Finalmente fa il suo esordio una delle serie Tv più attese del momento. E lo fa dimostrandoci subito un tratto essenziale: American Gods è una serie davvero tosta …
La psichedelica e coloratissima sigla ci immerge in uno scenario cupo ed esasperato dove l’uomo ha involontariamente spianato la strada per una sanguinosa guerra. Vecchie Divinità e nuovi idoli sono pronti a darsele di santa ragione. Questa faida ultraterrena sembra intrecciarsi con le vicende di un galeotto mastodontico e pentito: Shadow Moon. Il suo unico desiderio è quello di ricongiungersi con l’amata moglie Laura.
Ma la vita sa come bastonare un uomo, soprattutto se un Dio vuole metterci lo zampino. Shadow riceve dunque “una buona notizia e una cattiva” come il perfido secondino tende a sottolineargli. Uscire di prigione prima del previsto in modo tale da accorrere al funerale della moglie. Il neo-vedovo Shadow si ritrova in una situazione che rompe il precario equilibrio della sua vita in galera. In discordanza con il principio che sembra regolare la vita all’interno di quelle mura. Perché, come vuole ricordarci il protagonista: in prigione non vi è il timore di essere catturati.
E Shadow sta per essere preso da qualcosa di molto più grande di lui.
L’enigmatico, bizzarro, inquietante e misterioso individuo che gli si presenta come Wednesday sembra saperne una più del Diavolo. Shadow, in prigione, temeva le nuvole minacciose che coprivano il cielo. Questo incontro sembra un fulmine scaraventato sulla Terra; considerando che il losco figuro è in realtà Odino, ciò assume un significato più che metaforico …
Il contratto che lega i due d’ora in avanti costituisce il fulcro centrale della storia. Shadow non è al corrente dei dettagli di questa nuova collaborazione, e del dove questa lo porterà. Non immagina neanche lontanamente il casino astrale in cui è andato a ficcarsi: in una battaglia che segnerà per sempre la storia dell’umanità. In cui solo una fazione può uscire vincitrice. Perché in questa guerra non vi è amnistia, resa o trattativa. Ma solo un’amara e dolorosa sconfitta per una delle due pretendenti.
American Gods ci tiene a mettere subito le cose in chiaro. Non siamo di fronte ad una paradisiaca trasposizione di una storia, o a una gioiosa scena di vita quotidiana. Qui siamo in un posto dove il sangue sgorga a fiumi, e dove esseri superiori giocano con la vita umana. Le regole divine trascendono quelle terrestri rendendo quasi impossibile la convivenza.
Crudezza, violenza, black humor, menefreghismo divino e volgarità: ecco gli ingredienti di questo irruento pilot di American Gods!
E se a tutto questo sommiamo un impatto visivo potentissimo e dei dialoghi tosti e diretti, possiamo dedurre lo stile che caratterizzerà questa Serie. Un maldestro equilibrio tra azione e retorica. In cui un simbolismo studiato a tavolino gioca un ruolo primario. Non era semplice rifarsi al lavoro di Gaiman, ma la Starz sembra averci preso in pieno. Infatti potremmo trovarci di fronte a una delle poche opere seriali, tratte da libri, in grado di incorrere nell’approvazione dei fan originali.