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Ahsoka 1×03 – Non una Jedi

Ahsoka
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Se c’è un franchise capace di farsi adorare dai fan quanto incorrere nella loro ira, questo è Star Wars. Tra fazioni agguerrite e schieramenti pronti a dire la loro su qualsiasi prodotto della Galassia lontana lontana, è davvero difficile trovare elementi che mettano tutti d’accordo, soprattutto se prendiamo in considerazione solo la gestione del brand da parte di Disney+, sotto la quale Star Wars ha toccato vette altissime, ma è anche caduta piuttosto rumorosamente. Eppure, da ciò che abbiamo potuto appurare, pare che le prime due puntate di Ahsoka, serie scritta da Dave Filoni e rilasciata settimanalmente su Disney+, siano state accolte in maniera piuttosto positiva da critica e pubblico. Raccogliendo su di sé tanto gli appassionati delle serie animate della saga come Clone Wars e Rebels quanto quelli dei prodotti live action, la serie è riuscita infatti a riproporre ottimamente le atmosfere che hanno reso Guerre Stellari un classico inimitabile. Date tali premesse, Ahsoka 1×03 avrà saputo proseguire lungo questa scia positiva o avrà costituito una battuta d’arresto?

Per scoprirlo restate con noi! Senza ulteriori indugi vi lasciamo alla nostra recensione con spoiler di Ahsoka 1×03. Attenzione: nell’articolo sono presenti anche riferimenti a Stars Wars: The Clone Wars e a Star Wars: Rebels.

Ahsoka Tano (640×360)

Avevamo lasciato la Togruta interpretata dalla talentuosa Rosario Dawson partire assieme alla sua Padawan Sabine Wren alla ricerca della mappa che potrebbe portarle direttamente all’ubicazione di Ezra e di Thrawn. Dopo un inizio con il botto che ha svolto il duplice ruolo di far conoscere al pubblico i personaggi presentati e di introdurre il nucleo principale della vicenda, ecco che la terza puntata va a costituire un buon proseguo per la storia. Chi era preoccupato di fronte alla scarsa durata della 1×03 (che si aggira sulla mezz’ora circa) poiché temeva di dover assistere a un episodio filler come capitato per alcune delle altre serie live action di Star Wars potrà tranquillizzarsi.

Sebbene a livello di trama gli equilibri in gioco siano rimasti pressoché gli stessi della scorsa settimana, oltre a darci un approfondimento sul rapporto di allieva e maestra intercorrente tra Ahsoka e Sabine e sul tema della Forza, l’episodio avvicina infatti le due protagoniste all’oggetto del loro interesse e porta in scena delle belle sequenze action che tengono viva l’attenzione dello spettatore. Il lungo inseguimento che vede la nave delle nostre eroine sfrecciare nello spazio per sfuggire al personaggio di Shin Hati e ai suoi uomini, oltre a essere ben diretto e ricco di adrenalina, non si risolve in maniera banale e funge da motore per far riprovare la sintonia di un tempo a Ahsoka e Sabine, due personaggi che, pur avendo dimostrato di avere dei trascorsi in negativo, sembrano più simili di quanto si potesse inizialmente pensare.

Sabine non ha le capacità per essere una Jedi: nessuna connessione con la Forza (o così per ora sembrerebbe) e una scarsa attitudine alla disciplina. Tuttavia alla ragazza non mancano di certo tanta determinazione e un forte senso della giustizia oltre che un gran cuore. Se si esclude la parte inerente alla percezione della Forza, gli appassionati delle serie animate non potranno che trovare grandi somiglianze tra Sabine e la versione più giovane Ahsoka che, da adulta, non avendo terminato l’addestramento e non riconoscendosi più nell’Ordine, non si definisce mai una Jedi. A questo punto della storia, l’ordine è infatti caduto e, dalla trilogia sequel, sappiamo bene che il tentativo di restauro da parte di Luke Skywalker fallirà miseramente. Ahsoka, rivolgendosi al droide Huyang (David Tennant) è ben consapevole dei limiti della sua allieva, ma non per questo si sente meno motivata a provare a illustrarle le vie della Forza, che pervade ogni essere vivente.

Hera Syndulla (640×360)

Omaggi al passato

La scena dell’addestramento, palese citazione, seppur con le dovute variazioni, a quella in cui durante Episodio IV Obi-Wan Kenobi insegnava a Luke, risulta essere molto intensa e profonda e corrisponde molto probabilmente al cuore dell’intero episodio. Tuttavia, questa non è l’unica sequenza ad averci colpito in positivo. Rivedere i Purgill, le famose “balene spaziali” presentate in Rebels e brevemente viste nella 3×01 di The Mandalorian, oltre e costituire motivo di speranza per le protagoniste, costituiscono un buon esempio di come è possibile omaggiare il passato senza che questo si limiti a essere una sterile citazione. Tra i vari cameo, tra cui figura Mon Mothma, tuttavia, a rapire il nostro cuore è stato il piccolo Jacen, figlio di Hera: un regalo ai fan di Rebels, ma speriamo anche un personaggio che potremo rivedere in futuro!

Per quanto riguarda i personaggi, dobbiamo dire di aver particolarmente apprezzato il personaggio di Ahsoka, saggia e posata senza mai sembrare fredda, empatica e conscia dei propri sbagli. Anche Sabine, da parte sua, continua a essere interessante: in lei ritroviamo un personaggio vero e molto umano, assai diverso dalla perfezione forzata che avevamo visto nella Rey della trilogia sequel. D’altra parte, a rubare spesso la scena, come già detto negli scorsi episodi è Huyang: l’espressiva voce di David Tennant conferisce infatti una personalità originale al personaggio, un droide che continua a riservarci sorprese. Dal lato villain, sebbene stavolta Shin Hati si limiti a impartire ordini ai suoi sottoposti, dobbiamo dire che l’attrice risulta sempre molto credibile e carismatica.

Ahsoka 1x03
Sabine Wren (640×360)

Dal punto di vista estetico-visivo, Ahsoka 1×03 mantiene gli alti standard imposti dalle prime due parti.

Guardando l’impressionante inseguimento aereo allo spettatore può sembrare di assistere a una scena cinematografica. Seppur su scala ridotta rispetto alla 1×01 e 1×02 a causa della sua durata più breve, tutto funziona come dovrebbe, dalla colonna sonora sempre esaltante alle scenografie, passando per un trucco e parrucco studiato ad arte. Le sequenze action calamitano l’attenzione e presentano anche scene di una certa originalità che però, proprio per questo potrebbero non essere gradite dai puristi. Il momento in cui Ashoka, utilizzando una speciale tuta, fluttua nello spazio e combatte con le spade laser costituisce un unicum: una scelta autoriale che può essere condivisibile o meno a seconda del gusto personale, certo, ma che a parer nostro si inserisce ben in un mondo dove le leggi fisiche non sono mai state seguite alla lettera, anzi.

Il peggior difetto della puntata? Quello di durare così poco. Nonostante la storia presentata non necessitasse di troppo tempo per essere raccontata, ci sarebbe infatti piaciuto poter prolungare la visione per goderci ancora di più le avventure di Ahsoka e compagnia. Per poter scoprire come il tutto andrà avanti e capire come questa nuova Galassia (un elemento che promette di ampliare gli orizzonti nella saga) si inserirà all’interno di Star Wars, non ci resta fare altro che aspettare il rilascio del prossimo episodio su Disney+, nella speranza che gli alti standard finora visti vengano mantenuti.

Ahsoka 1×03: la recensione delle prime due puntate della serie di Disney+