da altre serie tv più “adulte”.
Abbott Elementary, tuttavia, non è solo una sit-com che fa ridere: è un vero e proprio tuffo in quelle che sono le dinamiche interne al mondo dell’istruzione.
La serie affronta temi importanti come l’equità educativa, le disparità socioeconomiche tra gli studenti e le sfide che gli educatori affrontano quotidianamente mentre cercano di fare il proprio meglio in una società che molto spesso non fa altro che ostacolarli, mal giudicandoli e sottovalutando l’importanza del loro ruolo. La satira della serie però non mira a provocare e infervorare gli animi. Il suo obiettivo è quello di invitarci a riflettere sulle paradossali assurdità della nostra società e su quelle che sono le priorità per un sistema che non funziona come dovrebbe. Oltre alla rappresentazione accurata dell’ambiente scolastico, Abbott Elementary si distingue per la profonda umanizzazione dei suoi adorabili personaggi, ognuno dei quali viene presentato con le proprie debolezze, punti di forza, sogni e paure.
Tante voci, diverse per età e per approccio all’educazione, ma tutte accomunate da una simile e grande passione per il proprio lavoro, una vera e propria vocazione.
A guidare il gruppo e a fungere da protagonista morale della storia troviamo la dolce e determinata quanto imbranata Janine. Trattasi di una maestra sognatrice e con obiettivi utopistici che fatica a farsi valere. A sostenerla troviamo poi Jacob, un maestro moderno e desideroso di lasciare la sua impronta sui propri alunni e le due veterane dalla grande esperienza Melissa e Barbara. Completa il quadro poi il nuovo arrivato Gregory (Tyler James William), aspirante preside che si ritrova a fare l’insegnante di prima elementare. Un personaggio che funge da corrispettivo del pubblico nell’esplorazione di questo complicato mondo.
Ad essi si aggiungono la folle e divertente preside Ava, che ha ottenuto il posto non per suoi reali meriti, ma che pian piano dimostra le proprie qualità, e il bidello della scuola, l’enigmatico e divertente Signor Johnson, sicuramente ispirato in parte all’Inserviente di Scrubs.
Tramite questi personaggi, tutti molto diversi tra loro, ma ben sfaccettati e sempre apprezzabili, il pubblico riesce per una volta a cambiare quella che solitamente è la visione dominante nei prodotti filmici seriali, quella degli studenti. Lo spettatore finisce così per rendersi conto che anche chi ricopre incarichi gravosi come fanno gli insegnanti è un essere umano. Un individuo con pregi e difetti, che commette errori ma a cui sa anche riparare.
Gli insegnanti e il personale della scuola affrontano infatti costantemente sfide personali e professionali e, attraverso esse, emergono come individui più forti e consapevoli.
In un momento in cui la rappresentazione e la diversità sono argomenti cruciali nel mondo dell’intrattenimento, Abbott Elementary spicca per il suo impegno nel dare voce a una vasta gamma di esperienze e prospettive. Attraverso personaggi caratterizzati da background diversi in quanto a etnia, staus sociale e a genere, la serie offre una narrazione inclusiva che parla a un pubblico ampio e variegato senza per questo risultare mai leziosa.
Un’ inclusione mai forzata che abbraccia chiunque senza giudicare e ricadere in banalità.
Insomma, Abbott Elementary risulta essere una boccata d’aria fresca per l’attuale panorama seriale. Un prodotto che, pur prendendo spunto (e prestiti) da alcuni tra i più apprezzati elementi narrativi tipici del genere di appartenenza, non risulta mai una copia carbone delle classiche sit-com. Grazie a personaggi tridimensionali ed esilaranti, storie in cui potersi ritrovare e tanti spunti e riflessioni interessanti tutte da esplorare, Abbott Elementary costituisce una serie in grado di ereditare il successo dei suoi predecessori, ponendosi come uno tra gli esponenti più credibili di questa nuova era delle sit-com.