Era il 2016 quando la piattaforma di Prime Video lanciò un documentario sugli Arizona Cardinals, squadra di football americano, che avrebbe cambiato per sempre il genere. Da quel momento, la narrativa seriale sportiva (qui potete trovare la nostra classifica dei 10 migliori titoli del settore) ha accolto una delle sue punte di diamante, la serie di documentari che cadono sotto il titolo di All or Nothing. Dal football americano, il format si è esteso al rugby, all’hockey e soprattutto al calcio, trovando qui la definitiva consacrazione in tutto il mondo. Nel 2018 c’è stato il racconto della stagione del Manchester City, poi a seguire sono arrivate altre esperienze, tra cui quella italiana con la Juventus, un esperimento parzialmente riuscito.
Quella degli All or Nothing è una realtà ormai ben consolidata, che come detto ha riscritto gli schemi della narrazione documentaristica sportiva. D’altronde, è un format che piace, perché permette di entrare in un mondo che sembra costantemente impenetrabile. Nonostante la portata globale del calcio, ciò che accade dietro le quinte resta molto spesso celato agli occhi del pubblico, specialmente per ciò che riguarda la quotidianità della squadre. All or Nothing abbatte (anche se, c’è da dire, in maniera comunque orientata) questo muro, e ciò ha influito in maniera decisiva sul successo delle docuserie di Amazon.
L’ultimo capitolo di questa saga, per ora, ha seguito il Barcellona, ma ora che la stagione calcistica sta volgendo al termine, è interessante provare a immaginare alcune narrazioni che sarebbero veramente intriganti con questo modello. Di seguito, dunque, vi proponiamo sette squadre di calcio che, alla luce della stagione che hanno vissuto, avrebbero sicuramente meritato un capitolo degli All or Nothing.
Il primo All or Nothing che vorremmo è sulla miracolosa stagione del Bologna
Non potevamo non partire da quello che è il vero miracolo sportivo della stagione che sta finendo, almeno per ciò che concerne il calcio italiano. Alla guida di Thiago Motta, il Bologna ha fatto una stagione semplicemente straordinaria, riuscendo a ottenere una qualificazione in Champions League che, a inizio anno, sembrava semplicemente utopia. Quello della squadra rossoblù è stato un exploit progressivo e calibrato, perché i felsinei sin dall’inizio del campionato hanno occupato posizioni di testa, riuscendo a mantenere costante il rendimento e a superare, nella corsa alla qualificazione all’Europa che conta, anche squadre molto più blasonate come le due romane e il Napoli.
Al di là, chiaramente, del valore storico dell’impresa del Bologna, sarebbe interessante capire come il sogno Champions abbia preso corpo nella mente di giocatori e tecnico. Per lunghi tratti, si è detto che il Bologna sarebbe calato, ma questo calo non è mai arrivato. Un All or Nothing ci porterebbe nel cuore della stagione degli emiliani e soprattutto ci farebbe capire quanto la qualificazione in Champions League sia stata un obiettivo e soprattutto quando, da mero sogno, si è trasformata in risultato alla portata.
Il focus, dunque, sarebbe sulla costruzione di questa impresa, che dall’esterno ha preso corpo soprattutto nella seconda metà della stagione, ma che magari dall’interno ha avuto tutta un’altra percezione. Inoltre, sarebbe davvero interessante anche vedere la quotidianità, per quanto filtrata, del lavoro di un allenatore come Thiago Motta, tra i prospetti più interessanti in circolazione e pronto ormai al grande salto sulla panchina della Juventus. A proposito dei bianconeri, potete recuperare la recensione del capitolo della docuserie di Prime Video dedicato proprio ai bianconeri.
La beffarda ultima stagione di Klopp al Liverpool
Dall’Italia ci spostiamo all‘Inghilterra, prima terra d’approdo del format All or Nothing. Abbiamo citato la produzione sul Manchester City, che ha aperto le porte del calcio al lavoro di Prime Video. Dalla Premier League, però, ci sono state anche Tottenham e Arsenal al centro del racconto. Quest’anno, invece, sarebbe stato interessante seguire il Liverpool, ma per motivi diametralmente opposti a quelli presentati per il Bologna. Anche la stagione dei Reds è stata storica, perché l’ultima di Jurgen Klopp dopo ben nove anni alla guida del club. Dall’ottobre 2015, il tecnico tedesco ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del Liverpool, vincendo, tra le altre cose, una Champions League e soprattutto una Premier League, successo che da quelle parti mancava addirittura dal 1990.
L’ultima stagione di Klopp al Liverpool è stata, però, deludente. La vittoria del campionato è sfumata. Il percorso in Europa League si è arrestato con la fragorosa sconfitta con l’Atalanta. L’unico successo è stato nella Carabao Cup, la Coppa di Lega inglese. Un po’ poco per una squadra del calibro dei Reds. Il punto di interesse di un eventuale All or Nothing, però, più che sull’aspetto sportivo, sarebbe proprio sulla figura di Klopp. Sarebbe davvero interessante scoprire come il tedesco ha affrontato la sua ultima stagione a Liverpool e come le delusioni patite in stagione hanno interagito con questo addio. Jurgen Klopp è un personaggio intrigantissimo, capace di stabilire una connessione profondissima con il Liverpool e la sua gente. Assistere all’ultimo atto di questo rapporto simbiotico, con tutti gli ostacoli che ci sono stati, sarebbe stato narrativamente molto potente.