L’11 agosto 2021 per molti è stato un giorno come molti altri, l’ennesima giornata di caldo estivo e vacanza. Altri invece si sono goduti la la UEFA Super Cup contesa tra Chelsea e Villareal. L’ennesima supercoppa tra le due vincitrici di Champions League ed Europa League. Un rito ormai annuale che vede scontrarsi le vincitrici all’inizio della stagione successiva per assegnare un trofeo tra i top dei top. Ma questa partita non è stata come tutte le altre, è stata una prima volta: Amazon Prime Video e il calcio si sono incontrati per una diretta streaming che ha dato il via a una rivoluzione infermabile.
Non stiamo parlando di un evento singolo, perché questa stagione sarà rivoluzionaria dal punto di vista della fruibilità del calcio. Amazon Prime Video si è assicurato sedici delle migliori partite della UEFA Champions League: la competizione di club più ambiziosa al mondo, per i prossimi tre anni. Un accordo che ha completamente scosso il panorama calcistico dato che è arrivato in concomitanza con l’accordo di DAZN per trasmettere le partite di Serie A.
Da anni ormai le piattaforme di streaming sono diventate centrali nell’intrattenimento della famiglia, sostituendo quasi completamente la televisione grazie a prodotti sempre a disposizione e comodi da vedere su dispositivi di ogni tipo con pochi tocchi. Un settore però aveva sfidato e battuto l’avanzare della tecnologia: il calcio. Lo sport più diffuso, discusso e centrale della nostra penisola e di molti altri paesi nel mondo. Una fede, quasi religiosa, fatta di riti propiziatori e tradizioni. La classica partita sul divano con pizza e bibite non era mai uscita dalle vite di molte famiglie, fino a ora.
Amazon Prime Video che mostra il calcio è sembrato strano
Per un sacco di motivi, la partita dell’11 Agosto, la prima su Amazon Prime Video, ha stupito praticamente tutti quelli che l’hanno guardata, e non parliamo di quel che è accaduto in campo. Ricordiamo tutti come l’esperimento DAZN iniziò tra le critiche e le lamentele: sito non proprio stabile, lag negli streaming e un dovuto tempo di assestamento prima di arrivare a un servizio buono anche se ancora non soddisfacente per tutti. Il colosso di Amazon ha distrutto ogni timore dei fan del calcio durante la supercoppa.
Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini al commento hanno dato un sentore di professionalità altissimo, tra “Incredibile!” e “Sciabolata morbida” varie, con un servizio streaming che non ha assolutamente patito la grande affluenza di pubblico in contemporanea. Nessun problema neanche alla visione su dispositivi diversi dal computer, molti spettatori sono rimasti fedeli al buon vecchio schermo da vedere in famiglia con l’applicazione di Prime Video ed è andato tutto a gonfie vele. Siamo veramente di fronte al futuro del calcio? Nei prossimi anni tra i vari annunci delle serie tv di Prime o Netflix, vedremo apparire “Champions League“? Non ne siamo certi, ma di sicuro qui non si torna indietro.
Anche perché fare retromarcia sembra tutt’altro che il piano dei colossi di streaming sullo sport europeo per eccellenza. Le opinioni molto più che positive fanno presagire a un impegno ancora maggiore del servizio di streaming per fornire un’esperienza appagante. DAZN dovrà fare lo stesso per sostenere il peso di sette delle dieci partite del nostro campionato in esclusiva. Nel malaugurato caso uno dei due servizi non si dimostrasse all’altezza, molti altri potrebbero già star scrutando il tutto per cogliere l’occasione.
Amazon Prime e non solo: in un anno il calcio ha conquistato il mondo delle serie tv
Uno sport così diffuso nel mondo, che unisce quasi qualsiasi nazione e che significa salvezza, sogni di gloria e fuga dalla povertà per tanti ragazzi. È strano pensare che un nucleo così di successo non sia mai riuscito a sfondare il piccolo schermo se non in tempi recentissimi. Da sempre siamo abituati a documentari sul dietro le quinte di molte squadre o giocatori, ma quasi mai un prodotto originale sul calcio si è imposto come dominante.
Ci ha provato lo scorso anno la miniserie The English Game, un progetto interessante sulle origini di questo sport. Ha ottenuto un discreto successo, anche grazie a una mancanza di alternative veramente incredibile nel sottogenere calcistico. In Italia poi abbiamo proseguito con la rivisitazione della carriera di Francesco Totti con Speravo de Morì Prima, progetto di Stefano Bises e Michele Astori che è stato al centro delle discussioni nel nostro paese per un bel po’ di tempo.
Due progetti di nota, tra l’altro molto ravvicinati, qualcosa che abbiamo visto di rado. Eppure una serie tv con molte più potenzialità esiste già ed è nata dal creatore di Scrubs: Bill Lawrence. Ted Lasso, questo è il nome della comedy e del protagonista che sono atterrati nel campionato inglese nel 2020 facendo innamorare mezzo mondo. Tra account twitter dei calciatori, della società finta e gli attori incredibilmente vogliosi di dare vita al progetto, quello che vediamo ogni settimana in televisione non sembra altro che un recap da discutere poi sui social.
Interviste dopo i gol postate tramite video, conferenze stampa come fossero vere, la genialità di Ted Lasso ha conquistato mezzo mondo e le ha regalato una seconda stagione già in onda su Apple TV+. Per la prima, invece, potete trovare la nostra recensione più che positiva proprio qua. La comedy rischia inoltre di fare incetta di premi ai prossimi Emmy Awards, e sarebbe l’ennesimo passo inaspettato del mondo del calcio sulle piattaforme streaming.
Ci stiamo avviando verso l’ennesima vittoria schiacciante dello streaming?
Amazon Prime Video con il calcio risponde di sì. La forza di questi nuovi prodotti calcistici potrebbe sia aiutare l’interesse delle partite in streaming, sia trarre vantaggio da esse per ottenere a sua volta più visibilità. È un ciclo di vita basato sul calcio che esiste da sempre tra sponsor, partite, abbigliamento, gadget e abbonamenti. Un ciclo di vita che dall’anno scorso aveva toccato con un dito il mondo dello streaming ma che ora è pronta a tuffarsi dentro a esso senza paura.
Se vi piacciono i buon vecchi documentari, non rammaricatevi, perché anche quelli potranno solo che trarre vantaggio da un mercato che sta aumentando il valore e l’interesse verso lo sport più amato dagli italiani e non solo. La rotta è quella giusta e, purtroppo per la televisione, sembra non avere difetti a oggi. Fin troppa è la comodità per chi vuole seguire le partite ovunque sia, mentre per i nostalgici del divano, birra e pizza la sostanza non cambia poi così tanto.
Ci troviamo davanti a una rotta dalla quale vediamo solo terraferma e poche onde, il che ci rassicura ma per definirla un viaggio perfetto ci risentiremo tra un anno. Chi lo sa, magari proprio dopo la prossima supercoppa europea.