4) The Wolf of Wall Street
John, una cosa che ti posso garantire, anche in questo mercato, è che io non chiedo mai ai miei clienti di giudicarmi per i profitti, gli chiedo di giudicarmi le perdite perché ne ho davvero poche.
The Wolf of Wall Street
Non sarà l’unico film della lista a vedere il duo composto da Di Caprio e Scorsese. Una garanzia per il cinema, anche se non sempre in termini di premi. L’Academy sembra infatti apprezzare per metà il cinema di Scorsese, candidandolo spesso e volentieri ma senza (quasi) mai omaggiarlo con le statuette. Una storia intensa e difficile, questa, che si è verificata anche nel caso di The Wolf of Wall Street. La pellicola si è infatti beccata diverse nomination, ma senza trionfare neanche in una categoria. Un po’ come nel caso del recente The Killer of the Flower Moon, il film che vede il ritorno dello storico duo.
The Wolf of Wall Street aveva tutte le carte in regola per trionfare, ma – come spesso succede in questi casi – nulla è andato come sperato. Ed eccolo qui, The Wolf of Wall Street, a mani vuote. E con dentro il ritratto di un mondo spietato, pratico e incentrato solo sui soldi. Sono questi d’altronde i protagonisti del film. Il mezzo attraverso cui Scorsese restituisce il disegno apatico e avido di un mondo che sacrifica tutto, pur di ottenere il potere del denaro. Senza alcun limite morale, infatti, la pellicola conosce soltanto villain, gente farabutta ed egoista che, anche se inizialmente ingenua, cambia per poter star dietro alla macchina dei soldi, trionfando e poi cadendo per terra. E’ una guerra continua, fatta solo di carte e dollari svolazzanti. Un selvaggio West, ma ambientato a Wall Street.
5) C’era una Volta in America
C’erano momenti disperati che non ne potevo più e allora pensavo a te e mi dicevo: “Deborah esiste, è la fuori, esiste!” E con quello superavo tutto. Capisci ora cosa sei per me?
C’era una Volta in America
Il finale di C’era una Volta in America non te lo scordi più. Ambiguo, enigmatico, contraddittorio proprio come il titolo e l’essenza della pellicola. Le parole scelte per presentare il film, infatti, sembrano annunciare una storia quasi fiabesca, eppure non è questo quel che si vede quando la pellicola si sviluppa. C’era una Volta in America è infatti una storia estremamente disillusa che, al contrario, interrompe la magia del fantomatico sogno americano. Lo bistratta, mettendo in atto una narrazione in cui i dolori superano le gioie. Raccontando le vicende di Noodles, infatti, C’era una Volta in America si concentra sulla vita disgraziata di un uomo destinato, forse, all’infelicità .
Ambientata nel post – proibizionismo, C’era una Volta in America scrive la storia diventando la storia stessa, riuscendo a diventando a tutti gli effetti uno dei film più importanti del cinema. Sergio Leone, d’altronde, non è mica un nome a caso. E’ il Maestro, con la M maiuscola. Uno di quelli che non si sono mai accontentati di fare buon cinema, ma hanno voluto essere il cinema stesso. E Sergio Leone lo ha fatto. Con questa pellicola, ma anche con tante altre. Ma se non doveste ancora aver recuperato la sua filmografia, partite da qui per capirlo. Perché davvero: C’era una volt in America è quel genere di film che bisogna guardare almeno una volta nella vita. O forse anche due. Tre. E via dicendo.