3) Sneaky Pete
Se questa fosse una classifica, Sneaky Pete ricoprirebbe senza troppi problemi le prime posizioni tra le migliori Serie Tv poco conosciute da vedere su Prime Video. Non esiste niente di simile a Sneaky Pete, una produzione che qui in Italia ha faticato e continua a faticare, ma che almeno vanta una cerchia ristretta di fedelissimi fan. Una volta che l’avrete vista le cose cambieranno infatti drasticamente, trasformando la vostra indifferenza nei suoi confronti in un’ossessione (non come quella di Swarm, tranquilli). Guardi Sneaky Pete e poi non te lo dimentichi più. D’altronde a volte con le cose è così: o te le dimentichi subito o ti restano attaccate per tutta la vita, e questa Serie Tv fa decisamente parte della seconda categoria. Con i suoi sotterfugi, le doppie identità e i rapporti intricati, Sneaky Pete ti accoglie con sé e poi non ti molla più.
Al centro della narrazione troviamo Marius, un truffatore che viene rilasciato dal carcere in libertà vigilata. Non appena tiratosi fuori da lì, Marius assumerà la falsa identità di Pete, il suo ex compagno di cella. Per sfuggire alla furia del gangster Vince, a cui deve 100 mila dollari, Marius decide di andare a vivere dai nonni di Pete che, non vedendolo fin da quando era un bambino, non si porranno il problema di riconoscere il nipote nel volto del ragazzo. Il (falso) nipotino che ritorna diventa così presto uno dei pilastri di una famiglia disfunzionale ben lontana da quella quiete che si aspettava di ritrovare.
Adrenalinica e con cliffihinger puntuali, Sneaky Pete si distingue per il suo ritmo incalzante e la scrittura di personaggi ben delineati psicologicamente che danno vita a rapporti che costituiscono una delle parti integranti della serie. Tra questi spicca anche la presenza di un personaggio che si vede con meno frequenza, ma che diviene presto necessario. Sarà forse anche merito dell’attore che lo interpreta? Sì, perché, ciliegina sulla torta, in Sneaky Pete recita anche quel mostro sacro di Bryan Cranston.
Il volto di Heisenberg ritorna infatti qui per prendere parte a una Serie Tv che non ha avuto il successo della sua mostruosa Breaking Bad, ma che comunque si distingue per una qualità impressionante. Anche in questo caso l’espediente della falsa identità è uno strumento della serie per analizzare e mettere in atto una profonda riflessione sulla società , mettendo in luce il modo con cui questa preferisca mostrarsi attraverso costrutti fittizi, maschere e finzione.
4) Kevin Can F**k Himself
Continuiamo adesso con una Serie Tv da vedere su Amazon Prime Video con protagonista una donna risoluta, che sa cosa vuole e che aspetta che Kevin si fo*ta da solo. Volevamo essere più delicati di così, ma andremmo contro la natura stessa della serie che se ne infischia delle buone maniere. E va bene. Va benissimo così. D’altronde stiamo parlando di Allison, una donna che non ce la fa più. E’ stanca di quell’intollerabile marito diventato oramai un pezzo d’arredamento senza anima. Goffo e imbarazzante, non aspetta altro che parlare della moglie descrivendola con mediocrità , senza mai far trasudare alcuna stima nei suoi confronti. Coadiuvato da una serie di stereotipi che rendono perfettamente l’idea della mediocrità che lo attraversa, Kevin è diventato insostenibile. Talmente tanto da portare Allison a cedere, a non farcela davvero più.
E così Kevin Can F**k Himself si prende gioco degli stereotipi tipici dei personaggi maschili in stile La Vita Secondo Jim e li ribalta, offrendo una narrazione in cui la moglie non si limita a osservare la mediocrità e l’immaturità del marito, ma la contrasta. Insomma, come se ne La Vita Secondo Jim a un certo punto Cheryl avesse meditato di dare a Jim il benservito, invece di riparare tutto ciò che distrugge. In Kevin Can F**k Himself i soliti stereotipi vengono infatti presi in giro, mostrando l’offerta spesso nociva e tossica che altre sitcom negli anni hanno proposto. E così la perfetta quiete familiare a cui abbiamo assistito dallo schermo viene qui fatta fuori per proporre una storia politicamente scorretta e, per certi versi, con espedienti più simili alla realtà .
E in ognuna di queste vicende, lo show non ha dubbi: ad avere ragione è Allison. Qualsiasi cosa accada. Kevin non ha mai alcuna speranza di redenzione o crescita, e questo è un elemento che Kevin Can F**k Himself specifica in ogni scena. Seppur praticamente sconosciuta in Italia, questa Serie Tv si dimostra come una delle più intelligenti e brillanti. Una produzione capace di accogliere l’eredità del passato per non rifare gli stessi errori, proponendo una narrazione che sceglie consapevolmente di utilizzare gli stereotipi, ma solo al fine di distruggerli. E così le case patinate vengono sostituite da una carta da parati trasandata. La moglie perfetta con il sorriso viene sostituita da una protagonista frustrata dalla vita che conduce e che da ridere non ci trova assolutamente niente. Almeno fino a quando Kevin Can F**k Himself.