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Ahsoka 1×08 – La Recensione del finale di stagione

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Ebbene, ci siamo: dopo otto puntate capaci di far tenere lo spettatore incollato allo schermo grazie a una storia intrigante e a personaggi con cui identificarsi, Ahsoka, miniserie di Disney+ scritta da Dave Filoni e ambientata nell’universo di Star Wars nel post Episodio VI inaugurato da The Mandalorian è giunta al termine. È stato un lungo viaggio, che ci ha portato letteralmente in una nuova Galassia e che ci ha riservato ben più di una sorpresa, ma questo finale, in realtà, profuma di inizio e di tante nuove possibilità per l’universo seriale e cinematografico della saga.

Per scoprirlo, vi lasciamo alla nostra recensione di Ahsoka 1×08, un finale di stagione all’altezza delle aspettative, ma che non chiude tutto quel che prometteva di chiudere.

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Iniziamo con il dire questo: La Jedi, la Strega e il Signore della guerra è stata una buonissima puntata, quarantanove minuti pregni di azione che hanno visto i nostri eroi tentare in tutti i modi di fermare la partenza di Thrawn. Ecco che, dunque, il focus della 1×08 si concentra quasi esclusivamente su quella che è da sempre stata la trama principale della serie, lasciando sullo sfondo tanti degli spunti proposti in precedenza, come i nuovi percorsi di Baylan e di Shin e la situazione in quel della Ribellione con Hera, Jacen, Chopper e gli altri. Una scelta sicuramente voluta, questa, che da un lato ci permette di immergerci nel vivo dell’azione senza distrazioni, ma che da un altro ci lascia con tantissime domande a cui trovare risposta. Se, infatti, non avessimo saputo sin dall’inizio che l’avventura di Ahsoka e compagnia sarebbe stata una miniserie, sin da subito ci saremmo messi il cuore in pace, consapevoli che avremmo potuto vedere i nostri dubbi risolti in una seconda stagione della serie. Tuttavia, il non sapere ancora di preciso come tutto andrà a risolversi e soprattutto quando, ci ha lasciato con un po’ di amaro in bocca.

Pur essendo ben consapevoli che quarantanove minuti non sarebbero stati sufficienti per risolvere tutte le sottotrame aperte, notare come il finale della miniserie si sia concluso senza nemmeno toccare alcune questioni e con un finale piuttosto aperto, ci ha lasciati piuttosto straniti.

Quando potremo scoprire ciò che sarà di Ahsoka e di Sabine, che hanno simbolicamente preso il posto occupato in precedenza da Ezra su Peridia? In quali prodotti potremo venire a conoscere del destino di Ezra e dei piani del Grand’ammiraglio Thrawn? Data la tragica scomparsa del suo interprete (Ray Stevenson), rivedremo mai Baylan Skoll, senza ombra di dubbio uno dei più interessanti e carismatici personaggi del franchise di Star Wars dall’acquisizione da parte di Disney? Ci sarà un recasting? Queste non sono domande a cui attualmente possiamo dare risposta a causa delle scarse novità in campo seriale in merito alla Saga, ma che, stando alle dichiarazioni rilasciate alla Star Wars Celebration, dovrebbero portare a un’epica conclusione grazie a un film di futura uscita in sala diretto proprio da Dave Filoni.

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Ma al di là delle nostre paure e speranze per il futuro del brand e alla parziale delusione di non aver potuto assistere alla raccolta di tutti i frutti seminati nel corso della stagione, è innegabile che anche questa volta Ahsoka sia riuscita a intrattenere come pochi altri prodotti hanno saputo fare nell’ultimo periodo, ponendo al centro degli elementi che difficilmente riescono a deludere: duelli con le spade laser, inseguimenti e lo svilupparsi dei rapporti interpersonali. Dal punto di vista della gestione delle scene d’azione abbiamo ben poco da dire: nonostante non tutte le sequenze in cui Ahsoka, Sabine ed Ezra assaltavano la fortezza imperiale siano state impeccabili, la resa di alcuni momenti, uno tra tutti il duello tra la Togruta ed Elsbeth Morgan (assunta al rango di Strega di Dathomir), un momento che richiama alla memoria il primo scontro tra le due nella seconda stagione di The Mandalorian, è stata davvero ottima.

Sia dal punto di visto registico che della coreografia, il duello è stato infatti ben gestito: il montaggio alternato tra il combattimento, il disperato tentativo da parte di Sabine e di Ezra di raggiungere Thrawn e l’imminente partenza di quest’ultimo è risultato ben orchestrato e incorniciato alla perfezione da una colonna sonora capace di trasmettere pathos e tensione. La parte che più ha beneficiato di un accompagnamento musicale, tuttavia, è stato il finale vero e proprio di Ahsoka 1×08, un montaggio alternato che ci ha mostrato il destino dei vari personaggi rimasti su Peridia: da un lato una maestra e un’apprendista di nuovo unite, dall’altro il destino solitario di una coppia che sin dalla sua prima apparizione ci aveva intrigato per il loro rapporto di complicità e rispetto.

Centrale nell’episodio è infatti la relazione tra Ahsoka e Sabine, che imparano ad accettarsi così come sono e a ricacciare le proprie paure e insicurezze legate l’una all’altra. Sabine decide di affidarsi completamente ai consigli della sua Maestra e di aprirsi finalmente alla Forza, che la assiste nel momento del bisogno. Ahsoka, dal canto suo, che un tempo aveva abbandonato la padawan perché preoccupata dalla possibilità che l’allieva potesse cadere preda del Lato Oscuro, decide semplicemente di esserci sempre per la sua protetta, come Anakin aveva fatto a suo tempo con lei. Abbandonate le proprie insicurezze e le proprie paure, le due divengono finalmente pronte a riprendere l’addestramento, anche se lontane dalla loro Galassia.

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Eh, già, perché come in tanti avevano ipotizzato, nel finale di Ahsoka vi è stato un vero e proprio scambio di ruoli: a essere ritornato sui nostri radar è Ezra! Seppur dispiaciuti per l’allontanamento forzato delle due protagoniste della miniserie, i fan di Rebels non potranno fare altro che sentirsi felici per il ritorno ufficiale di Ezra e la sua reunion con Hera, Chopper e gli altri. Più vediamo Eman Esfandi all’opera, più ci convinciamo che l’attore sia assolutamente perfetto per interpretare la versione live action del personaggio. Ma non è l’unico. Lo abbiamo detto sin dalla sua prima apparizione e lo continuiamo ora a ripetere: il Thrawn di Lars Mikkelsen è qualcosa di veramente eccezionale, sia dal punto di vista di resa estetica che per quanto riguarda la scrittura del personaggio e il carisma del suo interprete. La sua calma glaciale, i suoi dialoghi e lo sguardo sanguigno ci hanno procurato i brividi in più di un’occasione: siamo pertanto felici del fatto di poterlo vedere ancora e ancora in futuro!

Ripensando alla gestione poco funzionale dei cattivi all’interno della saga sequel di Star Wars, non possiamo infatti fare a meno di chiederci quali soddisfazioni ricevuto se come villain finale avessimo avuto Thrawn invece che Snoke e la versione riciclata e zombificata dell’Imperatore Palpatine!

Tra citazioni alle serie animate (dalla spada di Talzin al convor visto dalla protagonista direttamente da Clone Wars, fino ai riferimenti a Kanan di Rebels) al breve cameo di Anakin, tanta azione e una buona dose di approfondimento della psicologia dei personaggi, Ahsoka 1×08 ci ha mostrato ancora una volta un buon esempio di cosa Star Wars avrebbe da sempre potuto essere su Disney+ ma che, purtroppo non è sempre stata. Dopo le delusioni di Obi-Wan Kenobi e di The Book of Boba Fett, il calo di ascolti di The Mandalorian e di Andor che, pur essendo splendida si allontana parzialmente dalle comuni atmosfere di Star Wars, Ahsoka ci lascia con delle ottime vibrazioni e, soprattutto, con tanta voglia di sapere come le storie raccontate andranno avanti, che è forse la più grande vittoria a cui la serie poteva aspirare.

Dall’universo seriale della Saga per ora è tutto, il prossimo appuntamento con Guerre Stellari arriverà con Skeleton Crew, show con Judd Law di prossima uscita e descritto come i Goonies in salsa Star Wars.

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