4) Little Fires Everywhere
Forse basterebbe questa immagine per descrivere al meglio la natura di Little Fires Everywhere. A sinistra, la leggerezza di una donna realizzata. Tipicamente americana. E a destra, la diffidenza e l’inquietudine di una donna che che riconosce con il proprio sguardo l’ipocrisia che la circonda. Con un cast di livello – in cui possiamo trovare attori di prim’ordine come Reese Witherspoon, Joshua Jackson e Kerry Washington – Little Fires Everywhere è una delle perle di Amazon Prime Video. Una delle produzioni più ambiziose e attuali dell’intero catalogo. Un’opera tanto realista quanto detentrice di un’urgenza comunicativa. Little Fires Everywhere ha la necessità di affrontare temi come l’ingiustizia sociale e la vita borghese, accendendo una luce su tutte le incongruenze e ipocrisie che spesso la caratterizzano.
Passando dalla disparità di genere fino ad arrivare al complesso rapporto genitori-figli e il tema razziale, Litte Fires Everywhere costruisce la sua storia basandosi sull’ipocrisia americana facendo luce sugli interessi delle buone azioni. Cosa significa davvero fare una buona azione? E’ un gesto naturale, supportato da una pura generosità, o un modo per poter dire al mondo di aver aiutato il prossimo? E’ una garanzia di buona reputazione o qualcosa che viene da dentro e che faremmo anche se non avessimo tutti gli occhi puntati addosso? La nostra bontà si esaurisce nel momento in cui cala il sipario sul palcoscenico? Little Fires Everywhere si pone questa domanda, lasciando che a darci le risposte siano Mia ed Elena, due donne profondamente diverse che si ritroveranno nell’America degli anni ’90.
Diverse, certo, ma unite da un passato che le perseguita. Se nel caso di Elena questo si traduce in rimpianti e scelte fatte per la propria realizzazione, nel caso di Mia tutto questo ha un significato più inquieto e triste. L’unica cosa che la donna ha sempre saputo è che al primo posto ci fosse sua figlia. La sua protezione e la garanzia di un futuro migliore del suo. Le due, seppur presto in contrasto, troveranno – attraverso il loro legame – il modo per affrontare i propri traumi e sogni infranti, cose che si potevano fare meglio e altre che era meglio non fare affatto.
Ma, soprattutto, daranno la possibilità alla miniserie di scavare dentro l’anima della sociale di un’America non ancora davvero inclusiva. Più predisposta all’apparenza che alla sostanza. Un’America fatta di pregiudizi, che non supporta chi si costruisce da solo mattone dopo mattone ma, al contrario, lo guarda con diffidenza. Aspettando, così, un passo falso. Ma spesso con il sorriso stampato sulla faccia, dicendo parole gentili come ce la farai.